La dura battaglia tra chi vuole la privatizzazione delle strutture assistenziali (Sindaco di Fidenza in testa) e che si oppone non si conclude. La richiesta di referendum avanzata da oltre 2000 cittadini, sostenuta da Rete Civica Fidenza e Movimento 5 Stelle, viene respinta da Comune di Fidenza invocando la mancanza di una regolamentazione da parte del Comune stesso.
In altre parole: ti riconosco il diritto ma ho fatto in modo che il diritto non sia esercitato!
Questa la reazione di Rete Civica Fidenza che, tra l'altro, lamenta un vizio nella comunicazione di rigetto del referendum:
"In violazione dei termini che lo Statuto del Comune di Fidenza, cui Sindaco e Consiglieri devono attenersi, QUATTRO MESI (!!) dopo il deposito della petizione su ASP, finalmente e a quanto pare, in modo scorretto, il Presidente del Consiglio Comunale risponde alla cittadinanza ed anche alla popolazione del distretto di Fidenza. Non ci siamo proprio!! Sul fronte sindacale si registra l'allineamento di Cgil e Cisl alle decisioni del PD ma la maggioranza dei lavoratori vede la cosa in modo diverso, ecco un aggiornamento pubblicato da Parma Quotidiano
Asp Fidenza. Sindacati litigano su accordo per privatizzazione. Previsti esuberi
Cgil e Cisl hanno firmato un accordo sindacale per attuare il piano di privatizzazione dei servizi per gli anziani della Bassa parmense, che prevede alcuni esuberi nell’Azienda pubblica alla persona che serve il Distretto di Fidenza. Ma il più rappresentativo Usb si oppone, accusando i colleghi confederali di aver lavorato “secondo una prassi deleteria” fuori del tavolo di concertazione, “nelle camere segrete”. “I lavoratori dell’Asp di Fidenza non sono degli sprovveduti – scrive Carlo Rasmi di Usb -: si ricordano bene quando Cgil e Cisl hanno condiviso con i sindaci la privatizzazione delle strutture Asp e hanno creato i presupposti per una grave condizione economica, che metterà a rischio la sostenibilità dell’Azienda”. Le Rsu della lista Usb, la più votata nell’ultima consultazione in Asp Fidenza hanno abbandonato per protesta il tavolo di concertazione, accusando Cgil e Cisl di svolgevano la trattativa vera fuori dal tavolo con i sindaci, assieme a amministratori dell’Asp e di cooperative. La stessa Usb ha a lungo inutilmente chiesto un incontro con i sindaci e con il Cda dell’Azienda alla persona. “Dopo numerosi incontri inconcludenti, a sorpresa, all’ultima riunione del tavolo esce l’accordo già fatto: chi volete prendere in giro? Usb ha chiesto garanzia per le undici persone dipendenti Asp a tempo determinato o somministrato, che sono in esubero a causa delle scelte che hanno favorito il privato e che ora si vorrebbero licenziare dopo che hanno lavorato, anche per 14 anni, prima nelle Ipab poi in Asp, come precarie. Come verrà decisa la mobilità interna e dove verranno ricollocati i lavoratori a tempo indeterminato in esubero?”. E’ in discussione anche la sostenibilità economica futura dell’azienda pubblica, col grave rischio che l’Asp possa essere estinta tra qualche anno, regalando al privato anche le ultime strutture rimaste pubbliche. Ma nessuna risposta è stata data al Tavolo di concertazione. “La Cgil – dice sempre l’Unione sindacale di base – pensa che i lavoratori siano degli allocchi: vogliono leggere il testo integrale del verbale di accordo sottoscritto da Cgil e Cisl. Questi sindacati hanno condiviso la privatizzazione, ma anche taciuto quando i sindaci hanno nominato un cda per farlo dimettere cinque giorni dopo e posto a capo dell’Azienda pubblica Massimiliano Franzoni, uomo vicino alla coop Aurora Domus, molto interessata alle sorti delle strutture, cose gravi comprensibili solo se si vuole condurre allo sfascio Asp. Fidarsi sarebbe un errore grave”.