Nc si risvegliò a terra. Con un gran mal di testa. Prima ancora di capire bene dove fosse riconobbe subito una voce familiare:
“Hai fatto un bel volo con queste ali vedo”
“Ma.. Mallus?
“Già sono Mallus e tu sei a terra”
“Dove sono?”
“Nella piccola Contea di Casa tua”
“E’ già il 31 ?”
“Il 31? oh cristo, ma tu? non ci credo. no non è il 31 non è neanche”
“Dove sono gli altri, perchè non c’è il solito casino”
“Tua madre è in campagna e gli altri (lunga pausa) non ci sono più”
“Cioè???”
“Se ne sono andati. Tutti. Non avevano più ragione di stare qui senza di te. Poi dopo tutto questo tempo. Non ci avevi mai pensato che eri tu a tenerli assieme?”
“Mallus ma che cazzo stai a dì? Vabbè comunque io devo tornare dall’altra parte”
“Calmo. Piano. Qui il tempo passa, non ti ancora detto che giorno è oggi”
“Mallus, sinceramente… non me ne frega niente di che giorno è oggi… ho trovato qualcosa dall’altra parte, una persona.
Penso che sia quello che mancava, penso che sia quella giusta… penso che la mia casa sia lì.”
Mallus mise da parte l’idea di farlo ragionare e per il momento anche quella di dirgli che giorno era.
Nc gli raccontò di come era stato sparato anni luce lontano per aver solo provato ad entrare dentro di lei.
“Però Te l’avevo detto di non usare poteri mentali in un altro universo”
“Si ma io volevo capire, giuro che stavolta non lo faccio più, basta con questa mente co’ questo comprendere, analizzare… Ora giuro che divento un essere umano, uno di quelli che soffre invano per amore, che non ha bisogno di avere certezze, che si accontenta di provare emozioni anche se sono cazzate, che si fida della sua donna sempre e comunque anche se percentuale statistica di tradimento è altissima.
Anche se l’essere umano di fatto è un essere imperfetto, disorganizzato, stupido, autodistruttivo, fratricida… non me ne frega un cazzo!!! Io voglio essere un essere umano… il migliore di tutti e voglio amare!.
“Oh signore, non pensavo che il morbo fosse a uno stadio così avanzato. D’accordo. Forse una maniera c’è. Ma potrebbe essere lunga e complicata”
“Vai!”
“Esiste un posto che chiama Monte Depre. È una montagna altissima dove è sempre notte. Intorno c’è una coltre di nebbia fatta di malinconia e piovono incessantemente gocce di insicurezza pura.
Non è romantico?”
“Quindi?”
“Pare che se riesci ad arrivare in cima senza demordere e deprimerti a vita vinci un viaggio interdimensionale a tua scelta”
“Volere e potere… Molto anni 80?”
“Si una cosa a metà tra il drago Shenron e i premi dei punti che ti danno alla casa del tramezzino.
È “devi toccare il fondo per poi risalire” al contrario, in questo caso la parte dura è proprio la salita e non è affatto una passeggiata Nc devi davvero crederci per farcela.
“Voglio crederci voglio farlo…”
“Come desideri”
Mallus spiegò velocemente a Nc la strada per il monte Depre ma poco prima che quest’ultimo schizzasse via riuscì a dirgli la data del giorno corrente. Nc terrorizzato senza farsi troppe domande incominciò a correre.
Il monte Depre era molto peggio di come Mallus lo aveva descritto. Il problema non era tanto il buio, le gocce di insicurezza e la nebbia di malinconia (che in realtà erano semplice pioggia e nebbia che probabilmente qualche autore aveva un po’ romanzato nel corso degli anni) quanto la presenza di fastidiosissime zanzare lunghe 5 centimetri con il volto del noto cantante Marco Masini.
Questi strani esseri non pungevano però sussurravano a chi si cimentava nella missione parole talmente tanto scoraggianti da far demordere chiunque, non solo dalla meta ma dalla vita stessa.
“Tanto è tutto inutile” “Non ce la farai mai”
I nuovi modelli erano addirittura personalizzati
“La luce clamorosa si spegnerà” “Non ti vorrà mai, scaraventato lontano anni luce”
Tuttavia la convinzione che sarebbe stata la Luce Clamorosa a salvarlo (non si è ancora capito da cosa) aiutò Nc ad arrivare fino in cima. Le nuvole, la nebbia e le zanzare sparirono. Il cielo diventò azzurro.
Apparve una scritta “Digita destinazione”. Nc ci mise un po’ a capire che il cielo era Touch Screen (aveva ancora un vecchio nokia). Digitò le specifiche transdimensionali e in un attimo tutto si ribaltò e incominciò a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere…a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere…a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere…a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… a cadere… finchè non si ritrovò a culo per terra nel punto specifico corrispondente nell’altro universo.
Iniziò subito le ricerche, restringendo il campo ad alcuni luoghi che gli aveva mostrato.
Nc sapeva che quelli erano i luoghi dell’infanzia di Lc e che, presto o tardi, sarebbe comunque ripassata di là.
Nc la trovò molto presto ma mai si sarebbe aspettato di trovarla così. Fece fatica a comprendere subito il perchè quella luce clamorosa era emanata da una ragazzina. Per un attimo pensò che fosse sua figlia e che fosse arrivato molti anni più tardi ma poi la guardò negli occhi… non c’erano dubbi.
Aveva accellerato ancora di più il passo quando Mallus gli aveva detto che nel suo universo erano passati 5 anni e per lui poche settimane, ma non aveva calcolato che gli universi erano opposti e che il tempo, oltre che scorrere più velocemente, dalle parti di Lc girava al contrario.
Quella ragazzina era Lc e lui era finito nel suo passato.
Dopo questo breve canto moralista che la bambina ascoltò con piacere, Nc decise di farsi scaraventare di nuovo con l’unico metodo che conosceva, rientrò nuovamente nella piccola e si ritrovò altri tre anni avanti nel suo universo. La partita era perduta. Sconfitta totale.
Ma l’impianto di raffreddamento era di nuovo attivo.
2013 – La Sfida 13