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Atlantide: mito o realta’?

Creato il 15 settembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

« Innanzi a quella foce stretta chiamata Colonne d’Ercole, c’era un’isola più grande della Libia e dell’Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. (…) In tempi posteriori (…), essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte (…) tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l’isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »ATLANTIDE: MITO O REALTA’?

Per molti la storia o l’esistenza del continente Atlantide, esistito prima del diluvio universale, è pura fantasia. Eppure se ne parla molto e numerose testimonianze ci arrivano da studiosi ed intellettuali. Secondo uno di loro, alla base di lontane leggende c’è sempre un nucleo di verità simbolica e spirituale. Ciò vuol dire che dietro ad ogni nostro modo di interpretare fatti e cose, si nasconde qualcosa che è andato perduto. Purtroppo più un evento è cronologicamente lontano e non collocabile in uno spazio temporale ben definito, più è visto come una leggenda, una favola. Il mito non è fantasia, ma un racconto simbolico che contiene una verità. Per esempio, nella conoscenza esoterica il mito di Atlantide rappresenta il passaggio verso la nostra razza: la razza aria.

Sono tante le testimonianze e i resti archeologici attribuiti a questa civiltà antidiluviana che possono portare a credere all’esistenza del continente perduto. Atlantide è il continente che secondo molti studiosi di storia antica è esistito prima del diluvio universale. Prende il nome da Atlas o Atlante, che era il re della Mauritania e si credeva fosse il figlio di Zeus. E’ rappresentato come una divinità che sostiene il globo e quest’immagine esiste nell’America precolombiana.

In quasi tutte le culture vi è la credenza che il mondo sia iniziato con un

ATLANTIDE: MITO O REALTA’?

Codice Boturini

diluvio, che è quello che noi conosciamo come diluvio universale. Troviamo tracce del diluvio non solo nella Genesi ma anche nel Codice Boturini (codice scritto da sacerdoti atzechi intorno al 1530 d.c.), nel Popol Vuh (raccolta di miti e leggende maya), ne Le stanze di Dzyan (libro trovato in Tibet; descrive tutte le ere dell’uomo nelle diverse umanità), nel Codice di Dresda (uno dei pochi codici in lingua Maya).

Oggi esistono molte teorie sull’ubicazione di Atlantide: Mediterraneo, America, Canarie, Mare del Nord. Si potrebbe pensare che Atlantide fosse tutto un intero continente (la mitica Pangea), ma nell’ultimo periodo della sua esistenza, rimase solo un’isola poiché aveva già subito molte devastazioni. Negli anni ’80 del XIX secolo Augustus Le Plongeon, studioso francese, sostenne di essere in grado di decifrare i testi degli antichi maya in cui vi erano riferimenti al continente Mu o Lemuria e che sarebbe esistito prima di Atlantide, inghiottito da violente eruzioni vulcaniche. Pochi credettero a Le Plongeon. Uno di loro è William Niven; secondo la sua teoria, i sacerdoti di Mu avevano inviato emissari nella Mesoamerica per insegnare e tramandare una conoscenza segreta e preparare un luogo di rifugio in caso di catastrofe. Questo luogo è con molta probabilità quello che in molte popolazioni è noto come luogo sotterraneo: Agharti, identificato altresì come la mitica Shangri-la.

ATLANTIDE: MITO O REALTA’?

Sac. di Sais

Se pochi credettero all’esistenza di Mu, per Atlantide fu diverso forse perché se ne è sempre parlato nei secoli, in primis ne parlò Platone. Egli fa riferimento ad Atlantide (detta anche Poseidonia) nei suoi dialoghi Timeo e Crizia. Nel Timeo, Platone scrive che suo zio Crizia raccontava che Solone, grande legislatore e suo antenato, aveva visitato l’Egitto nell’‘800 a.C. e notò che gli Egizi erano eccessivamente evoluti per quel periodo. Così indusse un gruppo di sacerdoti del Tempio di Sais a parlare del loro passato ed uno di loro asserì che la Terra aveva subito molte catastrofi dovute agli elementi naturali (fuoco, acqua, terra, aria) e che proprio nel 9.600 a.C. vi fu una grande catastrofe dovuta a forti piogge. Il sacerdote disse inoltre a Solone che al di là delle colonne d’Ercole esisteva un’isola: Atlantide, grande quanto la Libia e l’Asia messe insieme e che in quel periodo, 9.600 a.c., Atene già esisteva (il sacerdote intendeva per Libia una zona grande quanto tutto il Nordafrica e per Asia una zona vasta quanto il Medio Oriente). Platone, poi, continua il racconto su Atlantide affermando che fu fondata dal dio del mare Poseidone. Ma col passare del tempo l’essenza divina degli Atlantidei svanì per lasciare il posto ad una componente sempre più umana e Atlantide sparì in un giorno e una notte.

Oltre a Platone altri intellettuali menzionarono Atlantide, ad esempio il filosofo neoplatonico Proco sosteneva che Cantore si era recato in Egitto e lì aveva visto delle colonne con su scritta la leggenda di Atlantide. Anche Aristotele e Plutarco parlano di isole e continenti perduti. Ai giorni nostri si sono sviluppate tante teorie sulle quali basare la passata esistenza di Atlantide, ma per approfondire è meglio documentarsi su testi specifici. Però possiamo tenere a mente questo concetto: molti misteri antichi non dipendono dagli alieni ma sono i resti di antiche popolazioni evolute (Graham Hancock e Rand & Rose Flem Ath)

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