Assisi, Canova e Food

Da Rossadisera @GiuliaNekorkina


   Ho sempre detto che adoro gli eventi improntati sul cibo ( se c'è anche il vino, è meglio!), ma un evento cibo-vino-arte ancora non mi era capitato. Per fortuna c'è sempre la prima volta (che amo!), e così mi sono trovata catapultata ad Assisi, città di San Francesco, per occasione diventata anche luogo della mostra Canova, evento, organizzato dalla Marca Treviso. E che evento!..
   Oltre al weekend ad Assisi e all'inaugurazione della mostra, noi, 8 foodblogger prescelti, abbiamo assistito al cooking show di ben cinque chef veneti, venuti apposta per presentarci i loro piatti ispirati all'artista, alle sue preferenze gastronomiche e alle sue opere. Piatti davvero interessanti, alcuni semplici e d'impatto, altri complessi e fantasiosi. Come tutti, sono rimasta colpita dall'invenzione dell'unica donna-chef presente, Diana Bertuola, giovane e visibilmente emozionata, che ha creato una composizione ispirata alla Danzatrice con cembali. Ho anche apprezzato l'Amorino di Nereo Dussin, un trilogy finger con un superbo calamaro mozzato che rappresentava l'Amorino Alato, distrutto durante la guerra.
   Ma, ma!.. Il problema è che questo evento aveva i ritmi particolarmente serrati: 5 chef, 5 piatti con tutti gli annessi e connessi in un'ora soltanto! Ho sempre dichiarato che mi manca terribilmente un altro paio di mani: per twittare, fotografare, scrivere e gustare in contemporanea; insomma, per seguire un evento senza perdere scatti, dettagli, nomi e spiegazioni. Un'altra me, ecco. E qualcuno, anzi, più di qualcuno aveva un suo doppio: un compagno o una compagna, con chi dividere i "compiti", cosa, che stavolta a me è mancata tantissimo. Per questo ho perso un pò di dettagli, e le poche foto fatte al volo non rendono giustizia ai piatti e ai personaggi presenti. Foodblogger single si è trovata penalizzata!
Comunque, nel mio piccolo, ci tengo a farvi vedere cosa è stato per me  #canovafood.
Quando l'arte e il cibo diventano #canovafood (storify)
   Vedete cosa mi toccava fare?

All'inizio, al nostro ritrovo in hotel, una piccola riunione con gli organizzatori e un immancabile brindisi con il prosecco superiore Tre Venti di Zardetto

per raggiungere il luogo della riunione successiva (la cena!) si passa per la Basilica di S. Francesco

   Il luogo della mostra: Palazzo Monte Frumentario, ancora deserto

E via con il cooking show!
Piero Pusceddu e gli gnocchi di fagioli e mais con fonduta di Morlacco e una cialdina croccante

Giuseppe Agostini prepara invece gli gnocchi di gallina con la gelatina di prosecco, supervisionato da un indiscusso esperto di cucina; e sotto ci sono le prove!

Sappiate che Carlo Vischi sa cucinare! Qua sotto sta "piciando" (termine divertente di Silvia Baracchi, il Falconiere), cioè, sta facendo la tipica pasta toscana, i pici. Come dire, compleanni alternativi...

Diana Bertuola e la "danzatrice con cembali" (sfoglia croccante, verdure essiccate e spuma di Morlacco)

Nereo Dussin e il suo Amorino: calamaro ripieno e giardiniera, gelatina di limone e ciliegia, budino di cioccolato e pane croccante (la spiegazione è lunga, fidatevi!)

Infine Guerrino Menegon e i suoi Amori in tavola: bigoli con julienne di verdure e colatura di alici

   Una delle sale della mostra, prima dell'apertura

E qui oramai la serata è iniziata: l'inaugurazione, il giro di mostra e tanto gustoso finger food preparato dai nostri cinque chef.

E qui... perdonate se mischio il sacro con il profano, ma mi viene in mente (chissà perché!) il sushi e il sashimi giapponesi, disposti ad arte sul copro nudo di una modella, cosa che sicuramente avete visto nei film o, i più fortunati, dal vivo... Stuzzicante, no?

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