Arto Paasilinna, mix irresistibile di humour e poesia

Creato il 15 aprile 2012 da Babbobecco

Arto Paasilinna è forse lo scrittore finlandese più conosciuto nel mondo. Nato a Kittilä nel 1942, ex guardaboschi, ex giornalista, ex poeta, ha raggiunto un enorme successo in patria, che, per nostra fortuna, ha travalicato i confini della Scandinavia. Il suo romanzo più noto, tradotto in ben quarantasei lingue, è L’anno della lepre. In esso Arto racconta la fuga nella natura del giornalista quarantenne Vatanen, che, dopo aver investito accidentalmente una lepre, se ne prende cura e, sempre in sua compagnia, cerca di sottrarsi agli assurdi ingranaggi del mondo cosiddetto civile. Uscito in Finlandia nel 1975, il libro è arrivato in Italia diciannove anni più tardi grazie alla casa editrice Iperborea, che ha poi curato la traduzione e la pubblicazione di parecchie altre opere. Tra queste ricordo Il bosco delle volpi, Il figlio del dio del tuono, Il mugnaio urlante, I veleni della dolce Linnea, Lo smemorato di Tapiola, Piccoli suicidi tra amici.

Paasilinna ha uno stile inconfondibile, asciutto, puntuale, senza ghirigori. A una lettura superficiale, sembrerebbe limitarsi ad annotare i fatti che avvengono nelle sue storie come farebbe un cronista scrupoloso ma non troppo interessato alla forma letteraria. È, però, proprio il contrasto tra lo stile essenziale e le situazioni narrate a creare un mix irresistibile di humour e poesia, che tiene incollati alle pagine tra sorrisi e suggestioni. Per noi lettori italiani, le sue opere costituiscono inoltre una fantastica opportunità per approfondire la conoscenza con gli usi, i costumi e le splendide ambientazioni del Nord Europa e, in special modo, della Lapponia.



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