Magazine Africa

Asad e Carama / La lisca di pesce /Il Griot racconta

Creato il 02 settembre 2013 da Marianna06

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Il piccolo Asad e il suo amichetto di giochi Carama ,in un pomeriggio rovente di mezza estate, si recano nei pressi del piccolo fiume, più pozza d’acqua che fiume, per provare a inventarsi lì una qualche astrusa diavoleria(non importa quale essa sia) e trascorrere così tutto  il tempo, prima dell’arrivo del buio pesto della notte.

Che i bambini abbiano fantasia da vendere è cosa nota.

Come  noi siamo consapevoli che l’Africa è una terra che può, all’improvviso, sorprenderci. E non dobbiamo stupirci.

E poi, ancora, a dirla tutta, il bello del villaggio africano (quello che più ci attrae da frettolosi e stressati occidentali) è che ciascuno vive in pieno la propria libertà. Non c’è mai fretta.

E tutto è “pole” “pole”. Per tutti.

C’è, infatti, chi lavora o, almeno, s’ingegna a farlo e chi cucina all’aperto; oppure chi chiacchiera sotto il grande albero e chi gioca, come fanno i piccoli, felici di un insignificante  nonnulla.

Ritornando ad Asad e Carama,  gli intraprendenti maschietti (che nel mentre sono giunti nel luogo  convenuto ), proprio loro, i  due, cominciano ad esplorare ogni cespuglio o ciuffo d’erba con grande attenzione e meticolosità.E battono il terreno palmo palmo.  

Sono, infatti, speranzosi di un ritrovamento “importante” (quelli che gelosamente, definiscono poi  i “loro” tesori) da poter mostrare  più tardi, con fierezza, al rientro, agli altri.

Ecco, manco a dirlo che, dopo pochi passi, e neanche molto tempo che è trascorso,  all’improvviso si concretizza allo sguardo di questi Indiana Jones, color ebano, quella che per noi  è soltanto una lisca di pesce.

Residuo probabile di un banchetto di un qualche animale affamato.

Fantasia delle fantasie, la cosa, invece, diventa molto interessante.

Assad invita  all’istante l'amico Carama a sdraiarsi in terra e a cominciare a costruire insieme un credibile “castello” simil-fantascientifico da narrare agli altri.

E questo nel momento del rientro al villaggio.

Carama è un po’ riluttante ma Assad è più grande di lui.

E, pertanto, non c’è scampo di sottrarsi. E obbedisce.

La misteriosa  “lisca” per magia simultanea diviene un fossile di ere lontanissime.

E lui, Asad, è il suo fortunato scopritore. O meglio lo scopritore di un’intera ignota civiltà, di cui  in seguito si parlerà a lungo.

Ma questo non basta, riflette Asad.

E, nonostante, tutto i il clamore certo di cui i due saranno, senz’altro, oggetto sui “media” locali.

Occorre , per forza di cose, qualcosa di più.

Carama, allora, concorre anche lui, piccolo  e fantasioso com’è.

E aggiunge serioso che, puntando con gli occhi la lisca,  è accaduto che, mentre la stringeva  tra le mani, essa  gli si è trasformata in un coloratissimo bolide spaziale, che gli ha consentito di viaggiare  supervelocissimo (come è quasi impossibile immaginare a qualsiasi uomo) negli spazi siderali. Proprio come ha avuto modo di vedere nei cartoons alla tv quando gli  è capitato, qualche volta,  di recarsi nella città vicina.

Insomma la “storia” è bella che confezionata.

E poiché il sole sta inesorabilmente per andare a dormire, anche Asad e Camara devono, di necessità, fare rientro al villaggio.

E ce ne sarà ( pensano entrambi i due fantasiosi monelli lungo il tragitto, che non vedono l'ora di terminare) il tanto ,e forse anche di più, da stupire grandi e piccini, questa sera, intorno al fuoco, mentre si racconterà l'avventura e sempre , con un occhio furtivo,  rivolto alle stelle.

 

   Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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