Un paio di giorni fa il suo avvocato ha ribadito il timore che l’estradizione del suo assistito in Svezia possa portare a gravi conseguenze, ben peggiori del processo per stupro che vede coinvolto il fondatore di Wikileaks. L’allusione è alle autorità statunitensi, propense a considerare Assange un pericoloso criminale, anzi una sorta di pericoloso terrorista internazionale. E c’è chi paventa, oltre che il carcere, una condanna a morte per il vulcanico attivista.
Come si può vedere, la materia è complessa, e seguire le rocambolesche imprese di Assange è impresa ardua. Giunge però in soccorso del lettore desideroso di capire qualcosa di più dell’intero fenomeno Assange un saggio di recente pubblicazione, Julian Assange: Nemico Pubblico Numero Uno, di Chiara Perseghin (Ciesse Edizioni, 2012).
L’opera rappresenta al momento il lavoro più aggiornato, se non il più esaustivo, sulla complessa figura dello scatenato hacker e sull’organizzazione da lui creata, Wikileaks.
Questa la scheda del libro:
Julian Assange Nemico Pubblico Numero Uno non aspira a essere l’ennesima biografia del più celebre hacker del mondo, quanto a fornire una chiave di lettura per cercare di comprendere meglio il fenomeno Assange. Il saggio, aggiornato a giugno 2012, attraverso una trattazione agile, un linguaggio non paludato e una scansione in capitoli rapida descrive l’uomo del momento, Julian Assange. Lo fa scandagliando luci e ombre di un personaggio controverso, geniale ma anche contraddittorio. Ma lo fa anche senza perdere di vista il ventaglio di reazioni e conseguenze messe in atto dal ciclone WikiLeaks. Non è esagerato ipotizzare che d’ora in poi nulla sarà più come prima.