Con la consueta abilità combinatoria Giuseppe Torchio vuol prendere due piccioni con una fava, trasformando un problema ambientale in una questione economica e coinvolgendo opportunità di lavoro a Bordolano. Non è un gioco di prestigio ma una proposta per far tornare utile lo stoccaggio di gas al territorio. La questione però è: può esistere uno stoccaggio costì? Già due Comuni hanno presentato cospicue osservazioni a questi stoccaggi speculativi, dato che il rischio sismico c’è è l’interesse nazionale no. È solo un affare per pochi e un rischio per molti. Giuseppe Torchio di fatto aggiunge altre richieste a vantaggio del territorio, oltre alle osservazioni dei Comuni.
Comunicato stampa
Si trasmette il testo dell’intervento pronunciato dall’on. Torchio
nell’assemblea pubblica di ieri sera a Bordolano.
In calce è allegato il link alla mozione approvata dal Consiglio
Provinciale.
Bordolano, 5/2/2013 – “La questione degli stoccaggi energetici sotterranei è
centrale per le riserve energetiche nazionali ma deve avvenire in condizioni
di sicurezza per le popolazioni interessate. Poiché anche noi, direttamente
o indirettamente, qualche bordata l’abbiamo ricevuta, stasera è una delle
occasioni per dare tutte le informazioni su tempistiche e garanzie di
sicurezza. Negli organismi abbiamo lavorato chiaramente di comune accordo
col Comune, quindi quando l’allora sindaco Amore ha posto il problema – e lo
ringrazio – noi abbiamo cercato di costruire delle intese che riguardassero
sia il Comune che anche la Provincia. Per quanto ho saputo, recentemente le
risorse sono state messe a disposizione, quindi non c’è stato bisogno di una
fidejussione e non vi siete comportati sicuramente in maniera sbagliata
(Stogit). La cosa che adesso emerge è un investimento di circa cento milioni
di euro (si dice, a grandi linee). Son cifre piccole per voi, molto grandi
per noi. E’ un investimento superiore all’intero finanziamento
dell’autostrada Cremona-Mantova messo a disposizione dalla Regione, quindi
un’operazione di questo tipo sul territorio è di un impatto e di una valenza
enorme. Noi siamo in un momento di crisi sull’energia: sulla questione
Tamoil, abbiamo delle persone che sono uscite dal sistema produttivo, che
hanno bisogno di essere riconvertite con adeguati corsi e l’amministrazione
provinciale sotto impulso un po’ di tutti – quindi io non vengo qui a fare
il partigiano né per i miei né per quelli che comandano – ha fatto un ordine
del giorno, una mozione insieme. Devo dire che anche i miei amici che sono
in maggioranza hanno accondisceso che la nostra fosse approvata, e dice
sostanzialmente che questi investimenti devono avere una ricaduta sul
territorio perché i momenti di vacche grasse sono passati, abbiamo bisogno
per le nostre imprese, dalla manutenzione all’edilizia, che non vengano solo
da altre realtà come succede per il verde (che vengono da Foggia); abbiamo
anche noi i vivaisti, c’è un distretto del vivaismo qua vicino, abbiamo
delle imprese che costruiscono, abbiamo delle imprese che manutengono,
abbiamo degli operai e dei tecnici che hanno bisogno di essere inseriti
nelle file. Il precetto vale per la Basilicata, per l’Abruzzo, per l’Emilia
ma vale anche per la Lombardia. Abbiamo un Politecnico che gli enti locali
finanziano per creare degli ingegneri, con i soldi della comunità, quindi è
giusto che le ricedute vengano messe in circolazione. La preoccupazione del
sindaco – che ha espresso prima – e la preoccupazione di tutti è che ci sia
la possibilità di fronte a un carico rispetto alle esigenze energetiche e
strategiche del paese una ricaduta sui territori che sia positiva perché
diversamente poi quelli che magari per il terremoto, magari per una serie di
motivi, anche giusti, creano giustamente l’allarme rispetto ad una mancata
risposta di carattere economico sul territorio. Di fatto poi cominciano ad
avere ragione. Noi non possiamo far perdere la credibilità delle istituzioni
rispetto ad una mancata risposta. Il presidente della Provincia, una delle
poche volte che sono andato a disturbarlo, si è fatto carico sostanzialmente
di portare nei tavoli di trattativa una tabella di cose; noi abbiamo già
cominciato a riunire dei lavoratori per assicurare a loro la possibilità di
ingresso magari provenendo dalla Tamoil – che già ha a che fare col sistema
energetico – per entrare nella nuova centrale. Abbiamo chiesto alle imprese
di questa e di quella parte – perché così si consolida il discorso di un
consorzio di imprese – di tenere sostanzialmente un contratto aperto su
tutte le forniture. Evidentemente non ci saranno i livelli di
specializzazione, ma i livelli di costruzione, i livelli di manutenzione, i
livelli di gestione anche di alcuni aspetti si possono garantire anche per
il nostro territorio. Allora se facciamo un contratto aperto che dà queste
opportunità, sicuramente la nostra adesione non sarà considerata una
dabbenaggine ma sarà un aspetto di responsabilità doppia nei confronti del
territorio: quella energetica perché il paese ha bisogno, ma anche quella
economica perché l’attuale momento di crisi richiede questi aspetti. Io mi
sono permesso di venire perché so che in altri casi – quando è stato
possibile – voi siete stati sensibili. Vorremmo in questo caso che anche la
nostra realtà avesse delle risposte di questo tipo. Non so se sia questa la
sede per una risposta e per tranquillizzare anche l’ambiente che ci ospita
stasera. Io ringrazio comunque l’amministrazione comunale per averci dato
questa opportunità.”
http://www.provincia.cremona.it/atti/iter.php?data_odg=2012-12-18&ora_odg=09
30&iscr=1CP2012121809300049&numogg=49&vedi=info
Giuseppe Torchio