Aspirina più dannosa che utile per gli adulti ma soprattutto per i bambini. Ecco perché si sconsiglia l’aspirina ai bimbi sotto i 12 anni e quali rimedi naturali possono sostituirla efficacemente
Dei benefici e dei rischi dell’aspirina abbiamo già parlato in un altro post (Aspirina? Più dannosa che utile). Abbiamo già parlato di accreditati e prestigiosi studi sull’aspirina che smentiscono il suo effetto di prevenzione contro alcuni tipi di tumori e abbiamo già parlato anche di quegli studi che dimostrano qualche beneficio su cardiopatici, infartuati e chi ha già avuto un ictus ma, allo stesso tempo, dimostrano che i rischi di emorragia sul lungo termine superano di gran lunga i benefici.
Sintetizzando, quindi, potremmo dire che solo alcuni soggetti possono assumere aspirina con un effetto preventivo (cautamente e sempre sotto stretto controllo medico): chi soffre di patologie coronariche o occlusioni carotidee, chi ha avuto un ictus trombotico (provocato da coaguli di sangue) o attacco ischemico transitorio, uomini sopra i 50-55 con casi di coronaropatie precoci (infarto sotto i 55) o anamnesi familiare favorevole a ictus. Discorso diverso per quanto riguarda i bambini.
Aspirina: mai sotto i 12 anni
L’assunzione di acido acetilsalicilico nei bambini non viene raccomandata prima dei 12 anni, ed un motivo c’è: il farmaco, infatti, può scatenare un quadro patologico molto grave, tipicamente infantile, che si chiama Sindrome di Reye. Consiste in un processo flogistico epatico e cerebrale scatenato dall’assunzione di acido acetilsalicilico.
La Sindrome di Reye è una malattia potenzialmente fatale che si manifesta con un progressivo deperimento di alcuni importanti organi fino a causare ipoglicemia, encefalopatia, infiammazione epatica, coma e morte. Soltanto una diagnosi precoce può salvare la vita al bimbo che è affetto dalla Sindrome di Reye.
La precisa causa di questa sindrome non è ancora stata identificata. Certo è, però, che essa si scatena in quei bambini a cui viene somministrata l’aspirina o altri farmaci contenenti acido acetilsalicilico al di sotto dei 12 anni.
La Sindrome di Reye, tuttavia, si è riscontrata anche in bambini che non avevano assunto il principio attivo, ma sembra che la malattia si manifesti soprattutto in quei bimbi a cui viene data l’aspirina per la cura dell’influenza , delle affezioni delle prime vie respiratorie e per la cura della varicella. Il principio attivo, a contatto con le tossine dei virus, crea un tale sconquasso da causare danni organici eclatanti.
Sintomi e decorso della Sindrome di Reye
Da recenti statistiche sembra che la Sindrome di Reye si manifesti 3-5 giorni dopo l’assunzione del farmaco nei bambini al di sotto dei 12 anni, affetti da influenza, raffreddore o varicella.
Nei bimbi di età inferiore ai due anni la sindrome si manifesta con dissenteria e tachicardia. Nei bambini più grandi i sintomi più frequenti sono sonnolenza e vomito continuo.
Successivamente esordiscono allucinazioni, alterazione dell’umore, confusione mentale, calo della concentrazione, debolezza, irritabilità e marcata sonnolenza.
A volte si manifestano convulsioni, epatomegalia (fegato ingrossato), encefalopatia, epilessia, perdita di coscienza, fino al coma e al decesso. La diagnosi precoce è basilare per salvare la vita al bambino: si tratta infatti di un’urgenza medica a tutti gli effetti, che necessita di esami del sangue e delle urine e spesso anche di controlli più invasivi come TAC, RM (risonanza magnetica), biopsia epatica, puntura lombare, soprattutto in virtù del fatto che non esistono test diagnostici specifici per diagnosticare la Sindrome di Reye.
Per quanto riguarda gli adulti, sono stati documentati alcuni casi, ma in definitiva la possibilità di insorgenza della Sindrome di Reye negli adulti rimane un evento assai raro. La gravità e il decorso della malattia sono notevolmente diversi dal bambino. Infatti, negli adulti, il recupero della piena salute è completo ed avviene in circa 15 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Le manifestazioni patologiche sono molto più blande e non rimangono strascichi né a carico del fegato né del sistema nervoso. Discorso differente per i bambini affetti, dal momento che il recupero delle capacità sia intellettive che epatiche risulta molto complesso, soprattutto in caso di diagnosi non tempestiva.
Come sostituire l’aspirina
Oggi i medici, al fine di abbattere il rischio di contrarre la Sindrome di Reye, raccomandano l’assunzione di paracetamolo (Tachipirina) al posto dell’aspirina. Il concetto è: meglio la “tossicità“ di quest’ultima che il rischio di contrarre una malattia che può essere fatale! Inoltre, a titolo precauzionale è stata divulgata una propaganda informativa per scoraggiare l’uso di farmaci a base di acido acetilsalicilico al di sotto dei 12-16 anni, per ridurre il rischio di Sindrome di Reye.
Ma, invece, non sarebbe il caso di valutare una scelta diversa, soprattutto in virtù del fatto che per le sindromi virali non esistono cure e bisogna solo aspettare che passino? Non sarebbe il caso di informarsi su rimedi naturali che possano aiutare in maniera dolce e meno invasiva ad affievolire i disagi dell’influenza, magari potenziando il sistema immunitario dei bambini, senza sottoporli a rischi di tossicità e malattie peggiori?
Ecco perché nel prossimo post troverete un elenco di rimedi capaci di sostituite Aspirina, Tachipirina e antinfiammatori per lenire i sintomi di influenze e non solo…
————————————————————————————————————————————————————-
Richiedimi una consulenza gratuita
Una prima visita è fondamentale per cominciare a delineare i trattamenti più giusti per te. In questo modo, inoltre, comincerai a conoscermi senza impegno. Richiedi un appuntamento per una consulenza gratuita compilando questa form.
————————————————————————————————————————————————————-