Michele Diodati
L'asteroide che il 15 febbraio 2013 si è disintegrato sui monti Urali in Russia, rompendo gran parte dei vetri degli edifici della città di Chelyabinsk, ha creato una duplice, insolita coincidenza astronomica. La prima e più appariscente è stata il sovrapporsi di questo evento del tutto inatteso con il passaggio ravvicinato di un altro asteroide, 2012 DA 14, che proprio quel giorno ha sfiorato la Terra, sfrecciando a soli 27.680 km sopra i cieli dell'Indonesia, al di sotto dell'orbita dei satelliti geostazionari (anche questo un evento molto raro).
La seconda coincidenza è meno immediata, ma altrettanto sorprendente: l'ultimo precedente storico di quanto avvenuto sopra i cieli di Chelyabinsk è stato l'evento di Tunguska del 1908, che devastò un vasto territorio della Siberia, abbattendo milioni di alberi. È vero che la Russia è grande, anzi grandissima, ma la Terra lo è molto di più, e il fatto che le due più violente esplosioni registratesi nell'atmosfera terrestre dal '900 a oggi siano avvenute entrambe sul territorio russo è senz'altro curioso.
Coincidenze a parte, grazie alle moderne tecnologie sappiamo molte più cose sull'oggetto che ha colpito la Terra il 15 febbraio di quest'anno rispetto a quanto si sappia del corpo che si disintegrò nei cieli di Tunguska nel 1908.
La rete CTBTO (Comprehensive Test Ban Treaty Organization) dispone di una serie di stazioni dislocate in tutto il mondo, con lo scopo di rilevare l'emissione di infrasuoni, segnali di possibili esplosioni atomiche segrete. Gli infrasuoni sono suoni di frequenza bassissima, al di sotto dei 10 Hz, percepibili solo da alcuni animali, tra cui elefanti e piccioni, ma non dagli umani. Ebbene, l'oggetto disintegratosi sopra Chelyabinsk il 15 febbraio scorso ha prodotto il più forte segnale negli infrasuoni mai rilevato dalla rete CTBTO. La traccia dell'esplosione è stata registrata persino in Antartide, da una stazione lontana 15.000 km dal luogo di origine del segnale.
Mettendo insieme tutti i dati ricavabili dagli infrasuoni, dalle registrazioni video dei testimoni diretti e dai frammenti rocciosi recuperati negli Urali, gli scienziati sono stati in grado di fornire una serie di informazioni molto dettagliate. L'oggetto entrato nell'atmosfera terrestre lo scorso 15 febbraio era un piccolo asteroide del diametro di circa 17 metri e del peso approssimativo di 10.000 tonnellate. La velocità con cui ha impattato l'atmosfera è stata di oltre 64.000 km/h. L'asteroide è penetrato con un angolo di circa 20 gradi e ha viaggiato per oltre trenta secondi sopra i cieli della Russia, prima di disintegrarsi a un'altezza compresa tra 20 e 25 km. La forza dell'esplosione è stata di oltre 470 chilotoni, cioè circa 30 volte più potente della bomba atomica che gli Stati Uniti sganciarono su Hiroshima il 6 agosto 1945.
Dai frammenti recuperati, si è dedotto che l'asteroide fosse composto essenzialmente di roccia con una piccola percentuale di ferro: la tipica composizione dei corpi provenienti dalla fascia degli asteroidi, che, dai calcoli orbitali, è risultata essere la casa di provenienza dell'oggetto. I medesimi calcoli orbitali hanno accertato, infine, che non esisteva alcuna relazione tra quello esploso sopra la Russia e l'asteroide 2012 DA 14, che ha sfiorato la Terra lo stesso giorno. Seguendo due orbite del tutto diverse, entrambi i corpi si sono dati appuntamento presso la Terra a distanza di poche ore l'uno dall'altro: una coincidenza davvero insolita. Per nostra fortuna, il caso ha voluto che fossimo colpiti dal più piccolo dei due asteroidi. L'altro, con un diametro di almeno 30 metri e una massa di 40.000 tonnellate, avrebbe potuto fare danni di gran lunga maggiori.
Gli infrasuoni prodotti dall'asteroide che ha colpito la Terra il 15 febbraio 2013 sono stati registrati da 17 stazioni della rete CTBTO. In questo contributo prodotto da esperti del CTBTO è possibile ascoltare il suono causato dalla deflagrazione. Per rendere possibile l'ascolto a orecchie umane, il suono è stato però velocizzato 135 volte ed aumentato di frequenza. Gli otto secondi in cui si ode il suono prodotto dal corpo disintegratosi nell'atmosfera corrispondono perciò a 18 minuti reali. Cortesia: Krzysztof Kolasinski, Pierrick Mialle