“Vivo dell’oggi e questo è il mio modo di raccontarlo”
Ho conosciuto l’opera di questo artista a Venezia, qualche anno fa.
Ero a Venezia per archivi, cercando informazioni per la mia tesi di laurea, e dovendomi spostare da una parte all’altra della città anche per trovare iconostasi più simili possibile a quella che stavo studiando; ad un certo punto ho sentito un rumore metallico.
Ancora non si vedeva il testone in bronzo che era collocato poco distante dall’Accademia, ma c’erano dei bambini che giocavano intorno all’istallazione di Mitoraj con una palla, e questa era rimbalzata sulla testa, uscivano ed entravano da questa testona vuota all’interno. Mi aveva colpito più in positivo che in negativo, perchè l’artista era riuscito a far diventare parte della città quelle grandi entità scultoree che sarebbero certamente state più consone ad un museo. Lo ringrazio perchè è in quei casi in cui ci si rende conto che l’arte nel bene e nel male deve essere patrimonio di tutti, e se lui l’aveva collocata lì era perchè la gente si accorgesse della sua presenza. Come se il classicismo contemporaneizzato di quelle opere diventasse parte della città a cui erano state affidate.
Questi grandi frammenti di volti così legati al mondo classico eppure così contemporanei, collocati nella freneticità e tristezza del mondo contemporaneo, coi volti fasciati o spezzettati o dettagli di volto che sono lì come giganti abbattuti che ci guardano da una diversa prospettiva. Questo vale soprattutto per quelli collocati come istallazioni nelle città, che interagiscono con noi, sono lì per essere guardati, toccati; catturano la nostra attenzione anche solo per un attimo di gioco, insomma entrano a far parte della vita di chi le osserva, e credo sia proprio questo il merito di questo artista.
Donata
Per maggiori informazioni: [email protected]
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake