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Aspettando Torino Vs Palermo, ovvero della soluzione alle proprie difficoltà.

Creato il 02 marzo 2013 da Maurocanavese @Maurone

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Domani pomeriggio lo scontro tra Toro e Palermo si presenta come una di quelle partite dove il risultato difficilmente sarà casuale, tantomeno l’effetto di una lunga onda positiva, ma sarà semmai il frutto di una settimana di lavoro per poter risolvere le rispettive difficoltà del momento, che sono ovviamente diverse per le due compagini.

I rosanero siciliani stanno attraversando uno dei momenti più delicati da quando nel 2004 tornarono in massima serie, dopo circa trent’anni di assenza. Il vulcanico Zamparini, noto come Cellino, ed anche di più, come un “mangia allenatori”, ha in settimana richiamato Gasperini alla guida della squadra, esonerando Malesani che aveva appunto sostituito l’ex allenatore di Genoa e Inter il 5 febbraio collezionando tre pareggi in tre partite, ricordando poi che Gasperini aveva a sua volta sostituito Sannino dopo la terza giornata di andata visto che la squadra aveva ottenuto un punto solo fino a quel momento. Insomma un teatro dell’assurdo che i tifosi hanno duramente contestato durante la stagione, la quale sembra terribilmente compromessa nonostante la rivoluzione del parco giocatori durante la sessione di calciomercato di gennaio che ha portato in rosanero buoni elementi come Aronica e Dossena dal Napoli, Sorrentino dal Chievo, Anselmo dal Genoa, Fabbrini dall’Udinese, Boselli dal Wigan, Nelson dal Real Betis, Formica dal Blackburn, che hanno fornito sotto la guida di Malesani buone prestazioni, ma insufficienti per vincere e ad allontanare il Palermo dalle pastoie della zona salvezza.
Gasperini, che da giocatore militò nella squadra del capoluogo siciliano per 5 stagioni, centrando una finale di Coppa Italia poi persa contro la Juventus (club nel cui vivaio crebbe sia come giocatore che come allenatore), ha avuto il suo bel da fare in settimana per rimettere insieme i pezzi di un puzzle che gli è stato tolto ad inizio febbraio e ha onestamente dichiarato che salvare il Palermo sarà impresa difficilissima. Dalle impressioni che si hanno avuto durante gli allenamenti, dove il tecnico ha spesso rimescolato le carte, l’unica certezza, per così dire, dovrebbe essere il modulo, un 3-4-2-1, che, stante gl’infortuni di E. Barreto, Hernandez e del lungo degente Mantovani e la squalifica di Aronica, vedrebbe Sorrentino a difesa della propria porta, un trio di centrali formato da Munoz, Von Bergen e Garcia, con Nelson e Dossena sulle rispettive fasce a centrocampo, entrambi con spiccate doti sia di proponimento che di copertura, e con i due mediani che invece saranno Rios e Kurtic, mentre i due trequartisti dovrebbero essere Ilicic e Fabbrini a supporto di Boselli unica punta, anche se Miccoli si candida ad una maglia sia come trequartista che come punta, ma solo nell’ultima rifinitura verrà chiarito questo dubbio.

Per quanto riguarda il Torino invece la settimana è stata costellata dalle polemiche riguardanti l’incredibile squalifica combinata a Diop, ben tre giornate per la manata, per altro neanche particolarmente violenta, che il giocatore aveva rifilato a Conti nella partita contro il Cagliari. Questo particolare, abbinato al “record europeo” di 10 rigori fischiati a sfavore in stagione, hanno scaldato l’ambiente, anche se le reazioni della dirigenza del club sembrano francamente non troppo vigorose. Per Ventura poi anche la grana della squalifica di Ogbonna, mentre in infermeria Jonathan e Bakic paiono ancora non utilizzabili. Buone notizie invece per Santana recuperato dopo uno stop di un mesetto. Anche Barreto e Meggiorini sembrano stare bene e arruolabili per il match dopo i fastidi settimanali.
Perciò la squadra granata dovrebbe schierarsi nel solito 4-4-2 con gli esterni alti, che vede Gillet in porta, difesa con Darmian e Masiello (inamovibile nonostante le pessime prestazioni) terzini e Glik e Rodriguez centrali a cercare di non farsi ingannare dal gioco avversario, così poco propenso a dare punti di riferimento stabili; Cerci e il rientrante Santana saranno gli esterni con Gazzi e Brighi (che dovrebbe vincere il ballottaggio con Vives) a recuperare palloni ed a impostare in mezzo al campo. Barreto e Bianchi punte. In panchina, scalpitanti e pronti a dare il loro contributo, ci saranno tra gli altri Birsa, Stevanovic, Meggiorini, D’ambrosio, Menga ed anche Kebasele, per la prima volta convocato in prima squadra dal suo arrivo in Italia.

Una partita da vincere per il Toro, sia per recuperare morale dopo il rocambolesco stop in Sardegna di domenica scorsa, sia per assestare un colpo da ko per un’altra pretendente alla salvezza. Una salvezza che sicuramente è ancora da sudarsi parecchio, ma che prima verrà conquistata (fate pure tutti gli scongiuri possibili, grazie…) prima ci si potrà dedicare a dare spazio a quei giovani in rosa che servirà valorizzare in qualche modo, ovvero i Menga, i Bakic, i Diop, i Barbosa e i Kebasele che fin’ora stazionano e ruotano tra panchina, tribuna e Primavera.

E allora tutti insieme diciamo forte: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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