Oggi ricorre il 64° anniversario della scomparsa del Grande Torino. Ancora oggi il ricordo degli Invincibili è tramandato con cura e orgoglio nei tifosi granata, perchè una squadra così inimitabile sa ancora emozionare al solo riecheggiare di quei nomi mitici. Capitan Valentino Mazzola con la sua classe dentro e fuori dal campo, il bello e rabbioso Rigamonti, l’elegante Gabetto con il suo degno compare di reparto e di stile Ossola, la saracinesca Bacigalupo, il metodista Aldo Ballarin, il virgulto Maroso, l’abilissimo Grezar, l’eclettico Castigliano, l’inesauribile Menti, il generoso e corazzato Loik e con loro i giovani Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Rubens Fadini, Danilo Martelli, Piero Operto, Ruggero Grava, Julius Schubert, riserve, ma di lusso, di quei Campioni guidati dal maestro Egri Erbestein, sfuggito per miracolo ed in modo avventuroso alle persecuzioni razziali e alla guerra, ma non ad un destino fatale. Oggi è giorno di pellegrinaggio a Superga, non si può non rendergli omaggio ai nostri Invincibili.
Mentre domani sarà subito campionato e non certo una delle partite più facili. Si và a far visita al Milan; ultimo impegno di una striscia terribile con le cosiddette grandi, che parecchio hanno lasciato con l’amaro in bocca i tifosi granata, vista la quasi inesistenza di punti messi da parte in queste ultime giornate. Il Milan dal canto suo deve difendere il terzo posto dall’assalto della Fiorentina, tornata più viva che mai all’assalto della zona Champions League. Mister Allegri, nonostante la grande rimonta in classifica dopo un inizio campionato disastroso e una Champions League che si è fermata agli ottavi ad opera di un Barcellona, che doveva sudarsi la qualificazione al ritorno rimontando la vittoria milanista a San Siro dell’andata, è tutt’altro che certo della conferma sulla panchina rossonera nella prossima stagione, perciò si sta giocando il tutto per tutto, partita per partita. A sentire le dichiarazioni in casa milanista pare che ci sia grande fiducia nei propri mezzi alla vigilia del match contro il Toro, anche vista la grande distanza che intercorre tra le due formazioni a livello di punteggio in classifica; ma nelle ultime ore è arrivata la mazzata dell’infortunio a Montolivo, una lesione al bicipite femorale che potrebbe dire fine del campionato per il regista della nazionale, un infortunio grave che si aggiunge a quelli di De Jong, Bojan e Ambrosini, tutti indisponibili fino alla fine della stagione in corso; mentre Abbiati, Pazzini ed Antonini sono tornati abili ed arruolabili dopo gli acciacchi patiti in settimana. Perciò dovremmo vedere in campo il Diavolo schierarsi con l’ex Abbiati a guardia della porta, difesa a 4 con l’altro ex Abate a destra e il giovane De Sciglio a sinistra, entrambi saranno terzini in marcatura, ma anche propositivi, mentre i centrali, espertissimi ed agonistici, saranno Mexes e Bonera; 3 mediani con Muntari centrale davanti alla difesa ad orchestrare la manovra, ma anche pericoloso se volesse tentare la conclusione dalla distanza, coadiuvato da Flamini, letale negli inserimenti quanto negli scambi nel piccoli spazi e da Nocerino, meno prolifico rispetto allo scorso anno, ma più impiegato a rifinire e a colpire la manovra avversaria; infine davanti Boateng avanzato a godere delle verticalizzazioni dei propri compagni e a duettare con Balotelli, a segno con regolarità disarmante, e con El Shaarawy, che dopo aver tirato la baracca in attacco nel girone di andata ha ceduto a Balotelli lo scettro di bomber, ma sa ancora essere guizzante tra le linee avversarie e apre spazi importanti per i suoi compagni di reparto.
In casa Toro le cronache riportano di un certo nervosismo in allenamento, figlio degli ultimi risultati e della pressione dei tifosi per l’imminente anniversario di Superga. Per la trasferta a San Siro, Ventura deve fare a meno di Glik squalificato e di Stevanovic infortunato; ma pare che il tecnico ligure mediti un cambio di schema tattico, con l’inserimento di un mediano in più e una coppia di trequartisti dietro una sola punta, il classico albero di Natale. Perciò davanti a Gillet, dovremmo vedere a destra il rientrante Darmian e a sinistra Masiello con Di Cesare favorito ad affiancare Ogbonna nel ruolo di centrale (panchina per D’Ambrosio, ma pare rinnovo contrattuale imminente); i tre mediani dovrebbero essere Basha (che darebbe un turno di riposo a Gazzi) e Brighi come procacciatori di palloni e Vives leggermente avanzato come reale regista, mentre Cerci e Santana, fungerebbero più avanzati ed accentrati del solito, con libertà di proporsi sia sulla fascia che come seconda punta; mentre come terminale d’attacco dovrebbe fungere Barreto che parte favorito su Bianchi. Anche se comunque il risultato pare scontato si spera che i ragazzi di Ventura sappiano scendere in campo con la consapevolezza che una impresa può essere nei propri mezzi, proprio la Sampdoria, nostra concorrente, c’insegna che tre punti come quelli che si possono fare a San Siro hanno poi un peso specifico non inferiore a quelli che si riescono ad ottenere negli scontri diretti con le altre squadre con cui si guerreggia per la salvezza.
Per i nostri Invincibili, per i nostri colori che non devono mai essere domi, un solo grido: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!