Magazine Cultura

Assenti per sempre

Creato il 05 novembre 2010 da Valed @valentinadoati
Spazio Tertulliano
"ASSENTI PER SEMPRE"
di e con Umberto Terruso
regia di Andrea Lapi
in scena fino al 14 novembre 2010
Come prendere un tema poco affrontato - il dramma dei desaparecidos - e trasformarlo in uno spettacolo ricco utilizzando un solo attore e pochissimi oggetti di scena.
Umberto Terruso ha realizzato un ottimo lavoro sia nell'ambito della drammaturgia che in quello della messinscena e infine dell'interpretazione.
Il testo, nella sua scorrevolezza e chiarezza, rivela, senza mai risultare didascalico, le fonti accurate su cui e' basato. Diventa, dunque, documento storico. L'intelligenza della drammaturgia sta nell'aver affrontato un dramma universale raccontandolo dal punto di vista soggettivo dei due protagonisti: la vittima cui fa da contraltare il carnefice. Questa struttura protagonista-antagonista velocizza il ritmo, senza mai un tempo morto ma sempre sostenuto e in grado di valorizzare i momenti più significativi della storia.
I personaggi sono costruiti in maniera efficace gia' nel testo, ma e' l'interpretazione di Terruso che li rende cosi' forti, cosi' emozionanti. Sa catturare il pubblico e tenere l'attenzione e la tensione per tutta la durata dello spettacolo. Si mette al servizio dei personaggi, riuscendo a far dimenticare di avere di fronte l'attore e a rendere veri i personaggi. Terruso ha lavorato sui dettagli, cosa decisamente non da poco. I dettagli dei personaggi, dall'abbigliamento al modo di parlare, di gesticolare, alla leggera incertezza nel parlare del soldato. E anche i dettagli degli oggetti utilizzati in scena, da manuale di recitazione: come usare reinventandoli sempre diversi dei semplici oggetti quotidiani. L'uso che ne fanno i personaggi associa agli oggetti tanti simboli, senza mai lasciarli "cadere" nell'insignificanza ma sfruttando la loro presenza in scena. (Guardatelo poi ditemi se non sono di effetto gli usi delle patate!).
Terruso sa trasmettere delle emozioni, cosa che oggi è difficile fare. Emoziona perché si emoziona, ma con la giusta misura, senza andare mai né sotto né sopra tono.
Uno spettacolo che riesce a commuovere.
Si parla di avvenimenti che risalgono al 1974, ma è l'occasione per gettare luce sull'inquietante situazione italiana contemporanea...
Andatelo a vedere perché vi porterete a casa delle belle riflessioni!!!

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