L’Associazione dei produttori, dell’industria e dei servizi per le energie rinnovabili (ASSORinnovabili) negli scorsi giorni ha presentato al TAR un ricorso contro lo Spalma Incentivi per il fotovoltaico. A tale manifestazione hanno aderito oltre 800 operatori, ma il numero tende a crescere se si considerano anche le aziende associate a Confagricoltura, co-promotore del procedimento.
Il taglio degli incentivi non riguarda solo il fotovoltaico ma anche quelle aziende green, non fotovoltaiche, che beneficiano di agevolazioni come certificati verdi, tariffe onnicomprensive o tariffe premio.
Il nuovo provvedimento chiede l’adesione “volontaria” di tutti i produttori ad un sistema che prevede il mantenimento dell’attuale incentivo rimodulato, però, su un periodo di sette anni.
Nel caso in cui non avvenga l’adesione volontaria alla spalmatura, non si potrà accedere per dieci anni, dal termine del periodo d’incentivazione, a possibili sistemi di sostegno futuri.
L’obiettivo del ricorso al TAR è pertanto quello di chiedere l’annullamento di questa misura a dir poco scandalosa.
Sia i produttori che i consumatori non comprendono, infatti, come, nonostante l’Unione Europea promuova la riduzione delle emissioni e l’aumento della sostenibilità con il protocollo Horizon 2020, l’Italia, uno stato membro, cerchi di affossare un’incentivazione virtuosa, che aveva consentito alle PMI Green di rimanere a galla nel vasto mercato dell’energia rinnovabile.
(fonte: http://www.citylifemagazine.net)