Aspetti giuridico, politico e finanziario dell’acquisizione Full Tilt Poker

Da Poli @PoliPoker_

La trattativa tra PokerStars e il DoJ per l’acquisizione di Full Tilt Poker, che potrebbe vedere sul piatto un cifra vicina al miliardo di dollari, si gioca su diversi fronti, giudiziario, politico e finanziario.

Non credo ci sia il bisogno di ricordare l’interesse del mondo pokeristico e l’attesa dei players di sapere se vedranno mai i milioni di dollari scomparsi dai depositi di FTP.

Per quanto riguarda l’aspetto giudiziario della trattativa, PokerStars e il Dipartimento di Giustizia americano hanno avuto diversi incontri per esplorare la possibilità di una accordo extragiudiziale da 900 milioni di dollari, sufficienti a rimborsare i player, redimere le colpe di Stars dinanzi la giustizia americana e riaprire le porte del mercato del poker online più grande del mondo.

Dal punto di vista politico la partita vede invece players del gambling online internazionale muoversi strategicamente per chiudere joint ventures con operatori di casinò terrestri i quali hanno notoriamente un rapporto confidenziale con la politica e la legislazione statunitense.

Negli ultimi mesi il CEO di Bwin.Party ha energicamente cercato e ottenuto accordi di joint venture con MGM Resorts e Body Gaming, operatori del Nevada, e United Auburn Indian Community, proprietari del Casino Thunder Valley nello stato della California, per pianificare il come back di PartyPoker nel mercato US.

La strategia di Jim Ryan, CEO di Bwin.Party, sembra perè andare oltre gli accordi di joint venture. Recentemente è stata presentata al Senato del Nevada una proposta di legge che vieta l’accesso al mercato domestico del poker online a quelle società che hanno continuato ad offrire servizi di gambling online ai residenti americani dopo il 31 dicembre del 2006. Non solo, nella bozza di legge che è inoltre vietato il trasferimento di assets tra società se almeno una delle due è rea di aver violato la UIGEA fino al 31 dicembre 2006.

Non ci vuole molto a notare che la scelta della data mira a mettere fuori gioco il colosso PokerStars, il quale se dovesse raggiungere l’accordo con il DoJ sull’acquisizione di FTP, potrebbe rientrare nel mercato americano non più in una posizione dominante ma monopolistica.

La UIGEA entrò in vigore nel mese di ottobre del 2006 e PartyPoker continuò ad offrire il servizio di poker online ai residenti US fino al mese di novembre dello stesso anno. Dunque sembra che la scelta del mese di dicembre sia ad hoc per fare ostruzionismo politico al ritorno di PokerStars nel mercato statunitense.

Un caso penseranno in molti, alla fine l’autorità legislativa del Nevada è sovrana e può legiferare liberamente nell’interesse del popolo che rappresenta. Stranamente però una proposta di legge molto simile è stata presentata al Senato della California, dove Bwin.Party ha chiuso un accordo con i  proprietari del Casino Thunder Valley.

PokerStars da parte sua non stà certo a guardare e cerca nel magnate di Las Vegas Steve Wynn, repubblicano con amici influenti a Washington DC, il partner per rendere possibile il sogno del CEO Isai Scheinberg di rientrare nel paese che ha decretato il successo mondiale della poker room. Le due parti erano già in trattativa per creare una joint venture, PokerStarsWynn, bloccata poi dal famigerato Black Friday.

Steve Wynn, da tempo alla ricerca di partners per un progetto nello Stato del Nevada, aveva intrattenuto senza successo colloqui con Bwin.Party e Zynga Poker ma l’amicizia personale che lo lega al CEO di Stars fa sì che l’outcome positivo sia molto probabile.

Nonostante l’ostruzionismo politico al ritorno di PokerStars negli US abbia sostenitori in entrambi gli Stati (Nevada e California), sembra improbabile che il dipartimento legale di Stars non abbia notato la clausola introdotta nei rispettivi testi legislativi. Sappiamo che ogni disegno di legge viene presentato e modifcato decine di volte prima di essere votato e che la legislazione americana dipende da finanziamenti e relazioni.

Nonostante al momento Bwin.Party goda di un vantaggio competitivo relativamente al secondo aspetto, non credo possa competere con Stars per quando riguarda la forza finanziaria.


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