Magazine Cinema
La trama (con parole mie): Vincent Brazil e Roland Flint sono due tra i migliori assassini prezzolati del mondo. Il primo, professionista della vecchia scuola, continua a rifugiarsi in un vecchio quartiere di Bucarest e farsi pagare in diamanti in attesa di ritirarsi, mentre il secondo, già scomparso dai radar dei suoi vecchi datori di lavoro, accudisce a tempo pieno la moglie in stato vegetativo a seguito dell'attacco del criminale Polo.
Quando i vertici dell'Interpol si ritrovano al centro di uno scandalo di corruzione, emerge la necessità di eliminare tutti i "collaboratori esterni" di cui gli stessi si sono avvalsi nel corso degli anni: a questo punto il ruolo di Polo diviene importantissimo per stanare Flint ed eliminarlo.
Peccato che, dopo una prima serie di schermaglie, quest'ultimo e Brazil uniranno le forze per fare piazza pulita di tutti quelli che pensano di potersi liberare di loro neanche fossero l'immondizia del giorno prima.
E a quel punto, sarà chiaro a tutti come andranno a finire le cose.
Quando, quasi per caso, ho scoperto l'esistenza di questo film, ho avuto una sorta di tuffo al cuore.
Scott "Boyka" Adkins, ammirato in Undisputed 2 e 3, e l'intramontabile Van Damme fianco a fianco nella stessa pellicola significava, in qualche modo, rivivere i fasti degli Expendables o immaginare un incontro tra Snake Plissken e Rambo.
L'emozione, dunque, era quella delle grandi occasioni e del bambino che è in noi tornato a farsi prepotentemente sentire neanche avesse addocchiato un giocattolo cui proprio sente di non poter fare a meno.
Peccato che, nonostante le premesse di botte da orbi ed una confezione che strizza l'occhio alla quasi autorialità - chiara imitazione dell'ottimo JCVD -, Assassination games somigli più al soporifero Professione assassino che non alle pellicole che, ormai vent'anni fa, lanciavano il vecchio Jean Claude nell'Olimpo degli eroi action più amati di tutti i tempi, finendo per rendere questo film un ibrido senza troppi spunti che, nel corso della visione, rischia addirittura di annoiare in più di un'occasione, tanto pare evidente lo sforzo di portare a casa un risultato nettamente al di sopra delle effettive possibilità di regista, attori e staff tecnico, risultando addirittura, a tratti, involontariamente ridicolo - o quasi, come nella sequenza iniziale, che pare uscita da un siparietto caricaturale di Kusturica e viene salvata solo grazie ad uno dei momenti di maggior fisicità dell'intera pellicola, firmato dall'inossidabile Van Damme -.
Colpevole principale dell'insuccesso dell'operazione, almeno per quanto mi riguarda, è il regista, che evita non si sa per quale oscura ragione di avvalersi delle straordinarie doti fisiche soprattutto di Adkins e si concentra su uno script che avrebbe potuto portare in scena anche il più bolso dei Ray Liotta con una pistola in pugno: quando hai per le mani un atleta come l'anglosassone succitato, è quasi un delitto pensare di sprecarlo nel ruolo del marito malinconico e triste - ingiustificata, oltretutto, la scena dell'aggressione subita dalla moglie di Flint, che da buono spaccaculi inarrestabile difficilmente starebbe legato come un salame da un pò di nastro isolante ad una sedia mentre violentano e lasciano in fin di vita la sua compagna - impegnato quasi esclusivamente dalla lunga distanza e che neppure di fronte al suo nemico giurato - il già citato Polo - sfodera una scazzottata come ci si aspetterebbe in questi casi.
Lo stesso Van Damme, che cerca in tutti i modi di salvare il salvabile - la storia con la prostituta che sogna il riscatto e le carezze alla tartaruga sono degne delle sue migliori perle trash figlie dei gloriosi eighties -, appare poco convinto della validità dell'intera operazione, e nonostante per primo abbia investito denaro nel progetto, pare certo che i fasti del già citato JCVD non possano essere raggiunti neppure per scherzo.
Un vero peccato, perchè un approccio più tamarro e casinaro avrebbe sicuramente reso questo film un piccolo cult di genere, in grado di far saltare di gioia i fan della vecchia scuola come il sottoscritto sempre soggetti al fascino di qualche caro, vecchio, sonoro calcio rotante.
MrFord
"Yeah, yeah!
Tear it up,
rip it up
kick it up!"Peaches feat. Iggy Pop - "Kick it" -
Possono interessarti anche questi articoli :
-
New Land Couture si ispira alle grandi dive tormentate del cinema d'autore...
Cinema e Moda. Da sempre gli stilisti trovano fonte di ispirazione per le loro collezioni nelle grandi attrici di Hollywood e della Dolce Vita, dal sex symbol... Leggere il seguito
Da Sofasophia
CULTURA -
Stasera alle 21,10 su Mediaset Italia 2 La cosa di John Carpenter
Anno: 1982Durata: 109'Genere: FantascienzaNazionalita: USARegia: John CarpenterLa cosa (The Thing) è un film del 1982 diretto da John Carpenter, liberamente... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Maria morelli “rainbow” il secondo singolo
Maria Morelli RAINBOW il nuovo singolo In radio su I-tunes e sui principali digital store il nuovo lavoro della cantate italo rumena Rainbow è il secondo singol... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
Maggie - Contagious: epidemia mortale
Regia: Henry HobsonOrigine: USA, Svizzera, UKAnno: 2015Durata: 95'La trama (con parole mie): siamo nella provincia rurale americana non lontani da Kansas City,... Leggere il seguito
Da Misterjamesford
CINEMA, CULTURA -
L’antologia di poesia civile “Risvegli: Il pensiero e la coscienza”: i...
RISVEGLI – IL PENSIERO E LA COSCIENZA Tracciati lirici di impegno civile (antologia di poesia civile) a cura di Marzia Carocci, Lorenzo Spurio e Iuri Lombardi... Leggere il seguito
Da Lorenzo127
CULTURA, LIBRI -
Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema
Qualcosa di nuovo finalmente si affaccia sul mondo Disney, anche se l'entusiasmo è da tenere a freno.La casa si è infatti interessata a produrre un film che... Leggere il seguito
Da In Central Perk
CINEMA