Capita a tutti noi di guardare le nuvole cercando di scorgere nel cielo strani animali o forme. Con la nostra mente accorpiamo elementi elaborando nuovi significati. Questo è ciò che ha fatto anche Valentina Formisano con “Face/noface”, un progetto nato cinque anni fa al suo secondo anno di Accademia per un esame di psicologia della percezione.
E’ di percezione infatti che si tratta: vedete la faccia di Salvador Dalì, Bob Dylan o per caso lo sguardo ammiccante di Frank Zappa? Se guardate bene oltre i loro volti scoprirete qualcosa di più: animali, insetti, frutta e verdura, pattern decorativi, un ombrello, una saponetta, la torre di un castello, matrioske e arachidi, forchette, fiori e lische di pesce. Nessun particolare del “ritratto” raffigura un volto o i suoi connotati ma in ogni angolo, ciò che davvero c’è, è un assemblaggio di visioni. Valentina ha osservato per ore e ore le immagini dei personaggi che ha scelto di raffigurare. L’ha fatto con gli occhi stretti, lasciando che la suggestione le mostrasse immagini nuove.
Le illustrazioni sono realizzate a penna biro e pennarello su carta da fotocopia e hanno la dimensione di un A4. Face/noface è un work in progress che Valentina Formisano cerca di ampliare nel tempo, per poi un giorno pubblicarne un libro, nella speranza trovi l’interesse di qualche casa editrice.
Face/noface è la ricerca del significato, delle forme e dei segni che si manifesta oltrepassando la totalità. Totalità che a un primo sguardo, darà la percezione del senso generale, non facendo notare affatto il particolare. Per Valentina Formisano il totale è un po’ più della somma del tutto, basta guardare oltre…perché da un armadio informe e disordinato possono uscire e formarsi delle facce, tante facce.