Magazine Musica

…aspettando i mostri sto fermo – Episodio 13

Creato il 30 maggio 2013 da Chiazzetta @chiazzetta

omini3

Non c’erano più barriere, non c’erano più mondi divisi ne universi lontani in cui arrivare.
L’unica cosa certa: Nc era arrivato.
La sua preparazione nel programma di ricostruzione schemi mentali non era bastato a contenere il colpo di grazia inaspettato dato dalla distruzione delle barriere. Nessuno stabilizzatore ora gli impediva di impazzire di fronte al nuovo universo nel quale si sentiva ormai del tutto smarrito.
Per capirci meglio: non si sta parlando solo di stati d’animo o di malesseri mentali…
Ora che non c’erano più barriere anche il suo equilibrio fisico, la sua stessa capacità di stare in piedi era compromessa.
Quelle barriere, che dividevano nettamente un mondo dall’altro, erano i suoi punti cardinali.
La sua unicità di viaggiatore di potere muovere verso tutti i mondi o nessuno era paradossalmente il suo punto di equilibrio e, ora che l’universo era uno non era più unico, Nc non aveva più un ruolo o uno scopo.
Nc alternava fasi in cui era più o meno presente a se stesso con altre in cui si perdeva letteralmente in punti casuali della sua vita passata o dell’universo. Capitava così che si svegliava nella mente di persone senza volerlo, per poi trovarsi un attimo dopo nella sua infanzia; si addormentava nel regno dell’università per poi risvegliarsi nel pollame con una sconosciuta affianco.
L’abbattimento delle barriere tra i mondi aveva disintegrato del tutto ogni sua forma di controllo sulla realtà… se proprio realtà vogliamo chiamarla.
Certi giorni non riusciva a tenersi in piedi o a tenere la testa dritta; altri aveva difficoltà a stare al buio; spesso si impallava nei discorsi, perchè troppi pensieri si intrecciavano e finiva per dare vita a sequenze apparentemente casuali di parole, che non erano altro che 5 o 6 discorsi affrontati contemporaneamente.
Altri giorni, sempre più raramente, capitava che si svegliava ed era tutto normale… o meglio era tutto come era sempre stato nella sua vita.

Quel giorno normale (diciamo) Nc si specchiò e si trovò un bel po’ invecchiato; aveva perso il conto
di quanti anni fossero passati… dal principio di quella sua folle avventura.

Aveva cavalcato le onde, si era disperso nell’oceano… Di fronte ai vari bivi era sempre andato dritto, aveva visitato tutto il visitabile, aperto la sua mente fino ad esplodere per poi richiuderla per difendersi…
Era stato se stesso, era stato il contrario di se stesso, era stato tutti gli altri…
Era fuggito, si era costruito un mondo su misura in continuo movimento… che si era poi fermato, era ripartito… ma non era mai stato fermo.
Era fuggito… e da quando era fuggito non si era mai davvero fermato.

L’ultimo viaggio lo aspettava… bisognava sfruttare quel momento di lucidità per rimettersi in marcia per l’ultima volta. Invertire la rotta per sempre. Chiudere il cerchio.
“Restare fermi non è certo da eroi – pensava – ma è una fortuna che siamo liberi da noi”
Nc doveva tornare all’origine… a quello che aveva veramente… alla sua palude… alla sua casa…
si proprio quell’immensa fattoria. Accontentarsi, accettare… affrontare quello da cui eravamo scappati.
Ora che l’universo era un unico grande luogo, bisognava fermare lo spazio, bisognava fermare il tempo.
L’ultimo viaggio era fermarsi. E fu proprio questo quello che feci (non è un errore di battitura)

http://youtu.be/LozKAGB3hRU

2013 – La Sfida 17


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :