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Aspirante vedovo

Creato il 29 ottobre 2013 da Annanihil
Aspirante vedovo Indubbiamente la commedia italiana più pubblicizzata dell'Ottobre 2013.
Locandina bellissima, film carino.
Purtroppo è un remake di un grande classico del cinema italiano, il confronto non può essere che impietoso.
"Aspirante vedovo" prende spunto da "Il vedovo" (1959) commedia magistrale di Dino Risi con i grandissimi Alberto Sordi e Franca Valeri.
In entrambi i film abbiamo dei mariti schiacciati dal successo delle mogli, bassine e bruttine ma sveglie.
Sognano di sbarazzarsi delle consorti ma ne sono dipendenti economicamente, quindi sopportano pazientemente, e quando proprio non ce la fanno più vanno dalle amanti. Le amanti sono bellissime e ingenue, ma ben consigliate dalle mamme (pure dal papà nel 2013).
Poi un incidente (treno nel '59, aereo nel 2013), le mogli sembrano un lontano ricordo e invece riappaiono sane e salve.
Accarezzata la libertà, la soddisfazione di ereditare tutto e diventare dei leader nel proprio settore, i mariti cercano un modo per togliere di mezzo le mogli.
Nel '59 lui era "cretinetti". Nel 2013 "gnu gnu".
Nel '59 il finale era cinico. Triste ma con un elemento sorpresa comico.
Nel 2013 il finale è amaro.
La ricca moglie interpretata da Luciana Littizzetto è perfida a livelli sconosciuti per una signora come Franca Valeri. Senza classe, mai una gentilezza. Troppo odiosa per far ridere.
Alberto Sordi, come sempre, aveva dato un'impronta decisiva al marito rendendo il personaggio particolare. Il marito del '59, con la sua bella parlantina, sembrava avere qualche buona possibilità negli affari, ma essere "il marito di" gli complicava la vita, era talmente tanta la frustrazione da fargli venire un esaurimento. Anche nella versione di Fabio de Luigi, il marito ha bisogno di un po' di riposo in una clinica, ma le sue ansie, i suoi tormenti non trapelano più di tanto. Inoltre appare troppo pigro, indolente e incapace per osare competere con la sua signora e lo spietato mondo degli affari. Un perdente in partenza. Fabio de Luigi non sa stare in equilibrio tra l'antipatico/simpatico come ci riusciva il buon Alberto Sordi.


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