Non è solo una community, non è solo un forum, non è solo un app per iPhone: iSave the Plant è tutte queste cose insieme e promette di aiutare chi ha il pollice nero a trovare consigli su come curare le proprie piante, viziare i propri fiori e migliorare i propri giardini, grazie all’aiuto di disponibili pollici verdi.
Aspiranti giardinieri della domenica, chi di voi non si è ritrovato con una gerbera accasciata sul davanzale, uno spathiphyllum agonizzante in salotto o magari un geranio triste e senza fiori? A chi chiedere aiuto, senza ammettere con nostra madre che il pollice verde non è un fattore ereditario?
In principio, furono i forum. Quello di Giardinaggio.it è stato, ed è ancora, un punto di riferimento efficientissimo quando si cercano informazioni su una certa pianta e su come soccorrere i propri fiori sbilenchi.
Però, diciamolo: a noi donnine di case 2.0 che scriviamo la lista della spesa sull’iPhone, una soluzione così Web 1.0 non può bastare. Ci serve un’app, e io un’app l’ho trovata, ed è pure gratis: iSave the Plant (iTunes Store).
Ti iscrivi, scatti una foto della tua pianticella depressa o di quel fiore sconosciuto che ti hanno regalato e non sai se mettere all’ombra o al sole; carichi la foto dello sfortunato vegetale con l’app sulla community di iSave the Plant e aspetti che qualche generoso portatore sano di pollice verde ti inizi ai segreti della floricoltura moderna.
Se siete bravi, potete anche uplodare i vostri successi botanici, e riceverete un sacco di complimenti che rallegreranno il vostro ego verde.
Se invece siete 1.0, trovate anche la community online sul sito www.isavetheplant.com.
Certo, il progetto (italiano, tra l’altro, a cura di Programmatica e Alessandra Balzani) ha ancora qualche ingranaggio da mettere a punto, ad esempio nella ricerca tra i contenuti caricati o nell’usabilità soprattutto dell’applicazione, e mi chiedo per quanto possa resistere così immacolato allo spam e a tutti i vari ed eventuali flame tipici di tutte le community italiane. Tuttavia il meccanismo di iSave the Plant è semplice ed immediato e la sua mission davvero umanitaria per i pollici neri come me!