Gli utenti che vogliono beneficiare della realtà virtuale hanno bisogno di un computer adeguato, che dovrebbe essere assemblato seguendo alcune linee guida e con determinati accorgimenti da tenere bene in mente.
Daniele Vergara viene alla vita con un chip Intel 486 impiantato nel cervello, a mo' di coprocessore. E' più che entusiasta di tutto ciò che riguarda la tecnologia intera e i videogames, con un occhio di riguardo verso l'hardware PC e l'overclocking. Guarda abitualmente serie TV e d'inverno ama snowboardare, macinando km e km di piste. Lo trovate su Facebook, Twitter e Google+.
Che interessi o meno, della realtà virtuale sentiremo parlare moltissimo nei prossimi mesi, e non solo. A supporto della VR alcune aziende stanno preparando i propri visori, degli headset da indossare che mettono a disposizione due schermi ad altissima risoluzione e di elevata qualità. Spesso e volentieri le società produttrici utilizzano anche pannelli OLED, che portano le proprietà dell'immagine al livello successivo. I visori sono dispositivi molto costosi, sia per i componenti con cui sono assemblati e sia perché attualmente sono una novità assoluta nel panorama tecnologico; basti pensare al costo di Oculus Rift, di 699 euro per il nostro paese. Le spese però non sono finite: l'utente che vuole beneficiare di applicazioni VR deve dotarsi anche di un computer piuttosto potente, e se non lo possiede la cifra da sborsare sale incredibilmente.
Oculus Rift ed HTC Vive
Oculus Rift ed HTC Vive sono i due visori più rinomati, ai quali gli utenti stanno concedendo più attenzione. Siamo andati a vederli poco tempo fa da vicino, in un evento organizzato da NVIDIA a Milano, e il riscontro è che non c'è un prodotto migliore o uno peggiore. Rift e Vive mettono sul piatto esperienze diverse, mirate a tipologie di utenti che cercano due modalità d'interazione differenti. L'headset di Oculus è per chi preferisce stare comodamente seduto sulla propria poltrona e utilizzare solo il capo e il controller per muoversi nella scena, mentre Vive offre qualcosa di più spaziale ed open, in quanto richiede una stanza di dimensioni adeguate per funzionare e permettere lo spostamento dell'utente nell'ambiente.
A prescindere dal tipo di prodotto, è chiaro che per funzionare i due visori avranno bisogno di un hardware adeguato. Fortunatamente su Oculus Rift ed HTC Vive sappiamo abbastanza da consentirci di sapere a cosa stiamo andando incontro, al fine di poter assemblare un computer appropriato per la realtà virtuale. Come abbiamo detto, sul piano della pura potenza di calcolo serve qualcosa in più del classico PC da gioco, e quindi il prezzo minimo per entrare in questo nuovo mondo non è proprio alla portata di tutti.
I visori sono costituiti da due lenti separate, ognuna con un display. La risoluzione totale è, nel caso di Vive e Rift, pari a 2160x1200 (1080x1200 pixel per ogni schermo) con un refresh rate di 90 Hz. L'hardware fa però uso di una parte di memoria chiamata " eye buffer", che renderizza i contenuti ad una risoluzione 1,4 volte superiore al normale. I 2160x1200 pixel da muovere diventano di conseguenza 3024x1680 (1512x1680 per ogni schermo). Questo deve accadere affinché si possa compensare la distorsione impressa dalle lenti, che ad esempio NVIDIA risolve mediante il Multi-Resolution Shading.
Di quanta potenza ha bisogno un visore?
Effettuare il rendering di così tanti pixel a schermo richiede una potenza grafica pari a 457 milioni di pixel per secondo, troppo per il PC da gaming medio. La scheda video deve poi elaborare due scene differenti, ognuna per ogni occhio, e poi metterle insieme: fondere due frame che in origine sono distinti ha un costo aggiuntivo, che va considerato. Ciò è chiamato stereo rendering e contribuisce - purtroppo - ad aumentare i requisiti minimi della realtà virtuale. Uno sviluppatore di NVIDIA ha affermato che, nel caso peggiore, lo stereo rendering fa addirittura raddoppiare il carico sulla scheda grafica.
Il computer da gioco medio è equipaggiato per far girare un titolo moderno su uno schermo Full HD con frequenza d'aggiornamento pari a 60 Hz. Questo significa che, per gestire una risoluzione di 3024x1680 a 90 Hz, è necessaria una potenza ben quattro volte superiore, senza considerare il carico extra indotto dallo stereo rendering.
Tornando ai visori, Oculus ha scritto una sorta di manuale per aiutare i più a comprendere i requisiti della VR, ed ha parlato del non scendere mai sotto i 90 FPS per evitare problemi: " Il videogioco deve girare ad un frame rate pari o superiore al refresh rate degli schermi (90 Hz, ndr), con il V-Sync attivo ed in modalità unbuffered. Il lag e un frame rate ballerino generano un'esperienza virtuale molto negativa.", recita il documento sul sito di Oculus. Al giorno d'oggi però di rado il frame rate è costante mentre giochiamo, e spesso si possono notare dei cali o dei picchi che si discostano anche molto dagli FPS medi. Questo si traduce in una maggiore potenza di calcolo necessaria a godere delle esperienze virtuali per come sono state pensate.
Requisiti consigliati per la realtà virtuale
La necessità di raggiungere i 90 FPS in qualsivoglia videogioco è un bel problema, ma in realtà, con alcuni accorgimenti, si può realizzare un PC pronto per la VR risparmiando qualche soldo.
Poco tempo fa Oculus ha diramato anche i requisiti consigliati per un'esperienza VR piacevole, indirizzata proprio ai consumatori che devono decidere l'hardware da acquistare. Secondo l'azienda, il processore deve essere un Intel Core i5-4590 o superiore, mentre la scheda grafica, che è il componente essenziale, non può scendere al di sotto delle prestazioni garantite da una NVIDIA GeForce GTX 970 o da una AMD Radeon R9 390. Un PC con questo processore e scheda video può durare circa due anni nel settore della virtual reality, almeno a sentire Oculus. La RAM, inoltre, deve essere di almeno 8GB ed è necessario che il sistema operativo sia Windows 7 o più recente. Ricordiamo poi che c'è bisogno di tre porte USB 3.0 libere, più un'altra USB 2.0, per essere sicuri di poter collegare il visore. Un PC da gioco con questi componenti costa mediamente intorno ai 700/800 euro, ed Oculus ha garantito che con tale spesa tutti i titoli gireranno adeguatamente - visto che essi saranno tra l'altro ottimizzati specificatamente per il Rift. Non è chiaro quale sia il livello di dettaglio con il quale si potrà giocare, ma probabilmente la società non faceva riferimento ai dettagli massimi, ma piuttosto ad una qualità media. I videogiochi creati appositamente per la realtà virtuale non avranno la qualità grafica degli attuali tripla A, e quelli che saranno adattati subiranno un visibile downgrade. Ciò avverrà con qualche patch programmata ad hoc dagli sviluppatori, e purtroppo non c'è altra strada per agevolare i 90 FPS su ogni contenuto. La buona notizia è però che tutte le aziende impegnate si stanno mobilitando per abbassare la potenza di calcolo necessaria agli headset, sia a livello software che a livello driver. NVIDIA, ad esempio, mette a disposizione la suite GameWorks VR, contenente una serie di strumenti e tecniche come VR SLI o il Multi-Res Shading, che consentono agli sviluppatori di alleggerire il carico richiesto da un videogioco. Anche AMD ha progettato una piattaforma con gli stessi identici scopi, chiamata Liquid VR, di cui però conosciamo ancora poco.
Consigli e suggerimenti sull'hardware
Abbiamo appreso che la realtà virtuale ha bisogno di componenti veloci e che supportano le ultime API VR; conosciamo inoltre quali sono i requisiti consigliati per far girare tutti i titoli - presumibilmente con dettagli medi - al di sopra degli agognati 90 frames per secondo. Possiamo adesso concentrarci sui componenti hardware a cui guardare - e cosa evitare - per la realtà virtuale.
In genere, alcuni giocatori sono attratti dall'idea di tagliare un po' sulla CPU per un computer da gioco, per puntare su altri componenti come la scheda grafica. Questo è un discorso che non vale per la realtà virtuale, ed è un errore da non commettere perché il collo di bottiglia è dietro l'angolo. L'Intel Core i5-4590 consigliato da Oculus sembra effettivamente un ottimo punto di partenza, che dovrebbe riuscire a tenere testa anche alla scheda grafica di fascia più elevata. Prestate attenzione però ad una configurazione SLI/CrossFire, perché se avete intenzione di comprare due schede video di alto livello l'i5-4590 potrebbe non riuscire a gestirle entrambe, specie se queste sono overclockate. In tal caso, meglio puntare su un processore più veloce come un Intel Core i5-6600. Proprio la scheda grafica è certamente l'elemento principe per assicurare un'esperienza fluida e confortevole. Sul fronte NVIDIA, una GTX GeForce GTX 970 va benissimo perché, oltre alle performance, supporta gran parte delle funzionalità messe a disposizione da GameWorks VR. Se potete però vale la pena osare un po' di più e portarsi a casa una GeForce GTX 980 Ti, che può sfruttare praticamente tutte le sfaccettature delle API VR di NVIDIA. Per quanto riguarda AMD, invece, una Radeon R9 390 è adeguata, ed anche in questo caso vale lo stesso discorso: se il portafogli lo permette andate tranquillamente ad un modello superiore, come una Radeon 390X o una Fury X; con la realtà virtuale, l'investimento più elevato per la GPU è del tutto sensato, in quanto si parla di risoluzioni molto elevate. Per quanto riguarda la RAM, 8 GB dovrebbero andare bene, ma 16 GB potrebbero essere più utili in ottica futura. L'unico consiglio da tenere a mente sulla scheda madre, invece, è il cautelarsi sulla presenza di porte USB 3.0 sul retro. I visori ne mangiano tre e, se poche, potrebbero scarseggiare per altre periferiche quali mouse, tastiere o chiavette.
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