Il carovita e la crisi economica obbligano le famiglie italiane alla riduzione delle spese per il carburante. Partendo dal fatto che la polizza assicurativa auto è obbligatoria, che negli ultimi tempi si è assistito a rincari ingiustificati e che il costo della benzina tende sempre di più a salire, le famiglie italiane tendono a tenere l’auto nel garage con sempre maggiore frequenza.
E ciò non va bene, soprattutto per i gestori delle pompe di benzina che già devono vedersela con margini sempre più bassi. Secondo quanto sostengono i gestori delle pompe di benzina appartenenti a Confesercenti, a partire dal 2011 c’è stata una flessione nei consumi di carburante stimabile attorno al 25%. A ridosso delle ferie, il crollo dei consumi arriva addirittura al 30%.
E nel caso di aumenti sulla TARES (tariffa rifiuti e servizi) e sull’IVA, gli scenari relativi al comparto della distribuzione dei carburanti non saranno proprio dei migliori, per utilizzare un eufemismo. Lo sostiene anche la Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) che auspica come possibili soluzioni per risollevare un settore decisamente in crisi da un lato la ristrutturazione della rete di distribuzione dei carburanti in Italia e dall’altro una liberalizzazione che annulli qualsiasi vincolo sulla vendita dei prodotti appartenenti alla categoria “non oil” da parte dei gestori.
Basterebbero questi accorgimenti per rimettere in sesto la rete di distribuzione dei carburanti in Italia?
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Assicurazioni auto: le famiglie italiane riducono le spese per il carburante
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