Cala il sipario sulla serie A 2012-2013, e il Toro si commiata dal suo pubblico con la salvezza in tasca. Ultimo impegno della stagione sarà domani sera contro l’ottimo Catania di mister Maran. Granata e rossoazzurri arrivano a questa partita con animi diversi, i padroni di casa per fare passerella dopo un campionato al fin diventato tribolato dopo le buone premesse, gli ospiti dopo una cavalcata che in campionato è stata ricca di soddisfazioni, in primis il record di punti in stagione (ad ora 55), e l’aver sfiorato la qualificazione in Europa League, e con la possibilità di lasciarsi dietro in classifica squadre di blasone maggiore, come l’Inter.
Per entrambe poi è praticamente ora di preprare la stagione successiva, ed infatti s’iniziano a immaginare scenari di mercato piuttosto vivaci.
Gli etnei quest’anno hanno visto tra le loro fila la riconferma a buoni livelli di tanti giocatori già appettiti da squadre di tutta Europa e del nostro campionato, quanti tra Spolli, Andujar, Lodi, Barrientos, Marchese, Gomez e Bergessio cambieranno casacca nella prossima stagione non è ancora chiaro, certo che la società siciliana si sta guardando intorno, sopratutto nel mercato sudamericano per eventualmente sostituire i partenti, sapendo che comunque già in casa si trovano quei Rolin, Bellusci, Sciacca, Frison e Castro che hanno già fatto intravedere in questi mesi quanto siano pronti a dare tanto quando chiamati in causa. Averlo anche da noi un progetto societario come quello dei catanesi! Che certo hanno speso molto in questi anni per arrivare a tal punto, ma hanno anche incassato, valorizzando giocatori che hanno portato nelle casse della società etnea liquidità sempre reinvestita con profitto. Anche se il colpo migliore della stagione è stato l’affidare la panchina a Rolando Maran, bravo a scacciare i dubbi che si erano annuvolati intorno al suo nome durante l’estate scorsa quando è stato chiamato a sostituire il partente Montella, una difficile eredità che l’ex allenatore di Brescia, Cittadella, Vicenza, Bari e Varese ha gestito senza paura e con buon beneficio, mettendo in mostra un carattere puntiglioso, ma anche disponibile, doti che ha evidentemente trasmesso alla squadra. Domani sera, tra le file rossoazzurre, saranno assenti Potenza, Alvarez e LeGrottaglie, tutti per infortunio e Lodi per scelta tecnica; perciò nel tipico 4-3-3 visto quest’anno dovrebbero trovare posto: in porta Frison, linea difensiva composta dai terzini Bellusci a destra e Capuano a sinistra, con Rolin e Spolli centrali; i tre mediani saranno Izco, Biaganti e Almiron che gestiranno recupero palla e verticalizzazioni; trio d’attacco con il prolifico e potente Bergessio centrale e i fantasiosi Gomez e Barrientos ai suoi fianchi.
In casa granata la salvezza ha rasserenato gli animi, un po’ turbolenti degli ultimi due mesi. Rolando Bianchi ha di fatto ammesso che domani sarà la sua ultima in maglia granata, dopo cinque anni intensi, conditi da 76 goals in partite ufficiali, di cui 72 in campionato, che ne fanno il decimo cannoniere di sempre della storia granata; và detto, aldilà di ogni considerazione tecnica e umana sul giocatore e sull’uomo, che Bianchi si è sempre preso tutte le responsabilità degli errori personali e di squadra quando è stato necessario che lo facesse, che i suoi gol hanno tenuto su la baracca, nei momenti più difficili degli anni della cadetteria e che ha avuto un rapporto sempre ottimo con i compagni di squadra, forse un po’ meno con alcuni allenatori, Lerda in primis, ma anche con Ventura, con cui attualmente c’è un reciproco gelo. La cosa che però mi riempie maggiormente di dispiacere è che Bianchi lasci il Toro nella quasi indifferenza dei dirigenti e della proprietà che lo perdono a parametro zero e senza aver minimamente provato a proporgli un nuovo contratto, quasi fosse una zavorra di cui liberarsi senza colpo ferire, una brutta scelta, un brutto modo di essere e fare sport. Intanto una buona notizia è arrivata in settimana con la convocazione di Cerci e Ogbonna per il raduno della settimana prossima per la lista che precederà le scelte definitive in vista della Confederation Cup di giugno in Brasile, prova generale prima dei mondiali del 2014, una bella soddisfazione per tutto l’ambiente granata. Intanto per la partita contro il Catania saranno assenti Santana, Stevanovic e D’Ambrosio, mentre Barreto è in dubbio dopo un problema muscolare riscontrato ieri in allenamento; si prevede un certo turn-over per dare spazio a chi ha giocato poco, o per nulla, in questa stagione. Perciò dovremmo vedere inizialmente Coppola in porta, con Darmian e Caceres terzini e Di Cesare e Rodriguez centrali; a centrocampo Cerci e Birsa saranno gli esterni con Bakic e Gazzi mediani, in attacco Bianchi e Meggiorini, con Menga e Diop che dovrebbero comunque trovare almeno spazio a partita iniziata. Da lunedì invece comincerà la costruzione del nuovo Toro in vista di una stagione che si spera sarà migliore di questa; negli ultimi giorni la riconferma di Ventura pare stia trovando nuovo vigore, ma non c’è ancora nessuna ufficialità, ma solo frasi sibilline sia da parte del tecnico che dalla dirigenza; staremo a vedere….
Ma possono passare le stagioni, i giocatori e gli allenatori, ma come sempre rimane il nostro grido: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!