Solo se non spegniamo il senso delle parole nel recinto del loro significato abituale,
l’astrologia avrà ancora molto da dire anche nel tempo del disincanto del cielo,
non tanto in ordine ai contenuti empirici, ma in ordine a quel modo di pensare che è
un passare, un passare oltre, attraverso l’analogia, in quella regione aperta dove
la potenza del simbolo, anche se non viene nominata, come quella del sole, è già in
mezzo alle cose.
(La casa di Psiche. Dalla Psicoanalisi alla pratica filosofica.
Umberto Galimberti. Feltrinelli 2005. Pagg. 219-220)
La luna ci parla di un passaggio, nella fase più
evoluta e relativamente più recente dell’epoca che
definiamo matriarcale, dall’idea di un’unica grande Madre
a quello di una triade, rappresentata dalle tre Dee lunari,
che simboleggiano i tre cicli della luna, nonché del
femminile: la fanciulla, la madre e l’anziana, ovvero
la luna crescente, piena e calante. Alla luna crescente
appartiene la categoria delle dee vergini, ad esempio
Artemide e Kore della mitologia greca, la prima libera
e selvaggia, la seconda innocente e pura.
Esse rappresentano un’immagine di femminile
verginale che racchiude in sé ancora tutte le potenzialità che si dovranno
sviluppare e dare frutti in seguito.
La luna piena è invece associabile ad archetipi quali lagreca Selene,
l’egiziana Iside, l’induista Shakti o l’africana Yemaya, lagrande madre natura
che fa dono di sé attraverso la fertilità della terra ed ilraccolto. Essa è legata
a un’idea di pienezza, di maturità, di nutrizione e difertilità. Rapportata alle
età della donna rappresenta la maturità, l’etàfeconda della donna.
La terza fase è la luna calante, che rappresenta lafunzione del femminile
in età più avanzata, che è in grado di sostenere la vitaattraverso la sua
saggezza e la sua conoscenza dei misteri. E’ la partespirituale e magica
del ciclo lunare, e l’archetipo che meglio la rappresenta èEcate, insieme
a Nut e Stige.Ovviamente ogni donna ha un archetipo femminile, che èformato da più
strati, poiché tutte le figure femminili che incontriamocollaborano a formarlo,
ed ognuna di noi nel corso della vita avrà modo di fareesperienza di diversi
archetipi, a seconda dell’età, delle scelte ed altro, esarebbe estremamente
limitativo rinchiudere sé stesse in una sola struttura psicologica,specie se
la trovassimo limitante. Tuttavia l’astrologia ci insegna che ogniluna è legata
ad un modello archetipico di base che mette in rilievodeterminate funzioni
e soprattutto determinati bisogni.
Artemide è figlia di Zeus e di Leto (Latona)
e sorella diApollo cioè di Helios, era dea della
solitudinee come il fratello impugnava e
usava l’arco. Artemide con l’arco a volte
era spietata: proprio con tale arma uccisele
figlie di Niobe, mentre il fratello Helios ne
uccideva i figli maschi etutto questo soltanto
perché Niobe aveva vantato una sua superiorità
su Leto.La dea era anche vendicativa, fu lei a
suscitare uno scorpione dalla terraperché colpisse
Orione o a far sbranare dai suoi cani Atteone,
mutato in cervosolo perché aveva osato
spiarla nuda. Artemide si aggirava a piedi o sopra
un carrotirato da cervi, in compagnia di ninfe
votate alla castità. Ma c’era del buonoin lei, tanto
è vero che proteggeva le partorienti e le
offrivano in sacrificioanimali selvatici al momento
del parto; fu lei ad aiutare la madre a sgravarsi
del fratello. In Artemide i Romani identificavano Diana.
Theia era figlia di Urano e di Gea i due progenitoricosmogonici che, tra gli altri figli , avevano generato Iperione, un Diosplendente detto “quello di sopra” che, a sua volta, diede alla luce gli Astriche davano luminosità alla Terra. Fra essi “Helios: Dio del Sole; Eos: l’Aurorae Selene: la Luna”.Selene deriva dal greco Sélas che significa splendore,fiamma, elemento brillante; dalla madre Theia aveva ereditato gli occhi dagiovenca, simbolo che nell’antichità veniva sempre associato al femminile ealla luna.
Nel mondo greco la Luna era associata ai bovini
- che hanno occhi umidi e grandi, simbolo diintensità e di emotività;
- che producono latte, altro simbolo tipicamente lunare ematerno e
- che, in ultimo, hanno le corna fatte a “falce” chesimboleggiano le due fasi lunari: crescente e calante.
Selene vienedescritta come bianca, pallida, con la pelle morbida e chiara
(perché maiesposta ai raggi del Sole), con tanti ricci in testa che scendono fluenti;
spessoè raffigurata in mezzo al cielo stellato alla guida del carro lunare trainato
da buoi (a volte da cavalli) regalati dal dio Pan come risarcimento dopo ilgravissimo affronto che le aveva arrecato, prendendola e seducendola conl’inganno.
Pan è un simbolo di fecondazione e di grande potenza sessuale, ma èun Dio
un po’ oscuro, che non potendo vivere nella luminosità dell’Olimpo, nonpuò
mai mostrarsi pienamente alla luce del sole; Selene non lo riconobbe inquanto
aveva coperto la sua parte caprina ed irsuta, nascondendola sotto lapelle
innocente e morbida di una pecora bianca (simbolo di innocenza). Questaparte
del mito ci ricorda che la Luna non ha una sua diretta luminosità,infatti Selene
non può farsi vedere durante il giorno, ma deve fare tutto durantela notte, quando
la luce solare sta scendendo ed è flebile e, quindi, nonlascia vedere pienamente le cose.La connotazione nefasta della Luna, la terribile “LunaNuova”, è rappresentata da Ecate; Ecate o Lilith o Luna Nera, era associata almondo degli spiriti e alle forze misteriose dell’aldilà ed era legata allamagia nera,
quindi il suo mito era negativo perché questa deità
lunare eraconsiderata malvagia. Lilith si presentava
come una dea vendicatrice,apportatrice di angosce,
presagi e turbamenti e anche con una sessualitàsfrenata. Esiodo la dice figlia di Febee Ceo, a differenza di
Artemide era figlia unica. Era un vera titanessa e
sidiceva che avesse partorito a Forco il mostro marino
Scilla; molte erano lestorie che si dilungavano sui suoi
amori e di lei si diceva inoltre che vagassedi notte con le anime dei morti. Era raffigurata anche come cagna o lupa. Altrestorie raccontano che era stata immersa da Era- avendo provocato il suo sdegno– nell’Archeronte:
per questo divenne una divinità dei Inferì; era la dea
deglispettri e di ogni magia. Inoltre le erano sacri i
crocicchi e i trivi nellestrade, perciò era anche chiamata Trivia e rappresentata
con tre teste e trecorpi uniti per la schiena, impugnante la torcia ed accompagnata
dai segugi;alcuni la dicono anche amica di Persefone, del cui ritorno a primavera eragarante presso la madre.Quindi questi miti di Artemide, Ecate( o Lilith) e Selenesi intrecciano in verità in
modo poco chiaro. La Luna rappresenta la psiche (oAnima) e simboleggia
le inquietudini dell’anima, che senza ilcontrollo conscio del Sole può prendere
delle vie sbagliate. Nelle rappresentazioni sacre la Madonna è ritratta con ipiedi sulla Luna, come
Colei che la domina e che quindi domina l’inconscio.Questo pianeta simboleggia
la psiche e indica il temperamento e le qualitàdell’anima. Il suo elemento è l’Acqua, impiega approssimativamente ventottogiorni per compiere la sua rivoluzione;
il suo metallo è l’argento; il suocolore è il bianco e per antica tradizione ha il suo
governo sulle mammelle,sullo stomaco e su tutti i liquidi sierosi dell’organismo.Adattato da Giachino FiorellaAstrotarologia: un'arte che cura