di Antonio Errico
© Giuseppe Diso: Campi, (olio su cartone telato, cm 40x70, 2008, coll. priv.)
Vengono dai fondigli della memoria, dalla consapevolezza della storia, dall’inconscio dell’immaginario, vengono dal tempo, dalla trascoloranza della luce, dalle parole di Ercole D’Andrea e di Vittorio Bodini, vengono da figure del sogno, dai passaggi delle nuvole, dalle fisionomie stratificate nel cuore o incontrate per caso, dalle immagini assorbite nello sguardo, da figurazioni del pensiero, da storie antiche e nuove, da miraggi mediterranei. Vengono da questo i colori di Giuseppe Diso.
Vengono dalle concretezze e dalle astrazioni, da sconfinamenti della fantasia, da costellazioni di simboli, da elaborazioni di esperienze, da mitografie individuali e collettive, da un dialogo con il paesaggio, con la terra, dalle modulazioni di voci lontane, dal silenzio della controra, dal vento tra le fronde degli ulivi, dal biancocalce delle case, dall’esplosione delle estati, dall’estenuazione degli autunni, dalla stralucenza delle primavere, dal tepore degli inverni.
Da questo vengono i colori di Diso.
Dall’attesa, dal desiderio, dalle ferite e dalle rimarginazioni degli anni, da una certa felicità che si prova a creare racconti col pennello, da una ricerca creativa che contempera le radici e la tecnica, che si fa sempre più elegante, sempre più raffinata.
Vengono dalle gradazioni della luce, dal dispiegarsi delle ombre, dalla transitorietà dei giorni, da intrecci di corrispondenze di teorie e metodi di composizione, da ragioni ed emozioni, da incantamenti e riflessioni.
Vengono da questo i suoi colori.
Da suoni, ritmi, onde di ricordi, dalle percezioni, dalla nostalgia, dalla singolarità e dalla irripetibilità del vivente, dalla epifania della bellezza, dall’essenza e dall’apparenza, dagli orizzonti che si spalancano dentro i suoi occhi e che poi si raccolgono sui fondali delle sue tele.
Da questo vengono i colori di Giuseppe Diso.
Le sue opere sono narrazioni: hanno fabule, trame, intrecci. Sono parte di un disegno complessivo, semanticamente anche complesso, artisticamente anche sofisticato. Sono particolari – pagine, frasi, parole – di un’opera organica, coerente, coesa. Appassionata.
Ecco. E’ dalla passione che vengono i colori di Giuseppe Diso.