Premio As Film Festival 2014 – Punti di vista: la giuria presieduta da Marco Mastino (
Cinemautismo) e composta da Glauco Almonte (
Est Film Festival), Guido Max Calanca (
Cinemavvenire), Francesco Castracane (Cineclub
Zero in Condotta), Stella Cutigni (video designer), Morteza Khalegi (vincitore
ASFF 2013), Andrea Marziano (
Circolo Dal Verme), Domitilla Pattumelli (video designer), Maria Cristina
Taranto (project manager
Rai, Direzione web), ha premiato
Recuiem di Valentina Carnelutti, “Per la straordinaria sensibilità dimostrata nel raccontare uno spaccato familiare alle prese con un evento tanto straziante quanto “normale”.
Recuiem è una favolosa e preziosa testimonianza su un tema spesso allontanato dai nostri occhi o rappresentato in modo scontato e banale, valorizzato dal grande lavoro con (e su) lo sguardo dei bambini”;
Cratta, di Fausto Romano “per l’originalità del linguaggio narrativo utilizzato e per aver coraggiosamente sperimentato un diverso approccio al genere”.
Recuiem si è aggiudicato anche il
Premio del Pubblico.
Premio Confronti 2014 (il cinema come rappresentazione del sociale): la giuria presieduta da Gian Mario Gillio (direttore
Confronti) e composta da
Giuliano Montaldo (regista, sceneggiatore), Santo Della Volpe (giornalista), Andrea Purgatori (giornalista, sceneggiatore), Rocco Luigi Mangiavillano (educatore, fotografo), Stefania Sarallo (redattrice
Confronti), Daniela Mazzarella (grafica
Confronti) ha premiato
Alle corde, di Andrea Simonetti, “Per la sua capacità di rappresentare un contesto sociale complesso, lacerato e duramente messo alla prova, all’interno del quale i tentativi di riscatto sociale e personale si rincorrono; per essere riuscito a delinearne i contorni attraverso la lente dei rapporti interpersonali più intimi e profondi in modo toccante e tuttavia con un linguaggio asciutto”;
Sexy Shopping, di Antonio Benedetto e Adam Selo “Per il tema e lo spirito con il quale viene descritta una storia di lontananza e di lavoro, di entusiasmo per la vita e malinconia per la distanza dalla propria famiglia. Una storia d’immigrazione, ma anche di onestà e di sincerità, raccontata con allegria e voglia di solidarietà, con spirito creativo e una grazia del racconto che nella sua semplicità entra nei due temi più attuali di questo momento italiano: il lavoro che non c’è e l’immigrazione come realtà sociale, entrambi visti da una angolatura particolare e ricca di umanità”.