" La relazione amorosa autentica è totalitaria, globale, immersa nella comunicazione, senza frontiera fra gesto e parola, fra sessuale e verbale. L'amore non è solo nascita di un clima di valorizzazione narcisistica reciproca, esso soddisfa anche il bisogno di scambio, che spinge l'essere umano a sfuggire alla sua solitudine (M. KLEIN). Ma gli scogli, gli ostacoli, i fallimenti sono numerosi:
1)Anzitutto la dissociazione tra piano affettivo e piano sessuale, che può certamente costituire un punto di partenza falso oppure può farsi strada a poco a poco, sostenuta dalla falsa opinione che l'istinto sessuale è un bisogno individuale che va soddisfatto come igiene, senza legami con la vita sentimentale.
2) Ed ecco qui profilarsi un secondo scoglio, l'assenza di affinità profonde. L'amore, più o meno lentamente, muore; tra i due non c'è più nulla da scambiare, salvo ancora una certa attrazione fisica. Il partner non è in grado di rispondere ad altre esigenze, più profonde. Il dialogo, appena iniziato, comincia a mostrare delle crepe. Gli interlocutori, incapaci di creare nuove affinità, si sentono ingannati, l’uno dall’altro. In realtà al posto del dialogo c'è stato sempre, fin dall'inizio, soltanto un doppio monologo, una vera collusione nevrotica di coppia (Jurg WILLI, 1991).
3) Si celano però rischi anche nella condizione opposta, cioè nell’ eccessiva interdipendenza. Qualsiasi propria aggressività viene soffocata, si riducono le prese di posizione individuali, si tacciono le difficoltà personali, si assumono restrizioni su molti piani, i terzi vengono temuti come intrusi, ognuno dei due dimentica i suoi gusti personali. La stretta dipendenza che si crea rende la relazione mutua molto fragile e si può assistere a bruschi risvegli di aggressività, di crisi, di fronte a cui l'altro resta interdetto, nulla avendo presentito di questo improvviso disastro.
4) Neppure i rischi di una dipendenza a senso unico vanno sottovalutati; per lo più - anche se oggi un po' meno di un tempo ad essere dipendente è la donna, la cui sottomissione, voluta o imposta dalle circostanze, sovente si delinea fin dalle prime battute. Ma ove il partner sottomesso alzi il capo, la reazione è spesso grave: la rivolta è scambiata per tradimento di un tacito contratto. Il clima diviene violento e spesso si giunge a comportamenti estremi.
5) Ma è la gelosia ad essere una delle più note torture coniugali. Nel geloso i due termini dell'alternativa, infedeltà constatata o timore d'infedeltà, si situano in una stessa prospettiva, quella di un soggetto che si sente profondamente frustrato nel "possesso" dell'altro, con conseguenti sentimenti di umiliazione e di inferiorità aggressiva verso il supposto rivale. La gelosia ignora che il suo movimento possessivo (e ossessionato) è essenzialmente egocentrico, anche se, paradossalmente, strettamente dipendente dal partner. Il geloso spesso non può tollerare che l'oggetto del suo amore sia o sia stato amato anche da altri; egli ne deve "possedere" anche il passato, i più reconditi pensieri. E' il vero scacco della coppia, tormentoso e disperante (S. BONAGA).
6) Ma la crisi della coppia, la messa in evidenza della sua patologia, può essere molteplice quanto a configurazione dinamica:
a) progressiva, aperta: l'uno "utilizza" l'altro. La coppia può mantenersi per ragioni di facciata, ma in realtà è dissodata.
b) differita, latente: l'aggressività è ben controllata per un certo tempo, poi finisce per esplodere, oppure la coppia invecchia presto e si sclerotizza. In questa atmosfera i figli o si oppongono, a volte violentemente, o fuggono, o non accedono all'autonomia.
c) Può esserci una crisi feconda, in cui ognuno prende coscienza del proprio fallimento; attraverso la disillusione e/o la demistificazione, la coppia può maturare, l'altro può essere accettato nella sua alterità. Mai come qui si vede quanto il legame d'amore coniugale sia un fenomeno vivente, in perpetua evoluzione. In questo senso la crisi può apparire come uno stadio fisiologico della relazione coniugale. "
(Tratto da SEMINARI 2000 - 2001: Dimensioni psicopatologiche dell'amore di Bruno Callieri http://www.psychomedia.it/neuro-amp/00-01-sem/callieri.htm )
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