(Viola e Granata, dal 1978 stima, rispetto ed amicizia…)
Il gemellaggio tra il Toro e la Fiorentina compie quest’anno 35 anni, essendo nato nel 1978 in occasione di un derby in cui gli amici toscani vennero in un discreto numero a supportare gli omologhi supporter granata. Da allora i match tra le due squadre sono state principalmente una festa, con gran sfoggio di coreografie e bandieroni al vento, anche se non poche volte il risultato è stato drammatico per le sorti della stagione di una o l’altra società, ma il calcio non fa sconti su queste faccende. All’Ottobre 1976 risale invece l’ultima vittoria granata a Firenze in serie A, un successo di misura targato Ciccio Graziani, che alcune stagioni dopo vestì proprio la maglia viola dopo aver lasciato quella granata.
Le due squadre che si affronteranno domani lo faranno con obbiettivi di classifica diversi, quasi opposti; i padroni di casa inseguono una qualificazione alla Champions League piuttosto difficile, visto il margine e la compattezza di Napoli e Milan, ma al tempo stesso devono difendere il quarto posto, che vuol dire Europa League, lottando insieme a Lazio, Roma, Inter, e un briciolo più defilate Udinese e Catania, per i due posti in palio. Il Toro invece insegue una salvezza che pareva certa un mesetto fa, ma che si è complicata un po’ dopo le ultime tre partite che hanno visto i granata raccogliere il solo punto esterno a Bologna. Ora la truppa di Ventura è attesa da tre partite durissime, perchè oltre alla trasferta di domani è attesa dal derby di domenica prossima e dalla trasferta seguente contro il Milan a San Siro, già solo se arrivassero più di due punti da questo terzetto di partite sarebbe da accendere un cero agli Invincibili, di cui si avvicina il 4 Maggio il giorno della memoria, e di cui la società vuole anticipare al 3 la commemorazione a Superga destando, comprensibilmente, molta rabbia nei tifosi.
Comunque la Viola, guidata Montella, uno dei nostri tecnici emergenti più brioso e fresco, e insieme ad un rinnovato impegno della proprietà dei Della Valle, è tornata quest’anno, dopo alcune stagioni mediocri, a bazzicare i piani alti della classifica; purtroppo alcuni passi falsi e non poca sfortuna l’hanno tenuta lontana dalla corsa allo scudetto, ma questo non ha impedito ai tifosi fiorentini di apprezzare un organico con elementi che fanno sognare anche altri grandi club e che ha dato in più occasioni spettacolo puro di buon calcio. Della partita di domani non faranno parte il capitano Pasqual, squalificato, e i lunghi degenti Hegazi, Wolski, Camporese, Llama e quel Pepito Rossi che dopo due stagioni saltate per infortunio al Villareal si appresta a tornare al calcio giocato in quel di Firenze, ma sopratutto è in forse la superstella viola, Jo-Jo Jovetic, ancora alle prese con i postumi dell’infortunio al bicipite della coscia destra, patito contro il Milan. Ad ogni buon modo Montella schiererà la Fiorentina con un 4-3-3 su cui sta insistendo da qualche tempo, dopo aver accantonato il 3-5-2 d’inizio stagione che si era inceppato nel girone di ritorno; in porta troveremo il “tifoso” Viviano, un ragazzo della curva Fiesole, mentre la linea difensiva dovrebbero comprendere i pendolini Tomovic sulla destra e Savic sulla sinistra, mentre la coppia di centrali sarà ad appannaggio di Gonzalo Rodriguez un abile giocatore nei contrasti aerei sia in difesa che in attacco (ha già timbrato il cartellino 5 volte in questa stagione, compreso un rigore nell’andata) e la novità degli ultimi tempi, il franco-tedesco Compper, statuario mancino che potrebbe anche sistemarsi sulla fascia, nel caso Montella preferisca come centrale l’altro beniamino della tifoseria, il granitico, grintoso e potente Facundo Roncaglia; trio di centrocampo formato sicuramente da David Pizarro, regista cileno che a Firenze sta trovando una seconda giovinezza con i suoi lanci illuminanti e il controllo palla preciso, accanto a lui agiranno a destra Aquilani, a cui bisognerà far attenzione ai suoi inserimenti e al tiro da fuori, e a sinistra Borja Valero tuttofare della costruzione e dell’interdimento del gioco; in attacco invece avremo Cuadrado, devastante se va in progressione, e Ljajjc, rapido e funambolico, larghi a supporto della punta centrale che in mancanza di Jovetic vedrà El Hamdaoui o Larrondo aggiudicarsi la maglia dal primo minuto, sempre che il vecchio Toni non convinca della sua forma il proprio mister….
Il Toro invece deve trovare la quadra per sistemare il proprio gioco che ha fruttato troppo poco negli ultimi tempi, a parte la vittoria contro la Lazio di 4 turni fa. Ventura pare deciso, a sistemare D’Ambrosio sulla sinistra al posto di un troppo distratto Masiello, mentre a centrocampo è ballottaggio tra Vives e Basha per un posto accanto a Gazzi in sostituzione di un Brighi ancora indisponibile, ma che sta facendo buoni progressi sul piano della ripresa dall’infortunio patito nell’amichevole di tre settimane fa contro la Cremonese; chi invece è tornato disponibile è Birsa, ma che difficilmente sarà utilizzato dal primo minuto, per lui però si torna ad assaporare la panchina ed già un sospiro di sollievo per Ventura che ha sempre bisogno in partita di chi deve dare il cambio alle sue ali, sempre spremute al massimo. Perciò dovremmo vedere un undici granata che presumibilmente vedrà in porta Gillet, davanti al portierone belga agiranno Darmian a destra e D’Ambrosio a sinistra con Glik e Ogbonna centrali, la capacità di non farsi sorprendere in velocità dagli avanti viola sarà la loro strategia maggiore; Cerci e Santana, entrambi ex con voglia di rifarsi, saranno i soliti esterni alti di centrocampo, innescati da Gazzi e Basha, addetti anche al recupero palloni; coppia d’attacco presumibilmente formata da Barreto e Bianchi, con il capitano alla ricerca del suo terzo gol consecutivo, nella speranza valga i tre punti, o almeno uno.
Nella speranza che lo spettacolo avvenga, prima durante e dopo la partita auguro a tutti di ricevere soddisfazioni da questo match e FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!