Un immediato cessate-il-fuoco tra le milizie e in prospettiva “un dialogo” che favorisca il riconoscimento da parte di tutti di un unico governo, per porre fine all’attuale contrapposizione tra centri di potere.
E' stato Bernardino Leon, inviato speciale dell’Onu, a chiederlo al termine della sua prima visita in Libia.
“È necessario avere un parlamento legittimo che sia riconosciuto da tutti” ha sottolineato il diplomatico dopo essere stato sia a Tripoli che a Tobruk, sedi di due governi contrapposti.
È in questo clima di incertezza che l’Assemblea costituente ha comunicato di ritenere possibile un referendum su una nuova Carta fondamentale a dicembre.
Il problema resta l'ostilità delle milizie islamiche. Mentre continuano i disagi per la gente comune.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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