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Assassin's Creed V - Cosa vorremmo in... - Rubrica

Creato il 27 dicembre 2013 da Intrattenimento

Manca ancora l'annuncio ufficiale, ma Ubisoft ha confermato di essere al lavoro su altri due episodi della serie...noi cosa vorremmo per il quinto capitolo?

Cosa vorremmo in... è una rubrica a cadenza mensile dedicata ai giochi più attesi dal pubblico. Ma rispetto alle tradizionali anteprime, essa tratta l'argomento in maniera più diffusa, immaginando come potrebbe essere un titolo, o come si vorrebbe che fosse, piuttosto di come sarà.

Assassin's Creed V - Cosa vorremmo in...
Anche se Assassin's Creed IV: Black Flag non si è rivelato un grande successo in termini di vendite, Ubisoft non cambierà strategie per il futuro, forte anche del fatto che la serie continua a vantare una nutrita schiera di fan pronti a perdonargli ogni più piccolo errore o bug, pur di poter godere a cadenza regolare di un nuovo capitolo. Perché la saga, inutile girarci troppo attorno, basa buona parte delle sue fortune sulle ambientazioni e sulle tematiche piuttosto che sul gameplay. Pertanto il progetto della compagnia francese di rilasciare mediamente un episodio della serie all'anno continuerà, e anzi ci sono indiscrezioni in proposito che parlano addirittura di due giochi in arrivo nel 2014. A ogni modo, che si possa trattare di "semplici" spin-off o di seguiti diretti del quarto capitolo, sulla falsariga di quanto avvenuto con la trilogia di Ezio Auditore, piuttosto che di un ipotetico Assassin's Creed V con relativo derivato, è da vedere. Ma in ogni caso siamo davvero curiosi di scoprire come si evolverà la saga, e qualora si trattasse di un quinto capitolo, in quale periodo della storia verrà collocato. Ashraf Ismail, direttore dei lavori di Assassin's Creed IV: Black Flag, ha dichiarato poco tempo fa che il suo desiderio è quello prima o poi di ambientare un episodio nell'antico Egitto dei Faraoni. "L'Animus ci permette di spostarci in qualsiasi momento della storia dell'umanità, e per noi quella di progredire seguendo un ordine cronologico negli avvenimenti non è mai stata una regola precisa". Secondo alcuni rumor, di quelli che a periodi circolano in rete, recentemente è stata ipotizzata un'ambientazione nell'affascinante Grecia antica. Nel dettaglio in quella a cavallo fra la crisi della polis, con l'ascesa di Filippo II il Macedone e poi del figlio Alessandro Magno, e l'avvento dell'Età ellenistica, che trasformò la cultura, l'economia, la società e le istituzioni politiche della regione. Per quanto riguarda noi, invece, siamo più propensi a credere che degli indizi sulla collocazione storica di un eventuale Assassin's Creed V siano presenti in bella vista all'interno del gioco Assassin's Creed IV: Black Flag.

Cowboy, guerre napoleoniche e samurai

In Black Flag abbiamo scoperto che attraverso la fantomatica Abstergo Entertainment, una società sussidiaria delle Abstergo Industries impegnata nello sviluppo di prodotti multimediali per l'intrattenimento, i Templari vogliono raccogliere e conservare le storie che sono racchiuse nel DNA umano di ogni individuo, in modo poi da utilizzarle per far scoprire al pubblico le vicende più importanti che hanno riguardato l'umanità, ma dal loro punto di vista. In parole povere, l'azienda monta i ricordi genetici delle persone da cui li ricava, e li struttura in forma di videogioco, fruibile poi attraverso una versione particolare dell'Animus. A ogni modo, nel Campus dell'Abstergo, accedendo ai computer degli altri impiegati oppure in quelli di alcuni dirigenti è possibile ottenere diverse informazioni sulla saga di Assassin's Creed. In particolare si trovano dettagli interessanti su quello che potrebbe essere il futuro della serie.

Assassin's Creed V - Cosa vorremmo in...
Assassin's Creed V - Cosa vorremmo in...
Perché se è vero che questi elementi potrebbero semplicemente essere di fantasia, utilizzati in funzione del soggetto dell'avventura, è pur vero che potrebbero anche essere davvero ispirati a progetti realmente in discussione presso gli studi di Ubisoft. D'altronde non sarebbe la prima volta che una software house utilizzi un suo prodotto per includere qualche easter egg o indicazione su futuri lavori. Per esempio Naughty Dog introdusse un indizio sul progetto The Last of Us in Uncharted 3: L'inganno di Drake. Nel primo capitolo del gioco era infatti possibile trovare un giornale in un angolo di un bar, dove si poteva leggere il titolo di un articolo inerente una misteriosa infezione "Gli scienziati stanno lottando ancora per capire il fungo mortale." Tornando ad Assassin's Creed IV: Black Flag, di particolare interesse sono lo scambio di mail fra Olivier Gameau, direttore creativo della Abstergo Entertainment, Melanie Lemay, coordinatrice del Progetto Campione 17, e altri collaboratori. Per coloro che non lo conoscessero ancora, il Progetto Campione 17 è un'iniziativa dell'Abstergo Entertainment finalizzata all'esplorazione delle memorie genetiche di Desmond, in passato Soggetto 17 del Progetto Animus, facendo rivivere i suoi ricordi a degli impiegati attraverso l'Animus Omega. Quest'ultimo, infatti, permette alle persone di ripercorrere la vita sia dei propri antenati, che di quelle di altri individui. Nelle lettere elettroniche che abbiamo citato sopra, si cerca di fare il punto sul futuro delle sperimentazioni e delle relative produzioni mediatiche che vengono realizzate dall'azienda nel videogioco. Nella prima mail Olivier Gameau chiede quindi quali potrebbero essere secondo gli altri i futuri set di nuovi episodi del loro progetto, e chiede se i tanti dati che hanno a disposizione, raccolti tramite il DNA di Desmond Miles, possano bastare, o se è il caso di cercare altrove. Melanie risponde allora che grazie al materiale in suo possesso, il team può disporre di un buon numero di periodi storici da sfruttare. La ragazza stila così un elenco di tutte le epoche a disposizione della Abstergo, comprese quelle già utilizzate: seguendo la discendenza per via paterna del Campione 17, abbiamo quindi il Rinascimento (Assassin's Creed II), l'Impero Ottomano (Assassin's Creed Revelations), la Guerra di Indipendenza americana (Assassin's Creed III) e il New England e il Midwest statunitense.
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Quest'ultimo, non ancora utilizzato in nessun vero titolo della serie, potrebbe fare riferimento al Vecchio West, fra cowboy e indiani, coloni disperati e compagnie senza scrupoli disposte a tutto pur di occupare i territori dei nativi per costruire le loro ferrovie o per appropriarsi dell'oro di alcune aree. Attraverso invece l'eredità genetica della madre del Campione 17, la Abstergo ha materiale sulle Crociate (Assassin's Creed), l'Egitto e il Nord Africa del tredicesimo secolo, il Giappone degli Ashikaga, la Rivoluzione francese, le guerre napoleoniche e la cosiddetta "Estate dell'amore". A parte il primo, tutti gli altri scenari sono inediti. Della lista colpiscono in particolare l'Egitto, di cui abbiamo già accennato qualcosa in apertura di articolo, la rivoluzione francese e l'era napoleonica, spesso citata da diverse fonti in passato come possibile scenario di un futuro Assassin's Creed, e il Giappone del Periodo degli Stati in Guerra. Sulla "Summer of Love" nutriamo invece forti dubbi: si tratterebbe infatti di rivivere l'estate del 1967, quando una folla di circa 100.000 ragazzi giunse nel distretto di Haight-Ashbury a San Francisco creando le premesse per quel fenomeno di ribellione culturale e politica che portò al cosiddetto sessantotto. Obiettivamente ci sembra difficile immaginare Assassini e Templari che si scontrano fra hippie, musica underground e sostanze psichedeliche. Nel proseguo della discussione telematica, Melanie Lemay fa presente agli altri che tutti o quasi abbiamo comunque dei ricordi genetici interessanti, e che lei per esempio ha avuto antenati che hanno combattuto le due guerre mondiali, e uno che ha partecipato alla Guerra Civile Americana, dove ha conosciuto Abramo Lincoln. Pertanto si potrebbero sfruttare altri soggetti. Ricorda poi che ci sarebbe materiale pure dal Campione 2, Warren Vidic, scienziato, Templare e responsabile della ricerca di nuovi soggetti per l'Animus, che vantava presunti ricordi legati a Giovanna d'Arco. A questo punto il direttore creativo della Abstergo Entertainment risponde che non è conveniente ambientare le storie in epoca moderna, anche per possibili complicazioni legate all'uso dei veicoli. Secondo alcune ricerche, infatti, risulterebbe che si potrebbe verificare nei soggetti uno strano imprinting mnemomico dovuto allo stato semicatatonico in cui cadono le persone che guidano per un lungo periodo di tempo, cosa che creerebbe problemi ai ricercatori nel raccogliere dei dati utili.
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Due protagonisti, due realtà, stessa epoca

A un certo punto c'è pure un accenno a ninja e zombi, con l'intervento nella discussione di un terzo membro dell'equipe, Evan Dean, che fa presente come gli zombi non sono solo frutto della fantasia, visto che a essere irrealistici sono quelli dei film, non quelli della tradizione voodoo. Evan ricorda per esempio che Aveline in Assassin's Creed Liberation entrava in contatto coi sacerdoti vudù, e che il suo mentore, Agatè, faceva cose strane. E a chi suggerisce trame più soft per i futuri titoli, l'uomo ricorda che queste tematiche non fanno vendere e che il pubblico vuole azione e avventura, vuole la Londra vittoriana di Jack lo Squartatore, i Mongoli, la Rivoluzione francese, Napoleone Bonaparte o Wyatt Earp e Billy the Kid. A quel punto Olivier Gameau chiude la discussione e chiede a Evan di contattarlo in privato.

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Insomma, tutto materiale interessante. Prendendo spunto proprio da una delle informazioni citate nella discussione, e aggiungendovi del nostro, abbiamo provato anche noi a immaginare una storia per Assassin's Creed V, partendo ovviamente dalla trama. In termini narrativi, la peculiarità della serie Assassin's Creed è quella che ci sia un'organizzazione conosciuta come Ordine degli Assassini o Confraternita degli Assassini, che da secoli opera nell'ombra per fermare i Templari in una guerra globale che si svolge in ogni angolo della Terra e in diversi periodi storici. E' presumibile infatti che quando per esempio nel 1476 il giovane assiste impotente all'uccisione del padre e dei fratelli a Firenze, nella Battaglia di Războieni combattuta tra il principe di Moldavia Ştefan III cel Mare e il corpo d'invasione dell'Impero Ottomano guidate dal sultano Maometto II, o nella Valacchia di Vlad l'Impalatore possano operare dei sui "colleghi". Allo stesso modo quando Ezio è presente alla Congiura dei Pazzi del 1478, dove viene ucciso Giuliano de' Medici, nell'assedio di Shkodra che vede gli albanesi impegnati a difendere il territorio dall'assalto delle truppe ottomane, oppure nel regno di Ladislao II di Boemia, o ancora nella penisola iberica dove si dà il via alla Inquisizione spagnola, un ruolo potrebbero averlo recitato in qualche modo gli Assassini e i Templari. E questo solo per citare l'Europa. Ragion per cui abbiamo pensato che sarebbe interessante se nel prossimo Assassin's Creed si potessero interpretare in parallelo due protagonisti differenti: stesso periodo storico, ma diverse locazioni, culture e motivazioni. Secondo il nostro parere darebbe una maggiore sensazione di guerra totale. Ampliando il discorso ad altri angoli del pianeta, immaginate di vivere l'esperienza di un Assassino nel Giappone degli Shōgun, incrociando personaggi storici come il pittore Kanō Eitoku, il quindicesimo leader dello shogunato Ashikaga, Yoshiaki, oppure i daimyo Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu, durante il periodo Sengoku. Un'epoca di vasta crisi politica che il Giappone dovette fronteggiare a partire dal 1478 fino al 1605, e della quale nel videogioco verrebbe abbracciata solo una porzione compresa fra il 1580 e il 1600.

Nella Praga del Sacro Romano Impero

Più o meno contemporaneamente, dall'altra parte del pianeta, nella Praga del Sacro Romano Impero di Rodolfo II d'Asburgo, vorremmo che agisse il secondo personaggio giocabile di Assassin's Creed V. In questo scenario Ubisoft ha tra l'altro già ambientato uno dei capitoli del quarto pacchetto di Assassin's Creed: Project Legacy, quello che vide protagonista la poetessa Elizabeth Jane Weston. L'Imperatore Rodolfo II, che nel 1583 trasferì la corte di Vienna nel castello di Hradschin sulla collina Hradcany, era un grande appassionato di arti e scienze, ma anche di alchimia.

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Tant'è che ben presto da tutta Europa accorsero nella cittadina ceca bizzarre figure a metà strada tra la scienza, la magia e la ciarlataneria, e dunque per il giocatore potrebbe palesarsi l'opportunità anche qui di trovarsi dinanzi personaggi storici e particolari, come l'astronomo danese Tycho Brahe, il collega matematico e musicista tedesco Giovanni Keplero, o il rabbino Judah Loew ben Bezalel. Quest'ultimo, tra l'altro, aprirebbe le porte al coinvolgimento nell'avventura di alcune delle splendide leggende locali, come quella del famosissimo Golem nascosto nella sinagoga Staronova, nel quartiere ebraico di Praga, e quella del Templare senza testa che apparirebbe in sella al suo bianco destriero in via Liliova, dietro la chiesa di Týn nella Città Vecchia, ogni mezzanotte. E magari potremmo scoprire che in entrambe le storie c'è un pizzico di verità, ma ben diversa da come sono state tramandate ai posteri. Senza dimenticare che la capitale ceca è la città dove, secondo la leggenda, nacque Faust. Volendo imprimere poi una particolare svolta al gameplay, almeno in termini di struttura narrativa, si potrebbe anche pensare di diversificare i due protagonisti del videogioco, facendogli interpretare il ruolo di un Assassino e di un Templare, e far vivere così agli utenti gli eventi da due punti di vista differenti, fino al momento in cui, in qualche modo, i due verrebbero a incrociarsi. A quel punto al giocatore verrebbe offerta la possibilità di operare una sorta di scelta "morale", decidendo se schierarsi definitivamente, in un ipotetico capitolo finale dell'avventura, con l'una o l'altra fazione, lasciando quindi il controllo dell''eroe escluso all'intelligenza artificiale. Tale decisione ci piacerebbe che non influisse solo sulla conclusione del gioco, ma grazie ai salvataggi avere ripercussioni in un eventuale seguito. Un po' come avveniva in Mass Effect, dove le scelte compiute nel corso della partita andavano a determinare cambiamenti nel finale e nei capitoli successivi della saga.
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Agire nell'ombra

Qualunque sarà il soggetto scelto per il prossimo Assassin's Creed, e a prescindere dall'amore incondizionato dei fan, è comunque inevitabile che la sua giocabilità debba essere svecchiata e risultare pertanto un po' differente da quella dei giochi attuali della serie. E per differente non ci riferiamo a una totale revisione del concept originale, cosa peraltro impossibile senza snaturarlo, ma a una rivisitazione di quegli aspetti che negli anni hanno finito per stancare i più. Ci sono ad esempio difetti che inspiegabilmente la serie si porta appresso ormai da troppo tempo per poter essere ancora tollerati: parliamo di quelli nei combattimenti, dove oltre a una intelligenza artificiale dei nemici piuttosto approssimativa si segnala anche il fastidioso problema del personaggio che spesso anziché contrattaccare quando si preme l'apposito pulsante, tende invece a chinarsi per afferrare un arma eventualmente caduta per terra.

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Poi il difetto di ritrovarsi appesi o arrampicati su una sporgenza quando invece si voleva solo correre per inseguire qualcuno, oppure la facilità, specie in Assassin's Creed IV: Black Flag, con la quale si veniva de-sincronizzati per aver perso di vista tre secondi un bersaglio da pedinare. In tal senso, e passando alla struttura del gioco, ci piacerebbe che le missioni stealth venissero riconcepite in maniera tale da risultare più avvincenti e in linea coi massimi esponenti del genere, vedi Hitman, Metal Gear Solid o Splinter Cell, pur con tutti i distinguo del caso, e di fatto che fossero meno approssimative o ripetitive. Alla lunga, infatti, risulta estremamente noioso stare dietro a qualcuno per ascoltare le sue conversazioni evitando di farsi scoprire, o farlo per poi eliminare un obiettivo. Ubisoft ha fatto capire che in futuro Assassin's Creed potrebbe ispirarsi a Watch Dogs per alcune sue meccaniche, pur mantenendo quelle peculiarità tipiche della saga, come il mimetizzarsi nella folla o l'agire nell'ombra. Non sappiamo cosa potranno eventualmente condividere le due produzioni, ma non ci dispiacerebbe che pure Assassins Creed V si rivelasse un'esperienza estremamente dinamica, coi tempi dettati da un mondo pieno di elementi connessi con cui interagire, e che in alcuni casi potrebbero portare a sbloccare tante missioni secondarie non necessariamente legate alla trama principale, utili però a dare la sensazione di un mondo reale, vivo, dove ogni singolo NPC sembri avere una propria esistenza.
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Pensiamo a una frase particolare sentita per caso mentre si attraversa un vicolo, alla percezione di uno sguardo ambiguo o al gesto insolito di un passante che inizia a seguire una donna con aria minacciosa. Situazioni casuali che potrebbero variare la giocabilità e stimolare i protagonisti di Assassins Creed ad agire, a investigare su quello che accadrà, e magari intervenire. In fondo è quello che accade nel mondo vero, dove mentre noi stiamo guardando la televisione o passeggiando con gli amici, in un altro punto della città qualcuno sta per essere rapinato oppure sta per incontrare l'amore della sua vita. Un'altra opzione secondo noi interessante, sempre in tema di campagna principale, sarebbe quella sulla quale la stessa Ubisoft lo scorso anno ha sondato il terreno coi suoi fan: una modalità cooperativa che consenta a un altro giocatore di partecipare alla partita in qualsiasi momento. A patto che tutto ciò non sia una cosa forzata, ma venga implementato seguendo una certa logica legata a una sua funzionalità ai fini del gameplay. Per quanto riguarda infine l'online, dal già citato Watch Dogs ci piacerebbe che venisse adottata la funzione che prevede l'invasione della propria partita da parte di estranei da tutto il mondo. Immaginate per esempio di giocare al titolo che vi abbiamo proposto noi, e di interpretare quindi due diversi personaggi: nei panni del Templare potreste essere soggetti agli attacchi di altri videogiocatori nelle vesti di Assassini, intenzionati a ostacolarvi per guadagnare punti o oggetti rari. Idem quando interpretate un membro della setta di Altair e compagni, con i Templari a darvi la caccia. Ovviamente quanto appena descritto dovrebbe avvenire solo in caso di attivazione di una apposita opzione: in sostanza sarebbe l'utente a decidere se usare o meno questa funzione. Queste sono solo alcune delle idee che ci sono venute in mente per un eventuale Assassin's Creed V. In realtà potremmo continuare per ore a parlarne, a fare proposte e a presentarle ai nostri lettori, ma a quel punto non basterebbe più lo spazio di un articolo. Pertanto ci sembra giusto concludere qui la puntata e dare spazio alle vostre proposte sul tema, ponendovi la nostra solita domanda: come vorreste il prossimo Assassin's Creed?
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