E' vero che internet può avere anche utilizzi positivi, basti pensare al lavoro svolto da questo blog, o al fatto che si possano reperire informazioni anche a distanza di tempo, e confrontarsi su di esse con chi è disposto a farlo in modo intelligente. Da qui l'idea di ricostruire la cronologia degli scioperi e dei disservizi "straordinari" (di quelli quotidiani sarebbe impossibile) nei primi sei mesi di quest'anno.
Il quadro è sconfortante, e l'invito è aperto a tutti: integrare con altre informazioni per fare gruppo. Come utenti paganti del servizio di trasporto pubblico possiamo far valere i nostri diritti solo se siamo uniti.
La parola "sciopero" è stata ridicolizzata, violentata. Tante, troppe persone non hanno impiego, innumerevoli lavorano dignitosamente per 500 euro al mese con pseudo-contratti per cui scioperare equivale a essere licenziati. Qui ormai siamo giunti a riduzioni del servizio con cadenza settimanale: l'importante è non scegliere un giorno diverso dal lunedì o dal venerdì (e farlo notare significa essere malfidati).
Ora che luglio è appena iniziato (ma con esso anche la riduzione del trasporto pubblico urbano del 10%) si rischia di far calare l'attenzione sul problema, salvo ritrovarsi a fronteggiare la nuova ondata di scioperi selvaggi a partire da settembre.
Meglio quindi informarsi prima e smetterla di comportarsi come pecore, facendo invece sentire la propria voce: non solo attraverso segnalazioni e reclami diretti ad Atac, ma anche sfruttando canali alternativi, ad esempio gli enti che si occupano dei diritti e della tutela del consumatore.
Mi auguro che l'appello non resti inascoltato, e che possano nascere idee e spunti utili a chi desidera spostarsi in una città davvero civile.
GioDa
Magazine Informazione regionale
E' vero che internet può avere anche utilizzi positivi, basti pensare al lavoro svolto da questo blog, o al fatto che si possano reperire informazioni anche a distanza di tempo, e confrontarsi su di esse con chi è disposto a farlo in modo intelligente. Da qui l'idea di ricostruire la cronologia degli scioperi e dei disservizi "straordinari" (di quelli quotidiani sarebbe impossibile) nei primi sei mesi di quest'anno.
Il quadro è sconfortante, e l'invito è aperto a tutti: integrare con altre informazioni per fare gruppo. Come utenti paganti del servizio di trasporto pubblico possiamo far valere i nostri diritti solo se siamo uniti.
La parola "sciopero" è stata ridicolizzata, violentata. Tante, troppe persone non hanno impiego, innumerevoli lavorano dignitosamente per 500 euro al mese con pseudo-contratti per cui scioperare equivale a essere licenziati. Qui ormai siamo giunti a riduzioni del servizio con cadenza settimanale: l'importante è non scegliere un giorno diverso dal lunedì o dal venerdì (e farlo notare significa essere malfidati).
Ora che luglio è appena iniziato (ma con esso anche la riduzione del trasporto pubblico urbano del 10%) si rischia di far calare l'attenzione sul problema, salvo ritrovarsi a fronteggiare la nuova ondata di scioperi selvaggi a partire da settembre.
Meglio quindi informarsi prima e smetterla di comportarsi come pecore, facendo invece sentire la propria voce: non solo attraverso segnalazioni e reclami diretti ad Atac, ma anche sfruttando canali alternativi, ad esempio gli enti che si occupano dei diritti e della tutela del consumatore.
Mi auguro che l'appello non resti inascoltato, e che possano nascere idee e spunti utili a chi desidera spostarsi in una città davvero civile.
GioDa
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