Aspirante Vedovo, incontro con M. Venier, F. De Luigi e L. Littizzetto

Creato il 10 ottobre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Esce oggi, giovedì 10 ottobre, in più di 400 sale il nuovo film di Massimo Venier, lo stesso che ha firmato commedie quali Tre uomini e una gamba e Generazione mille euro. Questa volta si cimenta con la commedia nera, amara, e soprattutto con il remake di un film memorabile come Il vedovo di Dino Risi. Quest’ultimo pare ne abbia concesso i diritti di buon grado, incuriosito dall’idea di trasposizione contemporanea del film e preoccupato soprattutto per l’interprete femminile. Ma là dove c’era Franca Valeri, oggi spunta quella che lei stessa non ha esitato a indicare come sua erede: Luciana Littizzetto, qui manager spietata, moglie perfida finto-compassionevole di un Fabio De Luigi mai così sconfitto dalla vita e dai suoi fallimenti. Neanche a dirlo, il confronto con Alberto Sordi è perdente già sulla carta.

L’incontro con i protagonisti di “Aspirante Vedovo”

Incontriamo regista e cast del film in conferenza a Roma.

Com’è nata l’idea di realizzare un remake?

Massimo Venier: Da un’intuizione di Beppe Caschetto di fronte alla quale eravamo tutti scettici, ma avevamo tra le mani una storia stupenda e personaggi fantastici, e la chance di raccontare come sono cambiate le cose da allora, o rimaste uguali. Poi se fai questo mestiere l’irrazionalità conta: anche se una cosa non ti conviene, la fai.

Come mai avete mantenuto la stessa ambientazione, Milano?

M. V. : Volevamo raccontare il cambiamento di una città e quegli stessi personaggi trasposti ad oggi. A Milano ci sono praticamente solo Alberto Nardi. Negli anni 60 era tutta piena di gru, si costruiva durante il boom, e adesso è lo stesso e gli Alberto Nardi di turno continuano a cercare di approfittarsi del momento. Sullo sfondo di una commedia nera, grottesca, abbiamo provato a raccontare l’Italia di questi anni.

Paolo del Brocco: Confermo, è il tentativo di fare una commedia contestualizzata in questo momento storico, e allontanarci dal genere di commedia caciarona. L’intenzione è riavviare un filone: quello della commedia all’italiana, la commedia intelligente che ci ha resi famosi nel mondo.

Parliamo della protagonista, una donna di oggi, manager spietata.

Massimo Venier: Un tipo alla Marcegaglia, la Camusso, la Moratti, la santanchè, sono tante le donne che hanno nel bene e nel male le caratteristiche di questo personaggio interpretato da Luciana Littizzetto.

Luciana Littizzetto: Ho fatto fatica a raccontarla. Sono una imprenditrice senza scrupoli, una donna con le palle, di quelle con il tacco, il tailleur, la piega, le mani, sempre tutto perfetto. Questa è una commedia nera, il modo di far ridere è cinico, ecco perché non rappresentiamo la realtà delle donne-vittime, per dire, ma la donna spietata.

Come vi siete rapportati con il confronto con gli inimitabili interpreti dell’originale?

Fabio De Luigi: Tutti amiamo Risi, Sordi e la Valeri, quindi questo era un modo di rendere omaggio a un’opera che fa parte a pieno titolo della commedia all’italiana e riprendere un film che apparteneva alla nostra cultura, dato che se ne fanno tanti di remake dalla Francia alla Spagna al Brasile ecc. Per quanto riguarda il confronto con Alberto Sordi, non son mica pazzo, non mi potevo confrontare con Sordi! Ho provato a dimenticare tutto quello che avesse fatto. Avevo persino paura di avere la tentazione di imitarlo: se sono riuscito a scappare lontanissimo da lui ho raggiunto lo scopo. Il nostro era, piuttosto, il tentativo di riattualizzare un tema che mostra la lungimiranza di chi lo ha scritto, perchè è ancora attuale.

L. L.: Anche nel mio caso il confronto con la Valeri è perdente. Le ho chiesto non il permesso di fare il film, ma le ho chiesto scusa. Lei era contenta, escludo che si metta a dare giudizi, è una donna così intelligente, brava e mi vuole bene. Poi io quando mi sono avvicinata alla sceneggiatura avevo già l’umiltà di non essere mai pari a lei, o a loro. In nessun modo.

I personaggi secondari, che così secondari non sono, vorrebbero aggiungere qualcosa?

Francesco Brandi: Io che continuo a lavorare volentieri con Massimo Venier perchè è l’unico che ancora mi chiama. Battute a parte, ho trovato questo film un tentativo eccellente di lavorare su un tipo di commedia molto sensata.

Alessandro Besentini: Concordo, una commedia intelligente: il film mi è piaciuto molto sia a recitarlo che a rivederlo, sono davvero soddisfatto.

Di Claudia Catalli per Oggialcinema.net


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