Torino-Milan è una di quelle partite che mi suggerisce il solito impeto di nostalgia, per quelle stagioni in cui i granata erano in grado di ambire a qualcosa di più significativo di una stentata salvezza ed il Milan era pur sempre quella grande squadra in grado di competere al massimo per la vittoria in campionato e nelle coppe Europee, ma almeno non era lo spot elettorale del loro proprietario. Già agli albori dello scorso secolo era una partita di cartello tra squadre che ben volevano figurare nelle competizioni ancora in odore di pionierismo, per poi passare alle sfide tra il Grande Torino di Valentino Mazzola e degli altri Invincibili che si opponevano, negli anni, ai vari Annovazzi, Tognon, Puricelli, Nordhal e Carapallese, quest’ultimo diventato capitano del Toro post Superga; poi gli anni difficili del ridimensionamento granata furono anche intervallati da qualche piccola soddisfazione saltuaria, come nella vittoria della Coppa Italia del 67/68 e sopratutto in quella 70/71 con le splendide parate di Castellini sui tentativi di Rivera dagli 11 metri nello spareggio decisivo a Marassi, paradigma degli equilibratissimi anni Settanta in cui le due compagini tornano entrambe a battagliare reciprocamente per il vertice della classifica. I guai societari dei rossoneri agli inizia anni ’80 con due retrocessioni, di cui una a tavolino per il calcio scommesse, e il nuovo ridimensionamento delle aspettative granata (comunque sempre nella metà sinistra della classifica) fa scemare un po’ l’interesse per la sfida, che pian piano riprende quota quando, nel Novembre 1984, i rossoneri vengono a Torino con le sue nuove stelle inglesi Wilkins ed Hateley (ed anche dei giovani, già affermati, Tassoti e Baresi) che attirano vasto interesse, ma che il Toro riesce a matare con un 2-0 nel segno di Schachner e Junior; risultato poi confermato anche nel febbraio 1986 con questa volta protagonista un Antonio Comi capace di una doppietta che schianta il Diavolo di Liedholm (partita che seguii con trepidazione alla radio!!). Un paio di stagioni dopo inizia l’era Sacchi, con le nuove stelle Ancellotti, Massaro, Gullit, Evani, Donadoni, eppure il Toro, con molti giovani in campo del calibro di Lorieri, Crippa, Cravero, Benedetti e Bresciani, riesce a strappare un doppio pareggio in campionato a coloro che si laureeranno campioni d’Italia in extremis sul Napoli. Poi solo nel periodo del Toro targato Borsano si riuscirà, in un paio di stagioni, a creare grattacapi al “Diavolo”, qualche grosso spavento perlopiù, come nel 2-2 dell’Aprile ’92 con i granata avanti due volte grazie a Casagrande ed a un autogol di Ancelotti, ripresi dalle marcature di Massaro e dell’ex Fuser. Poi quasi più nulla di significativo, a parte qualche pareggio strappato con le unghie qua e là e alla vittoria del Novembre 2001 al Delle Alpi con gol di Lucarelli dopo un azione travolgente sulla destra di Asta e al rigore sbagliato clamorosamente da Inzaghi nel secondo tempo, sconfitta che costò il posto sulla panca rossonera a Terim.
Ma finiamo di riavvolgere il nastro, e torniamo al presente, cominciando dal Milan.
Allegri ha tenuto duro ed è riuscito a strappare, ad inizio estate, la propria conferma sulla panca che fu di Nereo Rocco, Liedholm, Sacchi e Capello. Dopo un calciomercato con pochi squilli che ha visto arrivare Poli dalla Sampdoria, Silvestre dall’Inter e il giovane Saponara dall’Empoli, con l’addio al capitano Ambrosini approdato alla Fiorentina, più altri movimenti minori, la stagione, dopo un preoccupante precampionato, inizia con la qualificazione brillante in Champions League contro il più che temibile PSV Eindhoven, intervallata dalla cocente sconfitta all’esordio in campionato contro il Verona dell’inossidabile Toni, poi vendicata dal 3-1 al Cagliari nello scorso turno, prima della sosta per gli impegni delle nazionali; gli ultimi due giorni del calciomercato hanno però portato in casa rossonera grosse novità in entrata ed uscita, si sono accasati all’estero Flamini (ritornato all’Arsenal) e a sorpresa Kevin Prince Boateng approdato allo Schalke 04, mentre è arrivato Matri dalla Juve e soprattutto è tornato a “casa” il brasiliano Kakà, dopo 4 stagioni al Real Madrid non completamente soddisfacenti, mentre col Genoa è stato perfezionato lo scambio che vede Antonini in rossoblù, e il nostro ex Birsa vestire quest’anno il rossonero. Allegri punta ad un campionato di vertice nonostante, la tifoseria sia un po’ meno ottimista, soprattutto perché vede la difesa il vero tallone d’achille della squadra, con elementi spremuti o poco affidabili per gli obiettivi sperati. A dirla tutta il Milan sembrerebbe un gruppo ancora in grado di dire qualcosa di significativo in questo campionato, forse non per la vittoria finale, ma sicuramente si gioca le sue chance per confermarsi tra le prime tre, tutto dipenderà se Allegri riuscirà ad armonizzare i suoi giocatori nel nuovo 4-3-1-2 con cui intende affrontare la stagione che pure avrà i canonici tre fronti su cui misurarsi. Le insidie arrivano, come detto, da una difesa ricca di elementi esperti, ma non totalmente affidabile dal punto di vista atletico (fioccano gli infortuni) e tecnico, su cui il tecnico livornese sta operando con alcuni ripiegamenti alla bisogna come Costant od Emanuelson impiegati da terzino sinistro; poi c’è l’incognita Kakà, come integrare nel gruppo un giocatore ora meno capace di fiondarsi in area in velocità, meno dirompente palla al piede, meno finalizzatore, ma più al servizio dei suoi compagni, più ispiratore del gioco, tenendo conto che il recupero di El Shaaarawy si fa complicato, la giovane stellina che tanto ha tenuto il Milan a galla nel girone di andata lo scorso anno si è poi pian piano perso all’arrivo di Balotelli nello scorso mercato di gennaio, da allora è in difficoltà, stasera sarebbe dovuta proprio essere la sua partita del rilancio, ma il “Faraone” si è fatto male nell’ultima rifinitura al bicipite femorale destro e starà fuori due settimane come minimo. Un grattacapo in più o in meno per Allegri che ha abbondanza nel ruolo di seconda punta?
Intanto stasera non saranno del match neppure gli altri infortunati Abate, Bonera, De Sciglio, Silvestre, Pazzini e Niang; perciò si dovrebbe vedere in porta Abbiati, con una linea difensiva costituita da Zaccardo ed Emanuelson terzini con compiti sia di marcatura che di costruzione del gioco sulla fascia, e Mexes e Zapata centrali; Montolivo tornerà a fare il play-maker con De Jong alla sua destra e Muntari a sinistra a interrompere il gioco avversario ed a inserirsi nella manovra finalizzatrice; Kakà partirà titolare come trequartista alle spalle della prima punta Balotelli, ovviamente inamovibile, che dovrebbe avere al suo fianco Robinho, preferito a Matri.
Veniamo al Toro. Riabbracciati i vari nazionali in giro per le qualificazioni si è passati a preparare il match contro i rossoneri, con l’idea di apportare qualche modifica tecnica. Sono stati provati alcune novità significative negli schemi già utilizzati in questo scorcio di stagione, mentre Rodriguez convocato è però difficilmente recuperabile dal fastidio al ginocchio per scendere in campo. La novità più succulenta potrebbe, perciò, essere l’utilizzo di Darmian come centrale di destra nel 5-3-2 che il tecnico vuole varare per stasera, ruolo che l’ex di turno ha proprio svolto negli anni della primavera milanista e nelle ultime partite di due stagioni fa in serie B, ciò permetterebbe a D’Ambrosio di riprendersi la fascia destra e a Pasquale, all’esordio, a gestire quella sinistra, con il ballottaggio tra Bovo e Glik al centro della difesa. Si può ipotizzare perciò Padelli in porta, con Darmian, Glik (o Bovo) e Moretti centrali e D’ambrosio e Pasquale terzini; Vives nuovamente in cabina di regia con Brighi e El Kaddouri ai suoi lati come mediani; Immobile prima punta e Cerci, ristabilitosi, visto anche che Prandelli non lo ha utilizzato nel doppio match di qualificazione ai mondiali, nel ruolo di seconda punta larga a destra.
Si spera in un colpaccio, giusto per rispondere a quello del Verona, nonostante che i pronostici non siano per i granata, ma un po’ di entusiasmo per una vittoria non guasterebbe proprio, in questo mese che ci porterà al primo derby della stagione…
Buona partita a tutte e tutti e Forza Vecchio Cuore Granata!!
Magazine Calcio
Aspettando Torino Vs Milan, ovvero tra nostalgie e speranze.
Creato il 14 settembre 2013 da Maurocanavese @MauronePossono interessarti anche questi articoli :
-
Verona col Cuore, il presidente Marcolini sulla nuova sede del Supporters Trust...
Il presidente di Verona col Cuore, il Supporters' Trustdell'Hellas Verona, Giampaolo Marcolini, parla della seconda assemblea di Supporters in Campo(SinC)(qui... Leggere il seguito
Da Stefano Pagnozzi
CALCIO, SPORT -
Copa America, l’analisi: adesso o mai più, Cile a un passo dalla gloria
28 anni sono tanti, tanti di voi non li avranno neppure sulla carta d'identità. Il Cile invece se li è portati nel gozzo fino a ieri notte. 28 anni dall'ultima... Leggere il seguito
Da Pablitosway1983
CALCIO, SPORT -
RCS Sport ripropone Milano-Torino, Gran Piemonte e Il Lombardia
Sarà un autunno all’insegna del grande ciclismo – targato RCS Sport / La Gazzetta dello Sport – con le tre classiche in programma nei primi giorni di ottobre. Leggere il seguito
Da Fuoridibici
CICLISMO, SPORT -
Inter, ecco l’offerta per Mertens!
L’Inter sembra aver puntato fortemente l’esterno belga del Napoli, Dries Mertens. Da ieri sera è iniziata a circolare la voce che il belga possa essere uno dei... Leggere il seguito
Da Alex80
CALCIO, SPORT -
Parte l’assalto a Mertens: ecco l’offerta al Napoli!
L’Inter non si ferma più sul mercato: l’obiettivo è regalare a Mancini una squadra competitiva per lo scudetto. Dunque, sistemata la difesa con Murillo e... Leggere il seguito
Da Alex80
CALCIO, SPORT -
Zamparini: "Viviani? Fortunati a non prenderlo. Non è uomo di parola"
Un colpo saltato quando sembrava ormai tutto fatto. E' finita così, la lunga 'telenovela' tra il Palermo e il centrocampista della Roma, Federico Viviani, il cu... Leggere il seguito
Da Univeryo7p
CALCIO, SPORT