Aspettando godot

Si dice che saremmo un popolo di santi, poeti e navigatori ed esperti veri o presunti di tante altre cose.
Tra queste altre cose, c'è anche quella del produttore seriale di comunicati a firma variabile.
E' ben vero - dato incoraggiante per le prossime sfide elettorali - trattasi di un'attività da sfigati assolutamente trasversale, bipartisan, che coinvolge i dirigenti fidentini del Pd e di quel che resta del Pdl.
Entrambi i partiti, nutrendosi esclusivamente di comunicati, sono monofagi e autoreferenziali, di conseguenza, persi i contatti con chi pretendono di rappresentare, si distinguono non solo per l'intolleranza ma anche per il non sapere e il non volere fare i conti se non con le ragioni dell'altro almeno con la realtà, ed è impressionante la quantità di tempo e di energia da loro usata non a spiegare in positivo i dubbi e le proprie ragioni, ma per rovesciare vagonate di livore e negatività su sindaco, assessori e dirigenti comunali,
Vado al sodo. Una buona parte della politica fidentina è anche quella cosa arida, miserabile, angusta e sequestrata, virtualmente nella disponibilità di qualche presunto potente o ex potente parmense, dove, in un contesto di gelido revanscismo, si mescola verità a menzogna con l'obiettivo non soltanto di portare acqua al proprio mulino quanto piuttosto distruggere il resto ad libitum, grazie anche alla disponibilità di un sistema di comunicazione, dal quotidiano locale ad internet, senza contraddittorio ma semplicemente usato  come buca delle lettere e  cassa di risonanza.
Una boiata pazzesca dove la politica viene digerita  come passatempo per metà sportivo e per l'altra metà ludico con il rischio che anche le elezioni vengano assimilate ai giochi televisivi.
Se questo è il contesto, tutto ciò che oggi la politica può fare è semplicemente fare politica.
Utopia, sogno? Non lo so. Da parte mia, nonostante tutto,  ho fiducia al futuro e non aspetto Godot,  gli vado incontro...
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