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ASTERISCO fidentino

Creato il 03 dicembre 2012 da Bernardrieux @pierrebarilli1
ASTERISCO fidentino Certo, rileggersi è sempre una riscoperta. Impegnato nello spostare carta stampata da un indirizzo ad un altro, tra le tante capita  di ritrovare cose dimenticate, disperse tra migliaia di pagine conservate per ragioni perse nel tempo.
Tra le tante, mi sono ritrovato a rileggere  il primo numero de "Il Fidentino" periodico del Comune di Fidenza pubblicato, nell'ottobre del 2009, dalla nuova maggioranza di centro-destra.
Devo dire,  quel primo numero, che ho fortemente voluto anticonformista e che si è potuto tecnicamente realizzare grazie alla paziente collaborazione e  professionalità di  Silvia Massari, come  scritto nell'editoriale non firmato in prima pagina, voleva essere un "riconsegnare alla parola scritta la quotidianità di una realtà che non si vuole né guidare nè interpretare, ma solo descrivere. Insomma, un modo diverso di comunicare... nuovo nella grafica... ma soprattutto nuovo nel suo obiettivo. Non ci interessa la foto del taglio  del nastro. Non ci interessa essere autoreferenziali. Ci interessa informare.... Ci interessa ascoltare" perché, come scritto in una nota non firmata a pag. 3 " Promuovere il cambiamento, il bello, non è soltanto  impegno morale o un' aspirazione ideale, magari ingenua e sognatrice.... è una scelta necessaria, l'unica percorribile , la sola conveniente... l'alternativa al "brutto" non si realizza con la bacchetta magica...  il "bello" non è imposizione della maggioranza...",   e cos'è il bello se non, come scrive Pasternàk nel Dottor Zivago, "la felicità  di dominare la forma".
Lasciamo perdere, tempo perso, dimenticato... persino nel sito del Comune,  nelle pagine on line dedicate all'archivio de "il Fidentino",  i primi due numeri non sono nemmeno citati... il 2009  non c'è verso: problemi tecnici -mi si dice - quando basterebbe uno scanner....
 Andiamo oltre.
 "Il moralista" diceva Oscar Wilde "di solito, è un ipocrita" che cerca d'imporre ad altri la propria opinione su come si debba vivere e ci si debba comportare, con l'arroganza di credere che il proprio comportamento sia l'unico accettabile.
L'anticonformista è il suo opposto: originale, eccentrico, spudorato ma mai invadente se non della propria libertà.
Qui,  tifiamo per gli anticonformisti anche perché sono simpatici e la simpatia chiama simpatia,  attira a se e forma un legame di benevolenza da cui nascono salvacondotti per comportamenti non in linea con la morale comune ma, alla lunga, accettati e ricercati. L'anticonformista è come un fulmine a ciel sereno, fa rumore e attira su di se l'attenzione; dice cose non scontare, assume atteggiamenti imprevedibili, vive in un sogno che si dimentica di essere sognato.
Molti hanno detto che la vita è un sogno, anche se non si è mai chiarito se gli uomini sono sognatori che pensano di vivere vite immaginarie, oppure  essi stessi sono parte del sogno di qualcun altro.
Al di là del sogno, chi non sogna il proprio sogno, chi non ragiona con la propria testa,  di solito è di sinistra; in questo modo, cialtrone o santo, si autolegittima alla corte dei senzamemoria facendo credere che se non si guarda ai problemi con un ottica di sinistra si è automaticamente antidemocratici, o peggio, mascalzoni.
Detto questo, concludendo, I falsi moralisti continuano a fare il lavoro di sempre  in un clima che si vuole incerto anche perché i media, a partire dalle pagine fidentine della Gazzetta di Parma, danno alla politica un mondo di immagini che vanno e vengono mentre la loro corrispondenza con la realtà è molto problematica e la politica ne ricava l'aspetto di una specie di fantasia, una specie di mondo altrove dove, per incanto, le opinioni superano la fantasia. http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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