via http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/07/05/fassino-le-dimissioni-lo-stipendio/
Ieri pomeriggio, verso le quattro, mi ha telefonato il sindaco Fassino. Lo scopo era preavvertirmi del fatto che domani, mercoledì, presenterà a Fini le dimissioni da deputato. Suppongo che la telefonata sia dovuta a questo post che gli deve essere stato molto vagamente segnalato da qualcuno.
Fassino ha aggiunto, a mia domanda, che da sindaco guadagnerà «cinquemila euro netti al mese, cioè meno della metà di quello che prendevo da deputato».
Gli ho chiesto se gli sembrava tanto o poco ma su questo ha preferito non rispondere, facendomi tuttavia notare che governa «una città da un milione di abitanti».
I cinquemila euro, ha aggiunto, sono per 12 mensilità e non producono pensione. La pensione da parlamentare (suppongo abbondante, viste le cinque legislature) gli scatterà quando avrà finito di fare il sindaco, dice.
Gli ho chiesto quando di fatto smetterà di essere parlamentare, ma mi ha risposto che con precisione non lo sa e che non dipende più da lui, perché una volta mandate le dimissioni a Fini (domani, appunto) è la Camera che deve approvarle; comunque pensa che sia una questione di una o due settimane al massimo.
Ps. Ho scritto ‘molto vagamente segnalato da qualcuno’ perché per tutta la telefonata Fassino è stato convinto che io stessi scrivendo un articolo sul suo doppio incarico per il settimanale cartaceo: quindi si è mostrato decisamente stupito nell’apprendere che L’Espresso ha anche un sito e dei blog, e quando l’ha saputo era preoccupatissimo del fatto che io potessi scrivere delle sue dimissioni prima che le annunciasse in consiglio (ieri sera), dato che lui mi aveva telefonato in previsione dell’Espresso cartaceo in uscita venerdì. Sicché più volte ho dovuto rassicurarlo sul fatto che non avrei approfittato della sua un po’ goffa anticipazione facendo uno sgarbo a un’istituzione elettiva.