Gena Showalter
Americana, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2004 e oggi ha al suo attivo 13 romanzi di diversi generi, erotico, paranormal e per ragazzi che sono subito balzati in vetta alle classifiche del New York Times e di USA Today. Passioni pericolose, forze soprannaturali e uomini terribilmente sexy sono gli ingredienti del suo successo.
Sito web: http://genashowalter.com/
Blog: http://genashowalter.blogspot.com/
Atlantis:
1. Il guardiano di Atlantide (Heart of the Dragon), maggio 2011
2. Il gioiello di Atlantide (Jewel of Atlantis), giugno 2011
3. Passione ad Atlantide (The Nynph King), agosto 2011
4. Il vampiro di Atlantide (The Vampire’s Bride), settembre 2011
+ breve racconto The Amazon’s Curse (che si trova dentro Into the Dark)
+ eventuali altri libri
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Titolo: Il guardiano di Atlantide
Autore: Gena Showalter
Serie: Atlantis, 1
Edito da: Harlequin Mondadori
Prezzo: 5,40 €
Genere: Paranormal Romance
Pagine: 315 p.
Voto:
Trama: Darius en Kragin è uno spietato guerriero che da oltre trecento anni protegge le porte di Atlantide, uccidendo i mortali che hanno la sventura di attraversare quella barriera. Seducente e bellissimo, ha sempre scatenato la passione nelle sue donne, ma a nessuna ha concesso il proprio cuore. Finché non si ritrova davanti Grace Carlyle, orgogliosa, intrepida, bellissima. Qualcosa gli impedisce di toglierle la vita. E non si tratta tanto del misterioso medaglione che lei porta al collo, quanto piuttosto di una sensazione che un possente uomo-drago come lui non dovrebbe provare…
Recensione
di MarySSpurce
Questa volta la grande scrittrice di paranormal romance Gena Showalter ci catapulta nel mondo di Atlantide, luogo ricco di di miti e leggende. Se vi chiedete a cosa state andando incontro iniziando questo romanzo la risposta esatta è calore!
Darius è a capo della Città Esterna di Atlantide e deve difenderla dai possibili intrusi provenienti dal “mondo di sopra” che altro non è se non il mondo che tutti noi umani conosciamo. Per questo motivo lui è uno dei due “guardiani della nebbia” incaricato di uccidere chiunque entri ad Atlantide e così accade finché non incontra Grace Carlyle, hostess statunitense, incappata in quel luogo mitologico un po’ per mistero. Tra i due inizialmente le cose non funzionamo, anzi direi che vorrebbero sputarsi fuoco addosso a vicenda, come i draghi presenti nel libro, creature che vanno ad aggiungersi a tutti gli altri possibili soggetti del paranormal di nostra conoscenza.
Tra fughe, incursioni in mondi non propri, giubbotti antiproiettile, cannoni di neve finta e immense ricchezze l’amore di Darius e Grace, partito in sordina, diventa una bellissima favola dove non è il principe a salvare la fanciulla dal drago ma è quest’ultimo ad essere il personaggio buono.
”Quand’era bambina ogni sera il padre le leggeva un libro; il suo preferito era la storia di un principe che liberava una principessa da un feroce drago, ma a Grace quella favola non era mai piaciuta. Sperava sempre che il drago sconfiggesse il debole principe, così che la principessa potesse volare via sul suo dorso. E ora un vero drago era seduto nel suo salotto.”
Inizialmente il romanzo non mi ha entusiasmato tantissimo, probabilmente perché avevo alte aspettative essendo una divoratrice della saga dei demoni di quest’autrice. Mi sono ricreduta quando ho iniziato a divorare pagine dopo pagine sempre più curiosa di sapere come sarebbe andata a finire tra quel burbero soggetto di Darius en Kragin e la bella Grace.
Darius è un personaggio complesso e immediatamente non comprensibile. Deve fare una scelta in un momento buio della sua vita e prende la strada che pare sia più difficile ad un occhio esterno che facile dal punto di vista vendicativo e di sfogo.
«Come ti ho già detto, devi seppellire il dolore nel profondo, dove nessuno possa sperare di raggiungerlo… Nemmeno tu.»
Sembrava facile, ma come si faceva a seppellire un dolore così tremendo, dei ricordi così devastanti? Darius era pronto a fare qualsiasi cosa per trovare un po’ di pace.È proprio questo quello che il re dei guerrieri drago farà per lunghi secoli, seppellirà qualsiasi sentimento, oltre al dolore, nel profondo della sua anima per essere d’aiuto agli altri, per proteggerli sacrificando se stesso. Ci riuscirà finché non comparirà Grace. Di lei possiamo dire che è una donna indipendente, saggia, temeraria e caparbia. Ha un passato difficile: ha visto morire il padre dopo una lunga malattia restando accanto ad una madre iperprotettiva, una zia che sembra abbia l’animo di una ventenne e un fratello che è la sua ancora di salvezza nonostante sia un ricercatore giramondo alquanto strano. Spronata dalla zia e spinta da una voglia irrefrenabile di avventura si è cimentata in tutte le attività possibili (scalate di monti in Alaska, bungee jumping, corse automobilistiche e tanto altro) ma non ha mai trovato quello che veramente cercava: qualcuno che la amasse. Darius e Grace si completano a vicenda vivendo a piccoli passi un’avventura e un amore senza pari. Ancora una volta tanto di cappello a Gena Showalter che non delude mai i suoi lettori!
L’unica nota negativa di questo volume è da imputare all’editing, molti infatti sono i refusi e gli errori di battitura presenti nel testo.
Titolo: Il Gioiello di Atlantide
Autore: Gena Showalter
Serie: Atlantis Series 2
Edito da: Harlequin Mondadori
Prezzo: 5,40 €
Genere: Paranormal Romance, adult
Pagine: 315 p.
Voto:
Trama: Grayson James, agente segreto in missione nel Regno di Atlantide, deve rintracciare il Gioiello di Dunamis, un potente talismano che garantisce a chiunque lo possiede immensi poteri e la vittoria su tutti i nemici. Per impedire che cada nelle mani sbagliate è autorizzato persino a distruggerlo. Ciò che non immagina è che si tratta di una donna, bellissima, appassionata e sensuale. E quando lo scopre, si rende conto che distruggerla è l’ultimo dei suoi desideri.
Recensione
di Mary SSpurce
Seconda recensione per la saga di Atlantis targata Gena Showalter.
L’autrice capovolge la classica coppia stereotipata in quanto il personaggio “umano” è Grayson, o meglio Gray, mentre la nostra lei è un’eroina di Atlantide: Jewel.
La storia parte molto in stile esercitazione di guerriglia in mezzo alla foresta: infatti Gray, membro d’assalto del OBI (Otherworld Bureau of Investigation, un’agenzia governativa incaricata di proteggere la Terra da creature non propriamente umane), fronteggia a suon di spari, coltellate e esplosioni vampiri, demoni e draghi che gli stanno dando la caccia.
Il compito di Gray è uno: trovare il Gioiello di Dunamis, misterioso e mitologico “oggetto” capace di prevedere il futuro, indicare chi mente e chi dice la verità, e portarlo in superficie impedendo che cada in mani sbagliate.
Quello che il nostro protagonista non si aspetta però è che il fantomatico gioiello è si prezioso ma molto più animato di una gemma!
Per quanto riguarda la nostra protagonista, Jewel, non posso riassumere nulla della sua rocambolesca vicenda e dell’incontro con Gray altrimenti svelerei troppo quindi, miei cari lettori, non vi resta altro che leggere il libro!
Ovviamente anche stavolta c’è una bella storia d’amore, a tratti triste ma che alla fine fa sospirare.
Bene, analizziamo i personaggi.
Gray non è esattamente quello che ci si aspetta da un detective e agente segreto in fatto di acume, però se la cava alla grande con le armi. È un personaggio a tutto tondo che si discosta dal canone maschile “tutto muscoli niente cervello” in quanto ha un forte attaccamento alla famiglia e nelle relazioni ha tre punti fermi che rispetta sempre:
“Primo, non gli erano mai piaciute le avventure di una notte. Preferiva molte notti con molteplici orgasmi.
Secondo, l’idea di una femmina del genere non lo attraeva per niente.
Terzo, gli piaceva prendersi tutto il tempo del mondo con una donna, indugiare su ogni sfumatura del suo corpo, gustare il suo profumo e il suo sapore e sentirla lodare in inglese il suo stupefacente talento a letto”
Da questa citazione si nota che ha un ego leggermente smisurato in merito alle sue prestazioni, cosa che si diverte a far presente a Jewel per gran parte del romanzo.
Jewel non ha vissuto una vita facile, fino al momento di conoscere Gray. No, mi correggo, nemmeno l’incontro con l’agente ha reso la sua vita più semplice, ma quando si è in due le cose vengono viste da una prospettiva migliore, no?
La fanciulla, il cui nome fa subito pensare al titolo del volume e soprattutto alla missione principale, ha continuamente vissuto in uno stato di prigionia, sballottata da una razza atlantidea all’altra, sempre sul filo del rasoio. L’unico periodo dignitoso pare sia stato quello in cui ha vissuto con Darius e i suoi uomini-drago.
È costantemente sul chi va là, non si fida di nessuno (eccetto Gray ovviamente) e detesta non sapere nulla della sua discendenza.
La personalità di Jewel non è difficile da individuare, per i motivi sopracitati che la condizionano fortemente.
Ho un paio di considerazioni da fare in generale sulla serie.
Prima di tutto voglio avvertirvi che tutti i romanzi della saga che ho letto fin’ora, fatta eccezione del quarto volume, hanno la stessa impostazione: storia d’amore controversa dove lei/lui umani finiscono ad Atlantide per qualche motivo e si scontrano con i soggetti locali dando vita a una serie infinita di patemi mentali: per la serie “è giusto che io lo ami?” oppure “ non posso amarlo/a! É diverso/a, non appartiene a questo mondo”.
Non so quanti effettivamente saranno i volumi di Atlantis, ma se l’andazzo è sempre questo presumo che presto ci si stancherà.
Un’altro punto che onestamente mi lascia perplessa è la presenza quasi scontata della protagonista femminile vergine.
Ora, posso capire che magari fa più scena la storia “doniamo la verginità all’uomo giusto” ma così mi pare un tantino un cliché, non vi pare?
Questa recensione pare confusionaria e misteriosa ma la motivazione di fondo è stata espressa alcuni paragrafi prima: tuttavia mi scuso ugualmente.
Titolo: Passione ad Atlantide
Autore: Gena Showalter
Serie: Atlantis Series 3
Edito da: Harlequin Mondadori
Prezzo: 5,40 €
Genere: Paranormal Romance, adult
Pagine: 384 p.
Voto:
Trama: Nelle profondità sottomarine di Atlantide vivono le creature più seducenti che mai siano state create dagli Dei. Tanto che mai una donna ha saputo resistere alla voce ammaliante e alle carezze di Valerian, il loro sovrano. Soltanto la timida, schiva Shaye sembra immune dal suo fascino. Ma quando un ninfo trova la sua compagna, rimane legato a lei per tutta la vita. E Valerian, certo che Shaye sia la sua anima gemella, è disposto a ricorrere alle più fantasiose tecniche di seduzione pur di conquistarla.
Recensione
di MarySSpurce
In questo terzo volume della saga “Atlantis” di Gena Showalter ci troviamo in compagnia dei Ninfi, creature soprannaturali di straordinaria bellezza, capaci di assoggettare con essa qualsiasi essere femminile marina o terrena.
Valerian, il protagonista maschile di questa parte di saga, è il re di questo popolo e ha espugnato il palazzo del drago Javar trasferendovi sudditi dopo anni passati ad errare per le terre di Atlantide.
Due sono essenzialmente i problemi a cui devono far fronte: la possibilità che Darius e i suoi draghi attacchino per riavere il palazzo e la mancanza di ninfe che, per qualche strana ragione, ancora non sono riuscite a raggiungere gli uomini.
La scomparsa delle ninfe è un grave problema in quanto questi esseri sono schiavi del sesso, con esso guariscono dalle ferite, diventano forti e si ricaricano; mentre senza si indeboliscono e impazziscono arrivando ad attaccarsi tra loro. Partono quindi alla volta del portale che collega Atlantis alla Terra e portano a termine una sorta di “ratto delle Sabine”.
Tra le umane catturate c’è anche Shaye, la donna che attira sin da subito l’interesse del sovrano che la reputa la sua compagna predestinata.
Shaye darà del filo da torcere al reuccio in quanto non vorrà essere assoggettata e resa schiava.
Dopo incredibili liti, grandi peripezie e importanti ritorni, avremo un colpo di scena niente male che prevede un’alleanza strategica.
Come ho precedentemente detto, trovo la storia di Valerian e Shaye diversa dalle due già recensite, un po’ per la forte caratterizzazione della “lei” di turno, un po’ per la presenza di scene nuove ed accattivanti.
Shaye è tra le protagoniste femminili con maggiore carattere viste negli ultimi tempi, ha una sua idea e non è di certo pronta ad abbandonarla poi tanto facilmente.
Tuttavia, se Shaye è un gran personaggio, Valerian è il classico cliché del soggetto maschile bello e dannato che prima si diletta in qualsiasi letto della popolazione atlantidea di sesso femminile e poi, guarda tu il caso!, promette anima e corpo alla sua predestinata. Che dire, ogni due cose innovative ce ne sono tre classiche.
Tutto sommato, nonostante ci siano degli aspetti che io avrei approfondito di più (vedi la storia dei ninfi e lo scontro con i draghi), il libro mi ha entusiasmato non quanto il primo ma quasi.
Bisognerebbe far presente all’autrice che un paio di scene d’azione in più non guasterebbero a movimentare le cose, oppure che si sono tanto decantate le doti amatorie dei ninfi ma di scene “red hot” se ne sono viste ben poche.
Chissà cosa ci attende con il vampiro Layel! Alla prossima!
Titolo: Vampiro di Atlantide
Autore: Gena Showalter
Serie: Atlantis Series 4
Edito da: Harlequin Mondadori
Prezzo: 5,40 €
Genere: Paranormal Romance, adult
Pagine: 384 p.
Voto:
Trama: Da quando la sua amata compagna Susan è stata uccisa, Layel, re dei vampiri, vive solo per la vendetta. E niente, nemmeno il desiderio divorante che prova per l’affascinante Delilah, può distoglierlo dai suoi cupi propositi. Del resto neppure lei ha tempo da dedicare a un’emozione inutile come l’amore, anche se indubbiamente quel tormentato vampiro riesce a suscitarle dentro sensazioni deliziose. Finché si ritrovano intrappolati su un’isola e devono scegliere se cedere a una passione che li unirà per sempre, o restare separati per l’eternità.
Recensione
di MarySSpurce
Layel, re della razza dei vampiri, ha solo un obiettivo: vendicarsi della morte della storica compagna Susan uccisa dai draghi. Tutto questo comporta duecento anni di lunghe e sanguinose battaglie poi, d’un tratto si ritrova catapultato dagli Dei su un isola misteriosa con Zane, uno dei suoi alleati vampiri, e una coppia ciascuno delle creature mitologiche viventi su Atlantide.
Proprio su quest’isola avranno luogo una serie di scontri con lo scopo di stabilire quale sia la razza più forte di Atlantide.
Tra gli altri concorrenti c’è anche Dalilah, una delle amazzoni, che causerà tumulto nell’animo già tormentato del nostro bel vampiro.
Come già detto precedentemente gli ultimi due volumi di questa saga nata dalla nobile penna di una delle più promettenti autrici del paranormal romance, Gena Showalter, non mi hanno appassionata come i primi. Ovviamente non posso esimermi dal dire che il romanzo, o presunto tale, sia ben scritto e articolato. Probabilmente se avessi letto tutto questo quando è effettivamente nato (nel lontano 2009) avrei trovato la storia più entusiasmante ma dopo aver letto “Hunger Games” della Collins mi rendo conto che non sia il massimo.
Inanzi tutto la prepotenza ormai arcinota degli Dei ha decisamente toccato il suo picco dopo aver catapultato, in un battito di ciglia, decine di soggetti su un isola sperduta con lo scopo di farli combattere per puro sfizio e anche per noia.
Layel e Dalilah ovviamente sono due personaggi a tutto tondo, volendo anche simili ma agli antipodi. Uno, il vampiro, abituato a comandare, combattere e vendicarsi è il perfetto stereotipo maschile con testosterone a mille; l’altra è forte, indipendente e caparbia – la perfetta amazzone effettivamente – ma ha anche tutti gli aspetti di una giovane donna a cui la natura impostale dalla sua razza iniziano a starle stretti.
Il desiderio tra questi due personaggi c’è, si sente ma allo stesso tempo viene ostacolato dagli stessi increduli di provarlo chi per ragioni mentali/di cuore, chi per motivi ideologici. Ma si sa, al cuore non si comanda.
Come già accennato, tanti sono i compagni di avventura/combattimento già incontrati nei volumi precedenti pertanto non mi dilungo a nominarli, anche perché sono prettamente uno sfondo per la vicenda.
Lentezza, poco spessore, troppe descrizioni, imprecisioni purtroppo sono i punti deboli di questo libro che sì, consiglio a chi sappia com’è il genere dell’autrice e abbia già iniziato la saga ma che sconsiglio a chi deve approcciarsi alla Showalter.
Autore articolo: MarySSpurce
MarySSpurce è una - ahi lei! - disoccupata 23 enne. Vive nella fitta nebbia lombarda ma il suo cuore e la sua mente sono in quel di Londra. Da "grande" vuole entrare nel campo dell'editoria nel dietro le quinte e magari anche come scrittrice. Cosa ama? Risponde a bruciapelo: “Che domande! Scrivere!”. Ovviamente aggiunge duemila altre cose: leggere, la musica dell'amato Ligabue, le Converse, la pioggia, i cuccioli, Eeyore, Londra, lo shopping e la sua adorata “Giuggiola”.
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