Assùrgere
Dal latino adsurgĕre, composto di ăd e surgĕre ‘sorgere, alzarsi’.
Anche assórgere.
Verbo intransitivo (presente io assurgo, tu assurgi ecc.; passato remoto io assursi, tu assurgésti, egli assurse, noi assurgémmo, voi assurgéste, essi assursero; participio passato assurto).
1. (non comune, letterario) Levarsi in piedi.
2. (figurato) Innalzarsi, elevarsi: assurgere a simbolo.
Salire: assurgere a una carica, al trono.
Una (parola) giapponese a Roma
Nuala ['nwala]
Dall’arabo nwala, probabilmente attraverso il francese nouala.
Sostantivo femminile invariabile.
(etnologia) Capanna costruita con canne, rami ed erbe secche; tipica delle popolazioni berbere seminomadi dell’Africa settentrionale.
Ci scrive Mauro per correggere la definizione di selfie.
— Non per fare le pulci alla Crusca, ma quello che differenzia sostanzialmente un selfie da un autoscatto consiste nella posizione della fotocamera, tenuta rigorosamente sempre e solo a braccio teso (e non posata a distanza come nel caso del normale autoscatto), quindi con una inevitabile distorsione prospettica e primo piano unico o dominante di chi scatta. —
Siamo alle pulci, quindi aggiungiamo che il selfie può essere anche realizzato fotografandosi allo specchio.
Qualche mese fa riportammo la definizione di "biffare" che trovate qua sotto.
Bìffa
Dal longobardo wiffa ‘fastello di paglia’ assunto come segno di confine.
Sostantivo femminile.
1. Asta con in cima un segno ben visibile da lontano e un foro di traguardo, usata per operazioni topografiche e per allineamenti, nella sua forma più semplice si tratta di una canna diritta spaccata in cima, nella quale s’infila un cartoncino bianco.
2. Segnale a forma di X, di materiale rigido e fragile (come gesso o vetro), posto sulle crepe dei muri per controllare se si allargano nel tempo.
Biffàre
Derivato di biffa.
Verbo transitivo.
1. Segnare con biffe punti determinati in un rilevamento topografico.
2. Munire un muro di biffe.
Biffàre
Dal francese biffer, forse derivato del francese antico biffe, ‘stoffa a righe’.
Verbo transitivo.
1. Cancellare con trattini incrociati o con un segno a X parte di uno scritto o stampato; guastare, con due profondi graffi a X, la lastra di un’incisione (o di una litografia, ecc.), per impedire che ne vengano tratte altre copie in più del numero fissato dall’artista.
(estensione) Cancellare, depennare (per es., un capitolo di un bilancio preventivo, o altro).
2. (figurato, non comune) Rubare con abilità e destrezza, trafugare.
Ebbene, Marco Marcon ha scoperto che biffare si usa anche, in ambito burocratico, per dire di crocettare il quadratino di interesse sui moduli, quello che in inglese si dice "to check". Per ciò che mi riguarda, non ho mai usato il termine "biffare", e cerco di evitare il brutto "ceccare", ma non ho ancora trovato niente di meglio che dire "selezionare", anche se non mi piace particolarmente.