Il piano di mediazione messo in piedi da Mosca, consisteva nello smantellamento dell'arsenale chimico siriano. Assad controfirmò la sua disponibilità, e le operazioni iniziarono. Tra ritardi e rallentamenti ─ voluti dalla diplomazia di Damasco, ma anche causa della guerra in corso, è vero ─ fu stilata una lista completa delle armi chimiche e iniziò il lento trasporto delle stesse verso il porto di Latakia (Assad aveva scelto la sua città, la base alawita, per far da base di carico dei prodotti).
La storia delle armi chimiche siriane è "lunga e travagliata": me ne sono occupato, a tratti anche approfondendo alcuni dettagli, passo per passo; dunque, onde evitare di rallentare la scorrevolezza di questo post, vi rimando al link sotto la tag "armi chimiche" del blog.
Per quello che si sta dicendo adesso, basta sapere che ufficialmente l'ultimo carico è partito il 24 giugno per la distruzione. L'Opcw (l'Organizzazione internazionale sulle armi chimiche) ha confermato che tutto l'arsenale dichiarato da Assad è stato prelevato e adeguatamente neutralizzato.
Salvo che, una mesata dopo, a luglio, il governo siriano ha presentato all'Opcw una mini-lista di altri tre siti di produzione di componenti chimici e biologici — della quale, per capirci, non aveva mai fatto accenno. In particolare uno di questi siti ha da subito destato preoccupazione. Si tratta di un impianto di produzione di ricina: la ricina è una proteina naturale che si ottiene dai semi di una pianta, il Ricinus Cuminis, forse più noto come Ricino. È altamente tossica, al punto che bastano 0.2 milligrammi ─ anche solo inalati se ad alte concentrazioni —per uccidere un uomo adulto. L'Opcw ha confermato.
Assad ha anche comunicato che il luogo di produzione, si trova m in una zona attualmente sotto il controllo dei ribelli — per esattezza non ha specificato quali, ma sembra siano le forze dell'IS.
Che il presindete siriano sia inaffidabile, non è una novità — così come è da un po' che le agenzie di intelligence segnalano la possibilità che la Siria si sia tenuta una piccola parte dei componenti chimici.
Ora ci sono alcune considerazioni.
1) Assad ha tenuto le armi nascoste, riservandosi la possibilità di nuovi utilizzi, se i ribelli fossero riusciti a prendere troppo spazio. In questo 1a) ha tradito l'Occidente e i suoi accordi 2a) ma allo stesso tempo si è mostrato forte (tanto da poter tradire gli accordi presi con la comunità internazionale) agli occhi del suoi clan – cosa che non guasta, visto i malumori interni (sotto questo'ottica si può leggere anche l'uso più che ripetuto dell barrel bomb al cloro, arma chimica di fatto con cui sfidare gli impegni).
2 In questo momento Assad ha preferito "sacrificare" il deposito di ricina, nell'ottica di una strategia di ordine superiore: dare forza allo Stato Islamico e costringere gli USA e l'Occidente a farsi coinvolgere in Siria.
3) Succede ancora che le visioni diaboliche e ambigue di Assad, finiscono per mettere in serio pericolo un'intera regione (o forse di più?). Stavolta ha "permesso" ad un gruppo fondamentalista, fanatici quanto pericolosi, di entrare in possesso di un'arma di distruzione di massa.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Israele crea uno special team per attaccare l’Iran (che non si sa mai)
(Pubblicato su Formiche)Doveva essere oggi 30 giugno la deadline per il deal sul nucleare iraniano, ma la data è stata prorogata, spostata per l’ennesima... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Danemblog
SOCIETÀ -
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Danemblog
SOCIETÀ -
Per Paul Krugman la Grecia non fallisce
di Giuseppe Leuzzi. Paul Krugman, economista premio Nobel, lo spiega stamani sul “New York Times”: la Grecia non fallisce. Non domani, se non paga il Fmi, né... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
«Finché l’ISIL esiste saremo in pericolo»
(Pubblicato su Formiche)«Ci sono persone in Siria e Iraq che stanno tramando per compiere atti terribili in Gran Bretagna…finché l’ISIL [lo Stato islamico, o... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Danemblog
SOCIETÀ -
Sud Sudan /Fallita mediazione e scontri a Malakal
Duri scontri si sono tenuti nella giornata di ieri, tra i ribelli e i governativi per il controllo di Malakal capitale dello stato dell’Upper Nile nel nord del... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
La Grecia sceglie la democrazia (anche se rischia il baratro)
Dopo settimane di tira e molla e di estenuanti trattative, sembra che tra Grecia e Europa sia la resa dei conti. L'ex troika ha rifiutato per l'ennesima volta i... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Fenrir
SOCIETÀ