Per la prima volta il riconoscimento dell’Amministrazione Comunale di Camaiore ha visto premiata una figura femminile.
Grande cerimonia ieri sera al Park Hotel Ariston di Lido di Camaiore. Il “Premio Sport”, il prestigioso riconoscimento che l’Amministrazione Comunale di Camaiore intende assegnare ogni anno a una figura che con la propria professionalità ha contribuito alla diffusione e allo sviluppo dei più alti valori dell’universo sportivo, ha visto per la prima volta coinvolta una figura femminile: Alessandra De Stefano.
Conosciuta e apprezzatissima alle folte schiere di appassionati di ciclismo per le sue profonde qualità umane, sempre solerte e puntuale nell’immediato dopo corsa a raccogliere le interviste ai più grandi protagonisti del pedale, la giornalista RAI ha visto premiata la sua ultima fatica libraria “Fausto e Giulia”. Un avvincente racconto che analizza tutte le sfaccettature e gli episodi più reconditi della travagliata storia d’amore che vide protagonisti il Campionissimo con l’avvenente Giulia Occhini. Vicende di vita vissuta nell’immediato dopo guerra, in un contesto non ancora pronto a vivere situazioni così intime e complesse. Dove l’abbandono del tetto coniugale significava compiere uno dei reati più vergognosi, non soltanto sotto il profilo penale, ma soprattutto per quello morale e di costume. Una sorta di romanzo popolare, con il ciclismo a fare da sottofondo.
Il ciclismo,
«un mondo che ti sceglie e ti prende – ha sottolineato Alessandra De Stefano -. Un mondo che mi ha preso all’età di 5anni, quando mio padre mi “costringeva” ad assistere al Tour de France. Sorpresa e un po’ incredula guardavo questi pazzi scatenati darsi battaglia sulle montagne alpine e pirenaiche. Lo stesso mondo che ho poi affrontato tanti anni più tardi, quando nel 1998 il Giro d’Italia venne nuovamente assegnato alle Reti RAI».
Apprezzamenti alla giornalista sono arrivati anche da Alfredo Martini il quale, dall’alto della sua sapienza, ha tirato in ballo lo scrittore Curzio Malaparte che definiva il ciclismo come «una belladonna della quale ci si può innamorare». Lo stesso innamoramento che secondo il Presidente onorario della nostra federciclismo
«ha subito la nostra Alessandra. Una donna unica, che si è avventurata in uno sport così difficile e complesso, ma che riesce a raccontare come pochi».