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"Aspettando i barbari" di Costantino Kavafis

Creato il 09 marzo 2013 da Lucabilli

Che cosa aspettiamo così riuniti sulla piazza?
Stanno per arrivare i barbari oggi.

Perché un tale marasma al senato? Perché i senatori restano senza legiferare?
E' che i barbari arrivano oggi. Che leggi voterebbero i senatori? Quando verranno, i barbari faranno la legge.
Perché il nostro imperatore, levatosi sin dall'aurora, siede su un baldacchino alle porte della città, solenne e con la corona in testa?
E' che i barbari arrivano oggi. L'imperatore si appresta a ricevere il loro capo. Egli ha perfino fatto preparare una pergamena che gli concede appellazioni onorifiche e titoli.
Perché i nostri due consoli e i nostri pretori sfoggiano la loro rossa toga ricamata? Perché si adornano di braccialetti d'ametista e di anelli scintillanti di brillanti? Perché portano i loro bastoni preziosi e finemente cesellati?
E' che i barbari arrivano oggi e questi oggetti costosi abbagliano i barbari.
Perché i nostri abili retori non perorano con la loro consueta eloquenza?
E' che i barbari arrivano oggi. Loro non apprezzano le belle frasi né i lunghi discorsi.
E perché, all'improvviso, questa inquietudine e questo sconvolgimento? Come sono divenuti gravi i volti! Perché le strade e le piazze si svuotano così in fretta e perché rientrano tutti a casa con un'aria così triste?
E' che è scesa la notte e i barbari non arrivano. E della gente è venuta dalle frontiere dicendo che non ci sono affatto barbari.
E ora, che sarà di noi senza barbari? Loro erano comunque una soluzione.

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