Archiviata la prima giornata di campionato, si passa ora al secondo turno, prima di rilassarsi per un paio di settimane, per la pausa dei tornei, dedicata alle partite delle nazionali impegnate nelle qualificazioni per la Coppa del Mondo di Brasile 2014.
Storicamente i confronti tra il Toro e la “Dea” sono sempre stati tesissimi sugli spalti ed equilibrati in campo, specialmente in terra Bergamasca, dove (considerando sia i match di serie A e B e la coppa Italia) sia i padroni di casa che i Granata hanno vinto 17 volte, mentre in 20 occasioni c’è stato pareggio, insomma la tipica partita da tripla in schedina, come si diceva una volta, prima dell’avvento di Snai, Eurobet, ecc… l’anno scorso finì con un roboante 1-5 per il Toro, che dopo aver subito, ed arginato a fatica, per un’ora le scorribande dei nerazzurri finirono per travolgerli grazie a ben tre assist di Cerci che mandarono in gol Gazzi, D’Ambrosio e Stevanovic, mentre Bianchi segnò una doppietta, di cui una rete su rigore. Quella fu una ferita che bruciò molto sulla pelle della tifoseria lombarda, non abituata a simili cappotti casalinghi, anche se la stagione scorsa fu nell’insieme piuttosto in sordina, almeno secondo le aspettative.
Anche quest’anno l’esordio in campionato delle “Dea” non è stato dei più significativi, con la sconfitta a Trieste contro il Cagliari, maturato dopo clamorosi errori dei propri attaccanti davanti alla porta avversaria. La convinzione è che si aspetti ancora almeno un paio di rinforzi, specialmente nel reparto arretrato, dopo un calciomercato senza squilli, che ha portato in dote dal Milan l’esperto centrale difensivo Yepes (apparso non al meglio nelle prime uscite), il giovane terzino romeno Nica dalla Dinamo Bucarest, il ritorno a casa del regista Migliaccio dalla Fiorentina e il riscatto del centrocampista Baselli dal Cittadella, oltre al rientro dal prestito al Varese di Konè.
Ad ogni modo resta un’Atalanta ben equipaggiata sia in mediana che nel reparto offensivo, guidata ancora una volta da un allenatore ben conosciuto dal nostro ambiente, quel Colantuono, protagonista sulla panchina granata della sfortunata stagione di serie B 2009-10, culminata con la sconfitta nella finale play-off contro il Brescia, ma grande raccoglitore di soddisfazioni guidando proprio l’Atalanta.
Il 4-3-3 che Colantuono dovrebbe far scendere in campo sarà molto probabilmente
uguale a quello schierato dal primo minuto una settimana fa; non saranno della partita né Migliaccio, né Giorgi, come neanche Cazzola che rientrerà solo ad ottobre, mentre Bellini e Del Grosso sono stati recuperati in extremis. Perciò davanti a Consigli (che pare interessare alla Fiorentina) si schiereranno nella linea difensiva da destra a sinistra: Raimondi – Stendardo – Yepes – Del Grosso, con i terzini a sganciarsi in alternanza e l’ex laziale Stendardo a impostare l’azione dalle retrovie e a inserirsi, con i suoi micidiali colpi di testa, nell’aria avversaria sui calci piazzati; il regista di centrocampo sarà il precisissimo Cigarini, chiamato non a caso “il Professore” con ai suoi fianchi rispettivamente a destra l’ivoriano Moussa Konè (che tanto piaceva a Zeman quando lo allenava tre anni fa Foggia per la sua spiccata versatilità) e a sinistra di Carmona, gran recuperatore di palloni; in attacco spazio al tridente formato dai due talenti, quello di casa Bonaventura e da quello croato Livaja, che agiranno alle spalle della prima punta German Denis, grande uomo d’area, potente e con una visione di gioco importante, abile nelle conclusioni come negli appoggi ai compagni. In panchina occhio ai centrocampisti offensivi Maxi Moralez e De Luca che potrebbero avere facoltà di cambiare radicalmente gli equilibri della partita, mentre torna a disposizione il vecchio Brienza, avviato agli sgoccioli della carriera, ma che potrebbe dare ancora il suo contributo letale, magari se chiamato a tirare delle punizioni.
In casa granata archiviata l’incredibile vicenda Dossena, prima acquistato e poi rispedito al Napoli dopo non aver superato le visite mediche, e ottenuto quindi in prestito dall’Udinese il buon Pasquale, ci si è concentrati sulla partita odierna, dove si è convinti sia dei propri mezzi che di quelli degli avversari, e che perciò ci vorrà molta attenzione nella gestione dell’incontro. Mancherà Brighi, che non ha smaltito il fastidio muscolare patito contro il Sassuolo, come il lungo degente Masiello; in compenso Pasquale è stato già convocato e si sussurra che Ventura lo voglia persino schierare, pensando ad una staffetta o ballottaggio tra Darmian e D’Ambrosio sulla destra, in effetti il secondo è un destro naturale ed è sembrato fin’ora più in palla dell’ex palermitano, senza contare il noto feeling sulla corsia con Cerci. Ad ogni buon modo Padelli difenderà ancora la porta granata e davanti a lui dovrebbe essere ancora confermato il trio di centrali Glik – Rodriguez – Moretti; detto delle possibili soluzioni dei laterali, la mediana dovrebbe vedere Vives ribadito in cabina di regia con Basha a sostituire Brighi sul centrodestra e Farnerud chiamato ad una prova di appello sul centrosinistra; in attacco vedremo Immobile prima punta con Cerci compagno di reparto, su quest’ultimo si vedrà se Ventura opterà per farlo giocare più vicino al giovane Ciro, spalle alla porta, come nel primo tempo contro il Sassuolo o partendo largo a destra come nel secondo tempo dello stesso match, posizione decisamente più congeniale all’azzurro di Prandelli. In questa ottica, l’inerzia della partita potrebbe avere una chiave di volta proprio da come spazierà il numero 11 granata, rendendo più facile o più complicato il lavoro di marcatura della difesa bergamasca, d’altronde i granata dovranno cercare d’interrompere i rifornimenti di palloni che la mediana orobica elargirà ai suoi attaccanti in particolar modo a Bonaventura e Livaja su cui sarà d’uopo cercare un raddoppio di marcatura, ecco perchè un eventuale utilizzo di Pasquale potrebbe essere scelto per inserirlo più in fase difensiva che non in costruzione del gioco. Incontro come detto aperto ad ogni risultato, speriamo sia benevolo per i nostri colori.
In chiusura un doveroso ricordo di “Joe”, mitico capo ultras della Maratona, mancato negli scorsi giorni e a cui tutti i tifosi del Toro (ma anche molti acerrimi avversari) hanno reso omaggio. E un “Benvenuta” a Victoria, figlia di capitan Glik, nata ieri; speriamo che la sua nascita, ed il suo nome, portino bene al papà e a tutto il popolo granata!!!
E allora buona partita e FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!!