Dalla base di Kourou, in Guyana Francese, è partito Athena Fidus, il satellite franco-italiano per telecomunicazioni in banda larga a uso duale.
di Davide Coero BorgaCon Athena Fidus si realizza un’infrastruttura di telecomunicazioni in grado di assicurare autonomia e disponibilità di servizi di tipo istituzionale e governativo, soprattutto in circostanze di emergenza nazionale. Da quando Italsat F1 e F2 hanno cessato la loro attività nel 2002, l’Italia ha visto una rapida uscita dal sistema di Telecomunicazioni con la vendita delle partecipazioni nei gestori nazionali. Athena Fidus risponde alla “necessità di una proprietà nazionale su mezzi dedicati a scopi istituzionali e di sicurezza” afferma il presidente dell’ASI, Enrico Saggese, e “una conferma della collaborazione tra Ministero della Difesa e Agenzia Spaziale Italiana nella realizzazione di sistemi satellitari duali”.
Il programma duale Athena Fidus è parte importante dell’accordo Italia-Francia, che per i Ministeri della Difesa dei due Paesi viene esteso anche al programma militare Sicral 2. Mentre quest’ultimo, il cui lancio è programmato il prossimo novembre, garantirebbe operatività delle comunicazioni satellitari nelle tradizionali bande militari (SHF e UHF), il progetto Athena Fidus permetterebbe di disporre di significative capacità nelle nuove bande di frequenza EHF/Ka impiegate in ambito NATO. Con il nuovo assetto “la Difesa può disporre di nuove capacità di connessione a banda larga per supportare accesso a Intranet, Internet, reti LAN-to-LAN, reti virtuali private, link dedicati per attività di controllo remoto – fondamentali, ad esempio, nell’impiego dei nuovi droni. Con una riduzione degli oneri finanziari a carico del Ministero piuttosto rilevante”, dice l’Ammiraglio Di Biase Capo del 6°Reparto “C4I e trasformazione” dello Stato Maggiore Difesa.
La completa copertura nazionale favorisce, com’è naturale, anche l’erogazione di fondamentali servizi di carattere istituzionale: servizi sanitari e scolastici, protezione civile, presidio del territorio e, più in generale, servizi di e-government.
Il parco antenne comprende 2 antenne fisse laterali (una a 30/20 GHz per utenza civile e istituzionale, e una a 44/30/20 GHz per utenza militare) e 2 antenne a 30/20 GHz orientabili per garantire servizi di telecomunicazione a larga banda in tutto l’emisfero visibile dall’orbita geostazionaria. Per l’utenza civile istituzionale sono previste topologie di rete a stella e a maglia. L’utenza militare ha invece a disposizione canali di comunicazione dedicati all’interno delle coperture mobili e fra differenti coperture mobili. Un’architettura altamente flessibile grazie alla coesistenza di canali a singolo e doppio salto, compatibili con le più avanzate tecnologie basate su standard DVB-S2 and DVB-RCS per la fornitura di comunicazioni fisse e mobili.
I servizi di comunicazione italiani saranno coordinati da due centri di gestione missione, entrambi in Italia, interconnessi con il centro di controllo francese, responsabile del controllo satellite. Thales Alenia Space, prime contractor del programma per conto delle agenzie spaziali italiana e francese, è responsabile dello sviluppo, costruzione, verifica e consegna in orbita del satellite. Telespazio è coinvolta nella realizzazione del segmento di terra e ha gestito i servizi di lancio e messa in orbita del satellite. La messa in orbita del satellite è stata gestita dal centro di controllo del Fucino di Telespazio e dal sito Thales Alenia Space a Cannes.
Il successo del lancio ha segnato positivamente una giornata che per l’Agenzia Spaziale Italiana è stata particolarmente difficili, con le perquisizione della sede voluta dai magistrati Paolo Ielo e Mario Palazzi nell’ambito di un’inchiesta per presunte tangenti all’ASI.
Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga