di Luca Portaluri
![Assidua presenza speranzaII](http://m2.paperblog.com/i/145/1459319/assidua-presenza-L-6k1q3U.jpeg)
La Speranza II 1907 (New York, Collezione The Museum of Modern Art)
Cercatemi tra le aggraziate albe della gratitudine, dove nessun biancore è malato; cercatemi tra i cortei popolari, ad inveire contro i caini poteri e a rimarcare ogni evidente sopruso che dovrebbe scalfire la vostra ignorante indifferenza; cercatemi tra le impotenze dei deboli, disperata fragilità dell’esistere; cercatemi, appassionatamente, tra le commoventi voci della dolcezza, a udir fremere il suo canto verginale; e, ancora, cercatemi tra i grotteschi teatri della vostra quotidianità: placida, la leggerezza siede spesso nel loggione; cercatemi tra i presidi, molteplici, di un sorriso, sola arma a non ferire, sguainato dal torpore di molti vostri volti.
Cercatemi tra i sinuosi sbatter d’ali dei gabbiani, tra le geometrie acquatiche dei cigni, tra i riflessi colorati di tutti gli arcobaleni, reali o immaginari; cercatemi tra i bagliori accecanti di ogni giovinezza interiore, pronta a sbaragliare incessantemente stanchi sbadigli di noia e accidia. Cercatemi tra i contagi delle passioni, tutte, deliri e domeniche, talami e gemiti; ma cercatemi pure tra le urgenze del lavoro, di progetto in contingenza, il necessario è il mio pane.
Cercatemi pudicamente tra le mareggiate del tempo, mi conto gli anni, mi stringo peso dei ricordi che aumenta; cercatemi tra le esalazioni dei sogni, riservati ultimi respiri del solitario andare; cercatemi sommessamente tra le domande di ogni pianto, e l’assenza astiosa di molte risposte. Mi troverete lì, in tutti quei posti, con la mia bandiera che non conosce, ammainamento. Mi chiamano “Speranza”.