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Aspettando Torino Vs Hellas Verona, ovvero sfida tra i grandi classici.

Creato il 25 settembre 2013 da Maurocanavese @Maurone

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Quando nel campionato 1984/85 fu abbastanza chiaro che l’Hellas Verona, guidato da Osvaldo Bagnoli, faceva le cose in modo serio per aggiudicarsi lo scudetto, ormai i grandi club, che quell’anno si erano presi una specie di anno sabbatico, avevano contratto un ritardo in classifica che si poteva definire siderale dalla capolista e solo il Torino guidato da un redivivo Radice riuscì fino all’ultima giornata a impensierire, almeno per la matematica, la squadra veneta che andò ad aggiudicarsi il suo primo ed ultimo scudetto della propria storia, iniziata 82 anni prima per volere di alcuni studenti del liceo classico “Scipione Maffei”, che per omaggiare il proprio argomento di studio, ovvero i testi dell’antica Grecia, aggiunsero quell’Hellas alla denominazione della loro Associazione Calcio. Dovremmo tornare a parlare di quel campionato così sorprendente, dei protagonisti della banda Bagnoli, ma anche di quel Toro guidato, in panchina, da Radice ed in campo, tra gli altri, da Dossena, Martina, Junior e Serena, come anche di quei tanti stranieri come Zico, Platini, Maradona, Falcao, Rumenigge, Dirceu, Socrates che arricchirono le squadre di ogni latitudine in quella straordinaria stagione.

Ma oggi occupiamoci dell’attualità, che vede stasera sfidarsi all’Olimpico di Torino i granata ai gialloblù nel quinto turno di Serie A. Le due squadre sono distanziate da un solo punto in classifica e con somma soddisfazione reciproca possono farlo guardandosi nella parte sinistra della classifica. Ma siamo solo ad inizio campionato e di acqua sotto i ponti ne deve ancora passare.
Certo è che questo Verona è, tra le neo promosse, quella che ha un organico più interessante, che si è rinforzata con intelligenza con elementi di comprovata solidità come Donati, Toni, Jankovic, Donadel, Rubin, Mihaylov assieme a giovani di varia prospettiva come Cirigliano, Romulo, Iturbe, Longo, Sala. A cui bisogna aggiungere una vecchia guardia compatta e piuttosto irruente formata dai vari Rafael, Halfredsson (questi molto apprezzato e ambito dal nostro mister Ventura), Maietta, Moras, Agostini, Martinho, Jorginho, Cacia, Gomez Taleb. Orchestrati dal tecnico Andrea Mandorlini, che dopo una lunga gavetta fatta di alti e bassi (per lui anche un triplete di scudetto, coppa e supercoppa nazionale rumena alla guida del Cluj) è da quattro stagioni saldamente alla guida degli scaligeri, portandoli fin’ora dalla Lega Pro al massimo campionato. Uomo dai discutibili gusti ideali e di concepimento dei valori sportivi, è però cresciuto come tecnico, dando alle sue squadre un’impronta aggressiva quanto efficace, dove il centrocampo è il fulcro della manovra e che si basa sul lavoro dei polmoni dei suoi interpreti. Tra l’altro Mandorlini non è affatto in integralista, nel senso che a seconda dell’avversario decide di far giocare i propri giocatori in un 3-5-2 o in un 4-3-3, ma anche, come visto domenica contro la Juventus in un copritissimo 5-4-1 con addirittura l’unica punta che ripiega indietro a difesa della porta sui calci piazzati, non a caso lo stesso Cacia, l’unico terminale offensivo dei veronesi contro gli juventini, si è fatto apprezzare più che altro, in quella partita, per un salvataggio sulla linea della propria porta. Ma presumibilmente stasera si dovrebbe vedere un Verona più spigliato e alla ricerca del confronto a viso aperto. E sopratutto alla ricerca dei primi punti fuori casa, visto che i sei punti sono stai frutti della vittoria a sorpresa in casa contro il Milan all’esordio e contro il Sassuolo alla terza giornata, mentre negli impegni in trasferta contro le corazzate Roma e Juventus sono arrivate due sconfitte.
Perciò davanti al portiere Rafael, dovremmo vedere una difesa a quattro con Cacciatore a destra e Agostini a sinistra che si proporranno in marcatura come in discesa sulla fascia, mentre la coppia di centrali sarà formata dall’esperto Moras e dallo statuario Alejandro Gonzàlez; a centrocampo il giovane gioiellino di casa Jorginho sarà il metronomo centrale con Halfredsson alla sua sinistra e Romulo alla sua destra a procacciarsi palloni e impostare per il trio d’attacco che vedrebbe Jankovic e Gomez Taleb sostenere ai lati la punta centrale Cacia. Assenti per infortunio i titolari Martinho, Moras e la punta di rincalzo Ragatzu.

Nel Torino invece si procede a individuare le mosse di Ventura che dovrebbe avvalersi di un certo turn-over, anche in vista del derby di domenica all’ora di pranzo. Non è proprio ben certo chi sarà coinvolto in questo cambio, anche perchè i titolari delle ultime due uscite hanno ben figurato, inoltre in attacco Immobile, pur convocato, non ha svolto allenamenti in settimana e persistono le assenze di Barreto per squalifica e Larrondo per infortunio. Potrebbe invece essere Glik, in difesa, ad accomodarsi in panchina, più che altro perchè entrato in diffida, a sostituirlo o Rodriguez o spostamento di Darmian tra i centrali e di D’Ambrosio sulla fascia destra con l’inserimento di Pasquale sulla sinistra, ma proprio il giocatore con la maglia numero 3 addosso è tra i predicati di un turno di riposo. Mentre Farnerud, Bellomo e Basha ambiscono alle maglie di El Kaddouri, Vives e Brighi. Ipotizzando le varie possibilità comunque il Torino dovrebbe scendere in campo con Padelli tra i pali; Rodriguez, Bovo e Moretti centrali di difesa; Darmian e Pasquale laterali; Vives metronomo basso con Basha e Farnerud mediani sul centrodestra e centrosinistra; in attacco Cerci (insostituibile se non con uno spostamento a sorpresa di El Kaddouri) con al suo fianco Meggiorini.

La chiave di volta del match, risiederà nei duelli a centrocampo. Due anni fa Mandorlini umiliò Ventura e il Torino, qui all’Olimpico, per 1-4 grazie ad un centrocampo che dominò i propri dirimpettai senza soluzione di continuità. Ventura se lo ricorda bene e non ha fatto mistero di temere più questa partita che la scorsa trasferta a Bologna, individuando nelle ripartenze degli scaligeri il movimento da disinnescare negli avversari; vedremo se le contromisure saranno state architettate nella giusta modalità.

E allora tutti insieme diciamo forte: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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