Nella città di Parma è tradizione l’educazione musicale di alto livello essendo una vera e propria capitale della musica classica, grazie al suo conservatorio e alle sue rassegne. Bisognerà vedere quindi quanto di questo spirito artistico sarà presente nella compagine ducale e in quella subalpina che domani si sfideranno al Tardini per la 28° giornata di serie A.
Di sicuro sarà un match che Donadoni e Ventura vorranno entrambi vincere per raddrizzare un trend di risultati positivi che entrambe le squadre hanno abbassato negli ultimi tempi. Certo gli 11 punti che Toro e Parma, appaiate a 32 punti, hanno sul terzetto delle quasi spacciate Siena, Pescara e Palermo, sono un tesoretto abbastanza tranquillizzante, ma non matematicamente ancora sufficienti a festeggiare la salvezza; inoltre entrambe le squadre mirano a dare qualche soddisfazione in più ai propri tifosi che raggiungere la certezza della conferma della massima serie in stagione.
Il Parma è reduce da cinque sconfitte nelle ultime sei partite e l’ultima vittoria risale addirittura al 6 gennaio, ovvero dal 2-1 inflitto al Palermo in casa. La panchina di Donadoni, che qualcuno immagina addirittura guidare il Milan nella prossima stagione, non sembra in bilico, ma il presidente Ghirardi ha esternato chiaramente negli ultimi tempi un certo rammarico per i magri risultati ottenuti. I padroni di casa dovrebbero essere privi per la partita di domani di Mariga, Santacroce, Coda e del lungodegente Galloppa, mentre Nicola Sansone sembra in bilico e solo nelle ultime ore sarà deciso se sarà della partita o meno. Quindi il 3-5-2 con cui normalmente si schiera la squadra emiliana dovrebbe vedere Mirante in porta con i centrali Benalouane, Paletta (al rientro dopo uno stop fisico di un paio di giornate) e Lucarelli; a centrocampo le due ali tornanti dovrebbero essere Rosi a destra e Meshbah a sinistra, che dovrebbe vincere il ballottaggio con Gobbi, i ruoli di centrali invece dovrebbero andare ad appannaggio di Marchionni, Valdes e Parolo, i primi due a creare gioco e ad assistere le punte, mentra il terzo dovrebbe essere impiegato nel compito di copertura e recupero palloni; in attacco invece dovrebbero giostrare Amauri, bestia nera dei granata, e Biabiany, notoriamente dirompente con le sue accelerazioni palla al piede.
In casa granata invece le difficoltà di formazione arrivano dalle squalifiche che non faranno essere del match Diop, Meggiorini, ma soprattutto, Cerci, ovvero l’elemento più in forma della rosa del Toro, tanto da immaginarsi che l’ex romanista riesca ottenere alla prima occasione una chiamata da Prandelli in nazionale. L’infermeria invece è vuota, infatti sia Bakic che Jonathas sono stati nuovamente convocati dopo le scorse due settimane di assenza. Torna anche Ogbonna dalla squalifica e Ventura ha già annunciato che lo preferirà a Rodriguez. Perciò dovremmo vedere il Toro scendere in campo con Gillet tra i pali, difesa con Darmian e Masiello sulle fasce e Glik e Ogbonna centrali; Birsa a destra a sostituire Cerci e Santana a sinistra a riprendersi il ruolo di titolare come esterni alti di centrocampo, mentre i due centrali dovrebbero essere Brighi e Gazzi. In attacco Bianchi con al suo fianco Barreto, ancora alla ricerca del suo primo gol in maglia granata. Faccio un paio di considerazioni; chi mi segue sa che spesso ho criticato Masiello perché le sue prestazioni non mi hanno mai convinto, né in fase di copertura, dove spesso è saltato, sia in fase di proponimento sulla fascia a supporto dell’ala nel gioco di attacco, dove raramente spinge e quasi mai in modo eccellente, orbene da tempo invoco che al suo posto si faccia giocare D’Ambrosio, atleticamente e tecnicamente superiore all’ex barese, anche su quella fascia che in teoria non è di sua competenza perché un destro naturale, ma quando ci ha giocato ha evidenziato prestazioni positive, a parte forse solo nel derby ( ma chi ha giocato bene quella partita?). Invece Ventura, che il sottoscritto stima, e che considero il migliore allenatore avuto dal Torino negli ultimi dieci anni, s’intestardisce a proporre continuamente Masiello titolare, persino inamovibile, al pari dei più utili Gazzi, Glik e Cerci, tanto per fare alcuni esempi. Una spiegazione razionale a questa scelta il mister non l’ha mai fornita, anche perché non mi risulta che in nessuna conferenza stampa gliela si è mai stata posta. Eppure il Toro ha bisogno come il pane di una spinta e di una copertura adeguata su entrambe le fasce e mentre Darmian e D’Ambrosio hanno sempre provveduto a fare il loro dovere sulla destra, la sinistra ha patito difficoltà. Partiti con tre terzini in rosa solo Masiello è stato utilizzato con continuità, Agostini non ha mai calcato il campo ed è stato ceduto a gennaio al Verona, Caceres ha giocato invece solo nell’occasione casalinga contro il Siena, in una situazione singolare poiché la difesa era falcidiata dalle squalifiche, l’uruguaiano in quella occasione ha fornito una prova non memorabile, ma almeno piena d’impegno, certo lasciando vedere di non essere una sicurezza. Eppure oltre allo spostamento di D’Ambrosio sulla sinistra altre soluzioni potrebbero venire utilizzate, come ad esempio l’uso sulla fascia di Ogbonna, già ad inizio carriera impiegato in quella posizione, con Rodriguez, apprezzato da tutti, a colmare la casella vuota di centrale. Certo rimangono soluzioni da allenatore della domenica, ma francamente perché non avrebbe senso provarci? Che ha da perdere il Torino a cercare di mettere una pezza simile al deficit di prestazioni in quel ruolo?
Un giorno vedremo se i fatti lasceranno ancora aperte queste domande o meno, ma per ora buona partita a tutte e tutti e Forza Vecchio Cuore Granata!!