" Maistus, orgoglio di Sardegna". E' questo il titolo della Terza Conferenza regionale dell' Artigianato che questo weekend si terrà ad Olbia. La manifestazione - che si svolge ad oltre trent'anni dalla seconda che si era tenuta a Cala Gonone nel 1983 - dovrebbe rappresentare - secondo la Regione Sardegna - " un momento di ascolto e di condivisione per individuare linee strategiche e definire nuove politiche di intervento in favore del comparto produttivo più radicato e diffuso sul territorio, all'insegna dell'innovazione e del rilancio della competitività ".
La Regione (che ha intitolato il 2016 come "anno regionale degli artigiani") intende valorizzare l'enorme patrimonio di competenze e professionalità "su cui si fonda una parte essenziale del sistema economico e sociale sardo".
Il comparto dell'artigianato in Sardegna
Il comparto dell' artigianato rappresenta un quarto delle imprese attive in Sardegna. E' artigiano il 78% delle imprese manifatturiere dell'isola, è artigiano il 74% delle imprese di costruzioni, il 75% delle imprese dell'industria e il 69% delle imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. L' artigianato ha un peso assolutamente decisivo nell'occupazione del settore manufatturiero (47,9% degli addetti), di quello edilizio (64%) e nei servizi (29%).Eppure le modalità con cui è stata indetta la conferenza, senza alcun coinvolgimento delle principali organizzazioni artigiane dell'isola, ha suscitato uno strascico di polemiche.
La Cna Sardegna ha annunciato che non parteciperà alla manifestazione (tranne la sezione territoriale della Gallura). Lo stesso farà la Claai - Federazione della Sardegna. Mentre Confartigianato Imprese Sardegna parteciperà soltanto per una giornata in modo da contestare le scelte della Regione.
La posizione della Cna
In un duro comunicato diffuso ieri la Cna Sardegna ha criticato l'assessore competente, Francesco Morandi, per non aver dimostrato " rispetto e sensibilità alcuna per le rappresentanze del settore e per gli altri innumerevoli soggetti deputati ad animare la conferenza a cui, per le modalità e i contenuti proposti, viene sottratta la possibilità di offrire un apporto positivo ".
L'associazione artigiana critica soprattutto le modalità di svolgimento della conferenza che in questi tre giorni vedrà impegnate delle fantomatiche Commissioni di lavoro in lunghe discussioni su temi ormai noti agli addetti ai lavori. Mentre il settore artigiano, più che di parole, avrebbe bisogno di provvedimenti concreti.
Ad esempio - sottolinea la Cna - sarebbe opportuno rifinanziare la legge 12 del 2001 sull'apprendistato, i cui bandi sono fermi al 2012 (il bilancio 2016 approvato dalla Giunta prevede risorse pari a zero). Oppure finanziare la legge 51 sull' artigianato il cui ultimo bando risale al 2009 (anche in questo caso la legge di bilancio 2016 destina zero euro alla legge 51). O, anche, spendere in maniera più virtuosa le risorse per la promozione dell' artigianato artistico.
" Sulla revisione del sistema degli incentivi e in particolare sulla rimodulazione della legge 51 Cna e Confartigianato hanno presentato inascoltate anche all'assessore Morandi una seria, articolata e compiuta proposta di riordino della materia", segnala la Cna. " Spiace constatare che la voce di questo mondo, che è parte determinante dell'economia della Sardegna, in questi due anni non sia arrivata, dimostrando una capacità di incidere pari allo zero. Per carità di patria, non solleviamo la lunga lista delle inadempienze, delle incompiute o dei silenzi tombali che hanno relegato nel dimenticatoio settori importanti e prestigiosi come l' artigianato artistico, su cui, in nome degli artigiani, si sono spesi milioni di euro senza produrre alcuna ricaduta positiva per gli operatori del settore ".
Insomma, secondo la Cna, la Conferenza regionale sull' artigianato "somiglia alla classica foglia di fico a cui affidare il tentativo di generare illusorie aspettative, forse per occultare il nulla fin qui prodotto".
La replica dell'assessore
" La Conferenza regionale dell' artigianato è un luogo di costruzione del futuro che appartiene anzitutto agli artigiani", ha spiegato l'assessore Morandi replicando alle polemiche e rivolgendosi direttamente agli artigiani e alle imprese. " Il primo fondamentale obiettivo dell'evento è l'ascolto. Sono ormai troppi anni che nessuno ha più avuto l'umiltà e il coraggio di mettersi in ascolto degli artigiani, sentire la loro voce, valutare le loro proposte, capire le loro esigenze e condividere con loro un percorso di riscatto ".
In questi tre giorni la Regione chiama dunque gli artigiani sardi a " contribuire attivamente ai tavoli di lavoro e a portare il proprio contributo di esperienza e di professionalità, in maniera aperta e trasparente". Ma siamo sicuri che aprire ancora dei tavoli di lavoro sia davvero l'urgenza per un settore in grande difficoltà? E siamo sicuri che bypassare le organizzazioni artigiane, che spesso sono un punto di riferimento per gli artigiani nella risoluzione dei tanti problemi burocratici e amministrativi, sia una scelta oculata?
" L'importanza della Terza Conferenza dell' artigianato - hanno spiegato i vertici della Claai Federazione della Sardegna, annunciando che non parteciperanno all'evento - avrebbe dovuto suggerire il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sia nei tempi sia nei modi e nei temi da affrontare. Si rischia, invece, di accendere per tre giorni, i riflettori su temi che non hanno bisogno, ancora una volta di riflessioni e approfondimenti, ma di decisioni concrete e risorse disponibili ".
Per le informazioni sulla Terza Conferenza regionale dell' artigianato ci si può connettere al sito www.maistus.it.
Notizie a cura della Redazione di Blogosocial - Parole Condivise