Acropoli, Partenone, Agora'
Di buon ora ci siamo messi in marcia alla volta del famoso tempio. Da Monastiraki c’è una stradina maledettamente in salita che sotto al sole è una specie di tortura.
“E’ dura e in salita la via che porta agli Dei” pensiamo, mentre la fatica si fa già sentire. Il problema maggiore degli scavi ateniesi è che non c’è quasi nulla di scritto, perciò non sai mai cosa stai ammirando di preciso. E’ per questo che abbiamo sempre con noi una guida con foto e descrizioni (Guida Mondadori – Grecia 1 Atene e Grecia Continentale)…
Finalmente arriviamo! Il Partenone si staglia contro il cielo con tutta la sua imponenza. Siamo emozionati e la bellezza del luogo ci ripaga di tanta fatica. Alla destra del Partenone c’è la loggia della Cariatidi e dietro si può ammirare tutta Atene dall’alto. L’Acropoli, infatti, è molto ampia ed offre più panorami. Da uno di questi si può ammirare il teatro di Dioniso. Purtroppo il museo è chiuso la domenica, peccato perché avrei voluto tanto ammirare le Cariatidi originali (nella nicchia sono ricostruzioni).
Riscendiamo verso la città, passando per l’Agorà, dove si possono ammirare molte altre meraviglie tra cui l’Efaisteion (l’edificio meglio conservato), le statue dei Tritoni, i resti del tempio di Ares e la Stoà di Attalo: convertito oggi nel museo dell’Agorà.
Quello che lascia perplessi di fronte alla meraviglia del Partenone, è la noncuranza estrema dei turisti.
Arrivano, fotografano e se ne vanno; spesso lasciando rifiuti a terra. E’ una specie di turismo consumistico, finalizzato più al ricordo digitale che non a quello spirituale. Tempo indietro questo era il luogo di culto più importante di tutta la Grecia, eppure sembra che il rispetto per una cosa simile non sia dovuto…
Alla fine della visita eravamo distrutti! Tempo di tornare in hotel per un riposino e una doccia, dopodiché siamo usciti per andare a Plaka, una zona caratteristica piena di ristorantini tipici (noi abbiamo mangiato nella taverna Giouvetsakia in Adrianou Street, prezzo contenuto, cucina ottima e gestore molto simpatico che parla italiano); negozi e pub (vi consigliamo l’MB Bretton con pareti fatte da bottiglie multicolore retro illuminate di liquori distillati da loro).
Dopo aver cenato siamo tornati in zona Monastiraki per un drink: il famoso Ouzo, liquore a base di anice…anestetizzante. A dire il vero non ci è piaciuto granché.
Siccome la metro chiude a mezzanotte (ricordatelo sempre!)… taxi… (fortuna che qui costano poco, ma occhio ai tassisti furbi! Controllate sempre il contascatti e chiedete sempre quanto pagherete il tragitto PRIMA di salire in auto).