Magazine Diario personale

Ascesa e caduta di un’ape (sonetto)

Da Icalamari @frperinelli

Sull’orlo del pozzo son ape

che ronza, tra l’ombra di foglie.

Vicino  c’è un merlo che coglie

dei vermi, ne becca le crape.

Ma come per caso io struscio

il secchio appoggiato, che cade

sul fondo, alle porte dell’Ade

di cui questo pozzo n’è l’uscio.

Mi pare che imprechi, nel tonfo:

“Minuta ma sembri un tricheco!”

(Che bello, per me è un trionfo!)

Il merlo, che è mezzo cieco,

annienta il mio andazzo un po’ tronfio

volandomi addosso di sbieco.


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